Chloe si risvegliò con terribile mal di testa e si rotolò tra le coperte, nonostante fosse estate. Per un momento si era scordata di quanto fossero scomodi i letti nella Cabina di Zeus, perciò credette anche di essersi fatta male la sera precedente. Ma no, era soltanto la schiena sofferente per tre ore scarse di riposo su un materasso duro come pietra. La sveglia aveva suonato come sempre alle sette e impiegò diversi secondi prima di alzarsi.
Era sola, come sempre. Suo fratello dormiva nella cabina di Afrodite e, dato che il pezzo grosso per eccellenza non aveva altri figli, lei era sempre stata l'unica in quello spazio così grande.
Si fermò davanti alla gigantesca statua del nonno e, in modalità zombie, cercò di porgergli una sorta di preghiera.
La doccia fu la cosa migliore della mattinata, le permise di svegliarsi un pochino. Il mal di testa non diminuiva e si maledisse per aver bevuto troppo. Dopo qualche lavaggio riuscì a togliersi la puzza di alcol e finalmente si sentì pulita. Asciugò velocemente i capelli e tornò nello spazio dove dormiva e dalla valigia prese un paio di shorts, una semplice maglietta arancione del campo e indossò delle converse nere.
Indugiò sulla soglia della porta, osservando quell'enorme spazio immacolato e pensò che avere un compagno di stanza forse non sarebbe stato affatto male...
Soltanto alcune case erano arrivate alla mensa, tra cui quella di Ares, Efesto e Iride.
Solitamente Chloe mangiava con Alyssa, anche lei sola, ma dato che neanche lei era arrivata si sedette al tavolo predisposto per la cabina 1 e lasciò che i piatti si riempissero da soli.
Le ninfe scorrazzavano tra i tavoli e i satiri li stavano dietro, cecando di filtrare con loro. Una grande baraonda arrivava dal tavolo di Ares, probabilmente uno aveva lanciato un pezzo di bacon in faccia ad un altro e quest'ultimo aveva reagito cercando di tagliargli la gola.
Cose quotidiane, niente di nuovo.
Adriana Valdez invece scimmiottava perfettamente i suoi compagni di cabina, che stavamo esaminando dei fogli di carta. Sicuramente progetti di qualche marchingegno strano.
I figli della dea Iride invece erano tranquilli, come sempre. Finivano in pace il loro pasto e poi si dedicavano alle attività, seguendo sempre il solito ritmo. Per discendere dalla dea dell'arcobaleno, erano molto noiosi.
Era troppo concentrata sul suo pasto per accorgersi dell'arrivo di Alyssa,che la risvegliò con un "buongiorno" alquanto rumoroso. Non appena alzò la testa, allontanandosi dal mondo della brioche al cioccolato, realizzò che il padiglione era pieno. Era arrivato anche Chirone, che stranamente non sedeva al suo tavolo, ma era in piedi, a parlare con Narses Jackson e un'altra figlia di Apollo.
Chloe non diede importanza a quella scena e salutò l'amica, cercando di sembrare più sveglia di quanto fosse in realtà.
"Mi sono svegliata con un gran mal di testa e con uno strano senso di tristezza. Inoltre sento che dovrei ricordare qualcosa, ma la mia mente ha cancellato completamente la serata" Alyssa si portò i lunghi capelli corvini dietro le spalle e aspettò che il piatto si riempisse. Pane con marmellata e cappuccino.
"Anche io ho represso tutto" disse Chloe.
Ma tutto tranne lo strano comportamento di Alyssa, che sicuramente aveva avuto una delle sue solite visioni.
Non voleva dirglielo, tanto sarebbe servito solo a farla preoccupare più del dovuto.
L'amica si macchiò la canotta grigia con la marmellata ed imprecò, catturando l'attenzione di una ninfa, che se ne andò inorridita. Quella scena fu abbastanza comica che permise a Chole di ridire, per poi ritornare al supplizio del mal di testa.
Il dolore piano piano si alleviava, ma la ragazza di promise di farla finita con l'alcol.
"Aly, perché tuo fratello sta parlando con Chirone?" Domandò Chloe, mentre aspettava che l'altra finisse il pasto.
"Ah?" Rispose confusa Alyssa, con le labbra tinte di rossa. Già, perché la figlia di Percy Jackson non mangiava, divorava.
Chloe indicò il lato sud del padiglione, vicino ad una colonna. Dove Narses e l'altra ragazza stavano mostrando un pezzo di carta al centauro, che aveva lo sguardo piuttosto disorientato e forse preoccupato.
"Non lo so, è da ieri sera che non ci parlo"
Tornò a mangiare, infischiandosene della sua domanda. Tuttavia Chloe si trovò improvvisamente interessata e desiderò saperne di più a riguardo.
Purtroppo però la carovana della cabina di Ermes le si mise davanti, parandole la scena.
Erano perlopiù maschi, incredibilmente chiassosi. Amavano rincorrersi e non potevano fare uno spostamento se non si rubavano i calzini senza prima togliere le scarpe.
Li maledisse per averle parato la vista da quella conversazione, che improvvisamente trovò coinvolgente .
Un pezzo di pane le sfiorò la guancia e prese in piega faccia Alyssa, che lasciò cadere il pancake al cioccolato sul tavolo.
