Capitolo 16

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Taehyung aprì i suoi occhi scuri lentamente, mentre un piccolo sbadiglio lasciava le sue labbra, per poi portarsi una mano a strizzarsi l'occhio sinistro. Dopo che si fu ripreso dall'improvviso attacco di confusione post-sonnellino, fece cadere la sua mano sulla sua coscia, cercando poi di alzarsi. La sua intenzione fu interrotta da un peso che gli premeva sulla testa, facendogli comparire un cipiglio confuso sul volto.

Con un po' di fatica, spostò il capo verso il dorso del divano, per poi alzare gli occhi per capire cosa, o meglio chi, gli stesse impedendo di alzarsi. Il suo sguardo cadde sul volto dormiente di Jungkook che sonnecchiava tranquillamente. Taehyung rimase incantato da quella visione: delle ciocche di capelli corvini ricadevano elegantemente sul volto del giovane, coprendogli leggermente gli occhi, le guance tonde erano arrossate dal calore, proveniente dal sistema di riscaldamento acceso, le labbra rosse e schiuse, lasciando intravedere quegli incisivi così simili a quelli di un coniglio. Era davvero adorabile...

Ma cosa andava a pensare? Lui non era adorabile, lui era... carino?

Nella mente del grigio tornò alla memoria il ricordo del volto di una persona che ormai era diventato lo scopo ultimo della sua vita distruggere. In quel momento, Taehyung si rese conto di quanto Jungkook assomigliasse al suo nemico più odiato, Jeon Mok...

Mentre continuava ad osservare quel viso dormiente, qualcosa scattò nella sua testa e mille immagini, mille ricordi incominciarono ad accavallarsi nella sua mente, quasi come se stesse rivedendo un film. Un film che aveva vissuto così tante volte, un film che a lui pare il massimo esponente del genere horror, un film che Taehyung non avrebbe mai smesso di rivedere ogni qual volta avesse chiuso gli occhi.

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"Taehyung, va via!"

Kim Sungwoon urlava contro il figlio di scappare, di nascondersi e di non farsi sentire. Voleva che il suo unico figlio sopravvivesse, voleva che la sua opera più preziosa rimanesse intatta. Voleva proteggere l'unica persona che gli era rimasta... prima dell'inevitabile fine, che l'uomo sapeva sarebbe ben presto arrivata.

Il bambino con i suoi occhioni scuri, rimaneva a fissare il corpo di suo padre, che lentamente abbandonava quella terra, mentre una pozza di liquido scarlatto ricopriva il parchè scuro che componeva il pavimento, che sotto i piedi nudi del piccolo diventava sempre più freddo.

"Papà, per favore..." Taehyung non riusciva a distogliere lo sguardo, non riusciva a muovere un muscolo. Difronte ai suoi occhi si stava compiendo quello che, dalla morte della madre, poteva essere definito il suo incubo più grande. Anche suo padre lo stava abbandonando, strappatogli via per mano dell'insospettabile, per mano di colui che con parole gentili e gesti fittizi, non aveva mai lasciato trapelare il suo vero essere... il vero mostro che abitava dietro quella maschera candida e gentile.

"Taehyung! Ti ho detto di andartene! Ascolta tuo padre e va via!" urlò l'uomo, guardando negli occhi suo figlio per quella che sarebbe stata l'ultima volta mentre gli intimava con lo sguardo di obbedirgli.

A quel punto delle gocce pesanti di acqua salata iniziarono a scorrere copiose sulle guance piene del bambino che come se fosse stato colpito da una carica di scosse elettriche, sussultò sul posto, iniziando a correre via, lontano da quella scena tragica che aveva concluso il capitolo felice dell'infanzia di Kim Taehyung.

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Il grigio sussultò sul posto, mentre le lacrime riempirono i suoi occhi per poi percorrere la lunghezza delle sue guance e fermarsi sotto il suo mento. Il respiro del ragazzo cominciò a velocizzarsi, rendendogli difficile inspirare aria pulita, le sue mani iniziarono a tremare, continuando a piangere per poi urlare dalla disperazione, mentre con uno strattone si liberava dalla pesantezza del capo di Jungkook, che percependo il vuoto sotto la sua testa spalancò i suoi occhi scuri, puntandoli sul ragazzo affianco a lui...

One more night - VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora