Prologo

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La notte era calata con tutta la sua imprevedibilità e follia su St. Pietroburgo. Un ragazzo vestito di scuro e con i capelli argentati che rilucevano al chiarore della luna camminava tra le strade chiassose e straripanti di vita della parte più malfamata della città, accompagnato da due figure scure e dall'aria poco raccomandabile. I suoi occhi scrutavano ogni persona che capitasse nel suo campo visivo. Era in cerca di qualcosa... qualcosa che avesse potuto distrarlo per quella notte.

Kim Taehyung era una persona che si annoiava facilmente. Poteva sembrare superficiale ad occhi estranei, ma in realtà tutto quello che faceva lo faceva con criteri e scopi ben precisi. Anche le sue abitudini più banali erano fatte con un determinato parametro fondante. Con lui, niente era una coincidenza e nulla era dato al caso. Quelle sue piccole "distrazioni", come le chiamava lui, erano una delle sue abitudini più conosciute, a differenza del motivo per cui lui ne avesse bisogno.

Durante il corso del suo cammino, tutti gli occhi erano puntati su di lui. Kim Taehyung era famoso, ammirato, temuto e desiderato. Ma l'aggettivo che gli veniva più attribuito era misterioso. Tutti conoscevano il suo nome ma nessuno conosceva davvero il motivo di tanta notorietà nei bassi fondi. Quello era un segreto che solo i suoi angeli potevano conoscere.

L'argentato continuò a camminare finché non svoltò l'angolo ritrovandosi difronte alla sua destinazione: Il Club Lotus. Quella sera si sarebbe divertito... e non poteva immaginare quanto.

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Jeon Jungkook aveva atteso fino a che tutte le luci di casa sua si furono spente. Aveva quattro minuti per sgattaiolare fuori, prima che i guardiani notturni si posizionassero nelle loro stazioni di controllo. Era così eccitato! Non era la prima volta che usciva di nascosto di casa. Con il suo caratterino, suo padre avrebbe potuto anche scordarsi che lo stesse a sentire ogni singola volta che gli negava qualcosa. Infondo era un adolescente e aveva il pieno diritto di divertirsi.

Con molta cautela aprì la finestra e alzò una gamba sul davanzale per poi slanciarsi verso l'esterno, atterrando agilmente sul prato del suo giardino. Un enorme sorriso gli si stampò sul volto... quanto era facile. Suo padre non lo credeva capace di fuggire di casa, per questo non aveva istallato allarmi sulla sua finestra... che idiota!

Dopo essersi sistemato la giacca di jeans sulle spalle, Jungkook iniziò a correre, attraversando il giardino, per poi uscire dal cancello sul retro e allontanarsi sempre di più in direzione della via principale. Mentre correva, il vento gli accarezzava il viso, scompigliandogli i capelli. In quel frangente, il ragazzo si sentì finalmente libero. Amava quella sensazione, amava sentirsi padrone di se stesso e della sua vita. Aveva sempre odiato quando le persone gli dicevano cosa fare ma non poteva sempre protestare. Aveva imparato che nella vita bisogna agire e non lamentarsi, per questo aveva deciso di far solo finta di obbedire agli ordini del padre, così da acquistarsi fiducia... fiducia che, all'insaputa del genitore, veniva tradita in continuazione.

Arrivato sulla via principale, tese il braccio per fermare uno dei tanti taxi gialli che sfrecciavano per le strade notturne. Quando un veicolo si accostò non perse tempo e salì al suo interno, comunicando al tassista la sua destinazione. A primo impatto l'uomo barbuto strabuzzò gli occhi, chiedendogli se non avesse sbagliato indirizzo ma Jungkook non aveva sbagliato affatto. Stava per intrufolarsi in una delle feste più pericolose alla quale un ragazzo potesse partecipare e si sarebbe divertito... non poteva immaginare quanto.

ANGOLO AUTRICE:
Hello popolo di Wattpad! È la prima Vkook che scrivo e spero che la storia vi incuriosisca! Non vedo l'ora di pubblicare il primo capitolo! Detto questo,
Alla prossima,

Step💕

One more night - VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora