"O-obbligo o verità?""Mh, obbligo" Risposi decisa, i miei amici si scambiarono un'occhiata
"D-d-d-d-d"
"Devi entrare nella casa di Neibolt Street" disse Eddie interrompendo Bill che non riusciva nemmeno ad iniziare la frase.
A sentire il nome della via mi venne un brivido ma feci finta di nulla, mi alzai in piedi facendo finta di non avere paura.
"Andiamo allora"
"Entreremo insieme" Beverly mi prese la mano e mi sorrise.
Poco dopo mi ritrovavo seduta su sul portapacchi di Silver, le mie braccia si stringevano forte intorno al petto di Bill, il vento mi scompigliava i capelli.
"Hai-oh Silver VAII!" Urlò Bill non appena la sua bici acquistò velocità, sfrecciavamo per le strade di Derry, quando l'asfalto di Neibolt Street si trasformò il polvere Bill scese dalla bici e la portò a mano fino al numero 29 della via.
Tutti e 8 fissavamo la casa, le finestre erano coperte da assi di legno, nel giardino c'era dell'erba alta per lo più secca, l'unica cosa apparentemente viva era un girasole enorme che si piegava per il troppo peso, entrai nel vialetto della casa facendomi forza.
"Allora io entro" Beverly mi si affiancò decisa.
"Entriamo tutti con te"
"No Bev, voglio entrare da sola, sento che devo entrare da sola" Ed era vero, sentivo che dovevo entrare da sola in quella casa, ma non sapevo bene il perchè.
Mi girai verso i miei amici che mi guardavano preoccupati "Ci vediamo dopo Perdenti" Sorrisi e poi sparii dietro la porta.
La casa puzzava di marcio, il pavimento scricchiolava sotto i miei piedi, molto probabilmente era marcio da far schifo.
"Accogliente, si, potrei viverci" dissi per farmi coraggio, un topo mi sfiorò i piedi, io urlai per lo spavento, odiavo i topi con tutte le mie forze, mi bloccai e tremai un po', poi mi tornò in mente la filastrocca che recitava spesso Bill, così per farmi forza iniziai a dirla anche io.
"Stanno stretti, sotto i letti, sette spettri a denti stretti" Continuavo a ripetere mentre salivo le scale per andare al piano di sopra, una mano si appoggiò sulla mia spalla, mi girai di scatto ma non c'era nessuno.
Un lungo corridoio portava ad una stanza che aveva la porta aperta, da dove ero io riuscivo a vedere solamente un vecchio materasso.
Qualcuno sussurrò il mio nome, guardai ovunque ma non c'era nessuno.
"Margaret"di nuovo quel sussurrò, indietreggiai leggermente ma andai a sbattere contro qualcosa, mi feci leggermente male alla testa, era sicura di aver sbattuto contro lo spigolo del muro, mi girai con lo sguardo basso massaggiandomi la testa, ma quello che vidi non fu un muro, ma degli stivaletti bianchi e rossi con un grosso pon pon rosso sulla punta, alzai lo sguardo molto lentamente, un clown torreggiava su di me, tra le mani guantate stringeva un grappolo di palloncini rossi.
"Ciao Margaret" Disse il clown, io non risposi per via della paura che si era impossessata di me, inghiottii la saliva che si era accumulata nella mia bocca e parlai con voce tremante.
"Ch-chi sei?"
Il clown mi sorrise e i suoi occhi azzurri si illuminarono.
"Io sono Pennywise, il clown danzante, hai paura Margaret?" Disse muovendo appena la testa e facendo così fece tintinnare i campanelli del suo costume.
"No, non ho paura di te e neanche di questa casa di drogati" dissi decisa, sul viso del clown apparì un'espressione arrabbiata che poi si tramutò in un ghigno, i suoi occhi diventarono gialli ed in un secondo fu su di me.
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IT'S ME || Bill Skarsgård
Fanfiction"Sono io, non mi riconosci?" "Non sono bello, non sono una bella persona, ho una bruttezza dentro che è impossibile.. che è impossibile da amare" Le sue lacrime galleggiavano nell'aria come tutto galleggiava qui sotto.