"Per il divino Poseidone" Esclamò, togliendosi le briciole dalla faccia. Il padiglione tornò nuovamente silenzioso e tutti gli sguardi erano incentrati su Alyssa, che si guardava attorno assetata di sangue, alla ricerca del colpevole.
I ragazzi della cabina 11 rimasero immobili, abbandonando gli scherzi.
Soltanto Chirone, Narses e la ragazza sembravano non essersi accorti di nulla.
Chiunque frequentasse il Campo Mezzosangue sapeva che Alyssa Jackson era buona e dolce fino a che non la facevo arrabbiare, a quel punto diventava una furia.
In senso letterale.
"Chi è stato?" Più che una domanda sembrava un tuono e rivolse subito lo sguardo dietro di me, dove sedevano i figli di Ermes.
Un ragazzo passò davanti a tutti gli altri, andando in prima fila. Alzò la mano e rivolse uno sguardo di scherno alla discendente di Poseidone, come a dire "Figuriamoci se mi faccio ammutolire da una ragazzina".
Non aveva l'aspetto di un figlio del dio dei viandanti, era molto più particolare come lineamenti.
Estremamente greco, nessuno poteva rappresentare meglio lo stereotipo di eroe omerico, neanche Narses Jackson.
Anche la natura sembrava essersi spenta per ascoltare quel confronto. Gli uccellini non cantavano più, le foglie non producevano più alcun rumore, le cicale avevano smesso di sfregare le ali e non si udiva più il rumore dell'acqua che scorreva.
L'unico rumore percettibile era quello proveniente dalla conversazione in fondo al padiglione.
Chirone non fece neanche caso a quella situazione.
Chloe posò nuovamente lo sguardo su quel ragazzo, che era rimasto nella solita posizione. Gambe leggermente allargate e mani avanti racchiuse davanti al ventre. Lo sguardo fiero e coraggioso, come se aver lanciato un pezzo di pane fosse un atto punibile con la morte.
Effettivamente la situazione poteva essere comica, visto il ridicolo movente, ma gli sguardi che si lanciavano i diretti interessati la rendevano alquanto singolare.
Un bello spettacolo alle otto del mattino.
Per qualche ragione, Chloe trovò quel giovane familiare, al punto di pensare di averlo conosciuto. La mente però non le fornì una risposta, la stuzzicò solo un po' dicendole che quello lì non era un estraneo.
"Perché avresti scelto il mio naso con centro?" Alyssa parlò dopo quelli che sembrarono secoli e i ragazzi avevano smesso persino di mangiare, attratti da quella scena.
"Non era mia intenzione, non puntavo a te" Il ragazzo stava palesemente prendendo in giro Alyssa, schernendola con quel tono ironico e strafottente. Chloe l'avrebbe catalogato come figlio di Apollo, ma quegli occhi scuri e profondi come un abisso la disorientarono un po'.
"Ah sì?" La ragazza dai lunghi capelli corvini di alzò in piedi, allontanatosi dal tavolo. Si portò vicino Chloe, proprio davanti ai figli di Ermes. I passi della ragazza riecheggiarono per tutti il padiglione e, ad ogni passo, sembrava corrispondere un sospiro teso del pubblico.
"Poi te ti sei messa in traiettoria" La bocca del ragazzo si piegò in un sorriso tanto bello quanto brutale, assolutamente provocatorio. Attraversò quella lastra di marmo che lo separava dall'avversaria e si posizionò proprio davanti a lei.
Chloe era convinta che riuscissero a sentire il battito cardiaco l'uno dell'altra.
"E adesso tu ti trovi sulla mia" Alyssa alzò il mento verso il viso del ragazzo misterioso, lanciando la sua sfida.
Lui sorrise maliziosamente e afferrò il mento della ragazza, una stretta forte, la pressione esercitata sulla mandibola.
"Allora non mi metterò più sulla tua strada scusa" Fece la vocina da bambino, imitando Alyssa e le liberò il mento. Lei fece per dire qualcosa, ma Chloe si alzò rapidamente e la trattenne, consapevole del fatto che l'amica sarebbe stata capace di dargli un pugno.
Mentre Aly si dimenava tra la sua presa, il ragazzo indietreggiò continuando a sorridere, felice della sua vittoria.
Chloe lo guardò scomparire tra la folla, sempre più convinta di conoscerlo.Tempo pochi secondi, che Chirone si fece spazio tra i semidei radunati al centro del Padiglione. Tutti si affrettarono a farlo passare. Aveva un espressione che comunicava emergenza ed era impaziente di parlare.
"Vorrei parlare con i ragazzi di cui ora farò i nomi. Dovrete seguire nella Casa Grande, perché ho da dirvi delle cose. Al falò di stasera, le comunicherò al resto del campo.
Quindi, Alyssa Jackson, Adriana Valdez, Chloe Grace e Leonardo Lucci siete pregati di farvi avanti"
***
Spazio autrice: Salve a tutti, ecco il nuovo capitolo. Come sempre vi chiedo di commentare e di farmi sapere cosa ne pensate. Si accettano scommesse sull'identità del misterioso ragazzo.
Baci❤️
STAI LEGGENDO
Whisper
FanfictionAdesso chiudete gli occhi e immaginate un mondo dove ogni cosa che avete imparato a scuola sugli dei dell'olimpo sia vera, cercando di ricreare con l'immaginazione la grandiosità di quelle storie. Immaginatevi l'aspetto di un eroe, quello tipico che...