Il viaggitore pendolare e il Venerdì lavorativo..

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Il viaggiatore pendolare è un essere mitologico più temprato di un vietcong a sopravvivere in condizioni estreme. Esposto continuamente a mancanza di posti a sedere nelle stazioni, abituato a viaggiare in carrozze più sovraffollate dei rifugi anti-bombardamenti, è in grado di sentirsi pienamente in forma anche dopo un'apnea di 10 minuti e sopravvivere anche dopo lunga esposizione a carrozze prive di aria condizionata...

ALMENO COSI' CREDEVO FINO A VENERDI' SERA...

Il Venerdì lavorativo termina come al solito...

SONO IN RITARDO E STO PERDENDO IL TRENO OMMMMIIIIIOOOODDDIOOO..

Corro come un forsennato fino alla stazione con due valigie in mano... naturalmente per la strada tutta la città si da appuntamento con l'obiettivo non dichiarato di rallentare la mia corsa: 

CONTO:

- venti scolaresche in gita; ogni scolaresca è composta da almeno 100 studenti;

- settantasette nonnine lente come lumache armene che chiacchierano beate e CHE NON SI SPOSTANO;

- centoventinove semafori rossi che scattano due secondi dopo il mio arrivo CON ALMENO VENTI SUV PRONTI A PASSARE!!!!!

Il panico e l'ansia divorano le mie certezze, ma sono un viaggiatore pendolare e sono abituato a gestire simili insidie: assumo la mia classica posizione di combattimento appresa negli altopiani del Nepal e impugno le vagile, come fossero la scimitarra di Sandokan in una delle sua scorribande: CARICO A TESTA BASSA.

Gambe spezzate, ginocchia tranciate, gomiti slogati e varie bestemmie in piemontese antico pronunciate dalle canute signore urlanti, ma impotenti di fronte alla mia furia vendicatrice si sprecano; qualche rimorso viene pure a galla, ma decido di non curarmene: SONO ANIMATO DA UN FINE NOBILE e QUALCHE SACRIFICIO E' ACCETTABILE e POI MIE CARE NONNINE, CHIACCHIERATE CIONDOLANDO AL PARCO PLEASE!

Tutto questo succede nella mia testa, in realtà gestisco la situazione con vari "scusate sono in ritardo care e simpatiche anziane signore"; "bimbi carissimi avete tutta la vita davanti, io ho solo qualche secondo per prendere il treno, fatemi gentilmente passare". 

Sorrido e stringo mani, saluto e subisco i semafori...IL TEMPO PASSA INFAME ....

Con l'ultimo fiato, l'ultimo sprazzo di vita giungo in stazione ... non ho il tempo di gioire perchè sono grondante di sudore, cianotico in volto, quasi moribondo e ho appena il tempo di strisciare nel treno che stava, beffardo, quasi partendo... 

L'orrore però è appena cominciato..

IL TRENO E' PIENO DI GENTE PERCHE' C'E' LA FIERA DEL LIBRO....

Comincio a pensare intensamente a tutte le schiere celesti in contemporanea (cherubini, serafini, angeli, arcangeli, santi, messia, profeti del nuovo e vecchio testamento) nel momento in cui realizzo che non c'è un posto a sedere...

Sono psicologicamente sfinito, provato dalla corsa, la mia lucidità è un ricordo dei tempi andati.... mi avvicino al mio posto (naturalmente occupato) e osservo il sorriso della presunta strafiga di turno che trionfante mi dice: 

"mi spiace occupato  "

(l'emoticon per rendere l'idea della faccia furba che mi ha fatto)

Prendo fiato, passa un attimo che sembra infinito in cui tutta la mia vita mi scorre davanti. Sento i lenti passi della morte che avanza verso di me... l'apnea sembra aver compromesso, irreparabilmente, i miei organi interni.... 

Realizzo che la tipa, INNOCENTEMENTE, crede che io le stia cedendo il posto.

NON HAI CAPITO PROPRIO NIENTE. 

Esclamo, dopo aver recuperato le forze: "Mi spiace, o mia cara miss Italia dei poveri, io quel posto ce l'ho prenotato ... quindi puoi anche alzarti".

Osservo con un ghigno malefico, assumendo la stessa espressione di Satana mentre corrompe un'anima innocente, il suo sorriso spegnersi sul suo volto, un dente alla vota....

La sento esclamare "oh, sei sicuro..?"

SICURO COME IL SOLE CHE SORGERA' DOMANI O NOVELLA BELEN RODRIGUEZ.

Rispondo "certamente ecco il biglietto..."

Lei osserva, prova a fare gli occhi da cerbiatto, sbatte le sue palpedre cercando di far leva sulla mia cavalleria (povera anima pia... l'ultima volta che sono stato cavaliere in queste situazione, era in prima elementare...) ma sbatte il suo muso con la mia faccia (nel frattempo mi sono spuntati anche i canini); ancheggiando, sculettando, ma con una lentezza infinita se ne va... provando di nuovo ad osservare sperando in una mia gentilezza, che puntualmente non avviene.

Come un sacco vuoto mi sdraio sul mio posto. Assumo la posizione "a sarcofago egiziano" e comincio a godermi il paesaggio circostante, provando un SENSO ASSOLUTO DI BEATO GODIMENTO. 

Anche stavolta ho vinto io..

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