shadowhunters: her dark firework

fall in love

her dark firework

           -fall in love

Lei amava il rumore della pioggia che cadeva, così silenziosa e rilassante ma profondamente sinfonica. Amava stare seduta accanto al caminetto di casa sua con un libro in mano, sfogliando le pagine e immergendosi in mille storie simili ma diverse. Quella sera la stava passando così, immergendosi in una storia con la sua copertina, la bottiglia d'acqua accanto alla poltrona e un piatto con delle patatine fritte. Lesse la prima parola: "Eleric", iniziò a immaginarsi la sua figura, lo immaginò alto, con gli occhi azzurri, un colore azzurro profondo, e dei capelli neri che circondavano il volto sfocato. "Eleric era alto, aveva dei bellissimi capelli biondi e corti e gli occhi azzuri, azzurri come il colore di un oceano dove potersi perdere" anche se il libro lo descriveva così, Jane continuava ad avere quella immagine fissa di Eleric, e l'immagine si faceva sempre più chiara nella sua mente: il volto sembrava scolpito, la mascella racchiudeva le labbra fini e rosee, gli occhi azzurri come il colore di un fondale marino e i capelli neri ricadevano delicatamente sopra le orecchie. 'E' magnifico, splendido come un re, luminoso come un angelo' Pensò e arrossì. Continuò a leggere e presto comparve un nuovo personaggio, una ragazza dagli occhi neri e dai capelli biondi che rubò il cuore di Eleric, il suo nome era Friday. Jane rise e continuò a leggere, dopo tre capitoli chiuse il libro e mangiò due patatine.

-Fredde, perfetto.- si disse in segno di rimprovero. Si precipitò in bagno e si lavò il volto, moriva dalla voglia di continuare il racconto dove il suo Eleric combatteva le forze del male con tanta astuzia, si immaginò una scena strana. Eleric la stava baciando, rabbrividì. Si asciugò il volto e per puro caso guardò il suo riflesso nello specchio, qualche secondo dopo dal nulla apparve Eleric, questa volta sembrava vero. Jane sussultò. Chiuse gli occhi e quando guardò lo specchio Eleric non c'era, ne fu sollevata ma una sorta di tristezza le invase tutto il corpo. Ritornò al suo libro. "Eleric impugnò una spada di luce e con un colpo netto e veloce la infilò nel torace del demone superiore, subito dopo raccolse una pietra e la scagliò contro la finestra in alto. La luce invase improvvisamente la stanza, il demone urlò, si contorse e prese fuoco. Prima che sparisse disse qualcosa ad Eleric ma lui non capì. L'unica cosa che Eleric voleva fare era correre a casa, da Friday, stringerla tra le braccia e dirle che lui l'amava, lui l'amava e anche se non le aveva mai detto testuali parole, lo sentiva dentro." Jane sentì un dolore acuto al livello dello stomaco e decise di chiudere il libro quando una lacrima ne bagnò una pagina. Si coprì il volto con le mani, iniziò a singhiozzare, le lacrime rigarono il suo volto e lei riusciva a sentirne il sapore salato ai margini delle labbra. 'Smettila cazzo, ti prego. Non ti sarai presa una cotta per Eleric, vero? E' il personaggio di un libro!' Si rimproverò mentalmente e si precipitò in bagno. Rimase pietrificata, le mani le caddero lungo il corpo e gli occhi si incantarono; davanti a lei c'era un ragazzo, alto, capelli neri e occhi azzurri: Eleric. Si sfregò gli occhi ma questa volta Eleric non scomparve, rimase davanti a lei e sorrise.

-Cosa ci fai in casa mia?- Chiese balbettando. Eleric si guardò le scarpe e prima che Jane se ne accorgesse, la abbracciò. In quel momento il mondo si fermò, lei rimase ferma mentre lui la stringeva forte, così forte da toglierle il fiato.

-Chi sei?- Chiese Jane nuovamente, balbettando. Lui si staccò e la prese per le spalle. Jane si sentì sprofondare in un azzurro intenso,si sentì leggera come una piuma. Fece un passo per sentire se il pavimento c'era ma le sembrò che non ci fosse, guardò in basso e sotto di lei c'erano solo palazzi. Si girò e vide il nero della notte, illuminata solo dalle luci a neon. Guardò il ragazzo che le si avvicinò nuovamente.

-Io mi chiamo Eleric, benvenuta nel mondo invisibile, Jane, principessa della corte delle fate- Disse indicandole un castello di vetro in lontananza.