Capitolo 17

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Mancavano venti minuti alle quattordici. La luce solare incominciava a scurirsi e la rumorosa popolazione di St. Pietroburgo incominciava a ritirarsi nelle proprie abitazioni per l'abituale riposo pomeridiano. Byun Baekhyun era appena uscito dal portone del suo palazzo, incamminandosi verso la direzione opposta al centro della città. Doveva recuperare il portatile di Yoongi che quell'incosciente aveva lasciato a casa sua, nascosto da qualche parte con il rischio, inoltre, che quegli scimmioni potessero trovarlo.

Tastò con la mano la tasca destra del suo cappotto, in cerca del suo cellulare, che aveva incominciato a vibrare incessantemente. Velocemente, prese il dispositivo e rispose alla chiamata, portandoselo all'orecchio.

"Pronto?" il ragazzo continuava a camminare, osservando la strada e i vari cartelli d'indicazioni, quando la voce bassa e roca che tanto amava, risuonò dall'altra parte della cornetta.

"Ehi, nanetto malefico!" un sorriso spontaneo spuntò sulle labbra del biondo, che sentiva davvero tanto la mancanza del più piccolo. A causa del lavoro di quest'ultimo, i loro incontri erano diventati davvero pochi rispetto al tempo che passavano insieme quando erano più piccoli.

"Ehi..." Le telefonate di Chanyeol erano davvero rare, poiché quel deficiente del suo capo non faceva altro che riempirlo di lavoro e mansioni giornaliere. Quindi, quando il maggiordomo utilizzava quel suo poco tempo libero per chiamarlo, Baekhyun non poteva fare altro che rendersi conto di quanto amore provasse per quel ragazzo. Era davvero la persona migliore che avesse mai potuto incontrare. Era stata la sua ancora, in un mondo in cui nessuno aveva voluto curarsi lui. Chanyeol gli aveva allungato una mano, facendolo rialzare e uscire da quel buco nero che componeva il suo oblio.

"Cosa fai?" chiese il ragazzo dall'altra parte della cornetta, sempre con quel suo tono allegro, quel tono che riservava solo a lui, perché ormai solo lui era in grado di farlo sorridere veramente. La vita gli aveva riservato tante brutture e cattiverie, eppure Baekhyun era ancora l'unica cosa bella che gli era rimasta.

"Sto andando a fare una commissione per Yoongi, tu sei in pausa?" Il biondo continuava a camminare finché non voltò l'angolo, avvicinandosi sempre di più alla sua destinazione.

"Si, ho il resto della giornata libera. Che ne dici se, quando finisci, ci incontriamo alla capanna?"

A quella richiesta il sorriso di Baekhyun aumentò ancora di più al pensiero di quel luogo così speciale per loro, così pieno di ricordi, così pieno d'amore e di gesti, pieno di "ti amo" sussurrati all'orecchio e di "ti odio" urlati a squarciagola. Il loro posto, quello che ha assistito al nascere e al crescere della loro relazione.

"Si, ci vediamo lì tra un'ora esatta, va bene?"

"Agli ordini capo! So che sarai puntuale!"

Una piccola risatina uscì dalle labbra di entrambi, che poi staccarono sorridendo la telefonata.

Dopo un paio di minuti in cui il biondo aveva continuato a camminare ininterrottamente, finalmente arrivò difronte alla porta rossa dell'appartamento di Yoongi. Cercò le chiavi nella tasca, per poi aprire il portoncino e salire di fretta le scale. Il castano gli aveva detto l'ubicazione precisa del dispositivo, quindi non ci sarebbe voluto molto per recuperarlo.

Appena il ragazzo entrò nell'appartamento, attraverso la seconda porta, si precipitò nel piccolo bagno della camera di Yoongi, chiuse la tavolozza del water e lentamente ci salì sopra, tastando con le mani le piastrelle sopra il serbatoio... eccola lì. Una mattonella pericolante si spostò leggermente, facendo intravedere della luce verdognola all'interno del buco creatosi. Bingo!

Velocemente, Baekhyun afferrò il portatile per poi inserirlo nella borsa a tracolla che portava sempre con sé, rimise a posto la mattonella e poi corse fuori dalla stanza e infine dall'appartamento.

One more night - VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora