"Sta arrivando".
"Giù la testa".
"Cristo, sembra incazzata".
Mormorii sussurrati circolavano tutt'intorno al corridoio, prima chiassoso.
"Non posso credere che stia succedendo ancora". Dinah guardò Normani sospirando pesantemente.
"E' Lauren, vuoi davvero pestarle i piedi?"
"Nessuno vuole pestarle i piedi", la bionda roteò gli occhi. "Ma gli incidenti succedono. Inoltre, io la sovrasto, potrei batterla."
"Non potresti", Ally aggiunse mentre riponeva il resto dei libri nel suo armadietto. "Lauren potrebbe buttarti sul pavimento prima che tu possa al massimo fare un passo verso di lei. Ricordi come mise al tappeto Shawn? E lui è tipo un gigante di due metri".
"Non hai nessuna fiducia in me".
"Si che ce l'ho", Ally rassicurò la sua amica più piccola. "Ma ho anche fiducia nel fatto che Lauren sia una forza con cui fare i conti. Qualunque cosa sia accaduta a quella ragazza nel passato, l'ha segnata".
"Adesso è diventata una vittima, oddio", gli occhi di Normani si intristirono drammaticamente mentre guardava la ragazza coi capelli corvini rivolgersi aggressivamente alla ragazza coi capelli rossi che l'aveva appena urtata.
"Ariana è fottuta".
"Lauren" la ragazza dai capelli rossi sollevò le mani davanti a sé in segno di difesa. In effetti, sapeva bene le conseguenze del toccare Lauren Jauregui, indipendentemente dalle circostanze.
Tutti conoscevano le conseguenze. Ed erano gravi.
Ma Ariana era stata così totalmente immersa nell'ultima notizia da prima pagina riguardo Camila Cabello che non si era preoccupata di guardare dove stesse andando. Intendo, chi guarderebbe dove sta andando se stesse leggendo che quella Camila Cabello avrebbe frequentato una scuola pubblica per sua scelta. Ancor meglio, una scuola pubblica a Miami. Miami , la città d'origine di Ariana. Stava impazzendo come una fan girl e di brutto, non c'era proprio modo che potesse guardare dove stava andando.
"Yo, Jauregui, dai, è piccola", Austin Mahone decise di parlare, attirando immediatamente l'attenzione di Lauren e sussultò quando incontrò lo sguardo fiero lanciato dai suoi freddi occhi verdi. "Scusa, Ari". Austin lanciò uno sguardo alla ragazza più piccola davanti a Lauren prima di fare un passo indietro verso il proprio armadietto.
"Lauren" Ariana tentò di nuovo. "Non intendevo, mi dispiace, io-".
"Cosa?" la voce roca della sua assalitrice fermò Ariana di colpo. "Non stavi guardando dove vai? Troppo concentrata sul tuo telefono? Non mi piace essere toccata, Ariana".
Lauren conosceva il suo nome e nella maggior parte dei casi questo avrebbe eccitato Ariana, ma non ora. Assolutamente non ora. Non quando gli occhi di Lauren erano morti mentre la guardavano ed i suoi pugni erano serrati e stava quasi per colpire la ragazza dai capelli rossi.
"Si faccia indietro, signorina Jauregui", Lauren sbuffò mentre la voce monotona di un certo sig. Cowell risuonava attraverso il corridoio.
E, nonostante le sue precedenti intenzioni, Lauren non ebbe altra scelta se non accontentarlo. Fece un grosso passo indietro dalla ragazza più piccola, ma continuò comunque a fulminarla con gli occhi.
"Che sta succedendo qui?" Cowell si affrettò accanto a Lauren e immediatamente puntò gli occhi su Ariana in cerca di una spiegazione, ma gli occhi della ragazza più piccola erano puntati su quegli occhi verdi risoluti che le dicevano di non dire una sola parola contro di lei.
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DTM- Don't touch me
FanfictionLa cosa riguardo Lauren è questa: è pericolosa. E non il tipo di pericoloso che ti rende socialmente umiliato davanti a qualunque persona tu abbia mai conosciuto, cosa che, ammettiamolo, a lei riesce altrettanto bene. No, Lauren Jauregui era il tipo...