La mia prima ceretta.

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Da tanto dolore può venir fuori felicità? Con questa domanda nella testa passeggiavo in un assolato pomeriggio meneghino, diretto verso una nuova esperienza di vita: LA CERETTA TOTALE. Ignaro dell'infausto destino che mi attendeva dietro quella porta trasparente, saltellavo bucolico mentre mi approssimavo all'uscio del centro estetico che avevo scelto per curare le incontrollate e disordinate eruzioni pilifere caratterizzanti la mia cute.

Entro in un ambiente assolutamente caldo ed accogliente. Negli occhi del personale che mi accoglie, leggo tanta umanità e serenità interiore che quasi credo di essere capitato per sbaglio ad un convegno di monaci tibetani avviati inesorabilmente verso cammini di purificazioni interiore e santità precoce. Tanta beatitudine circostante, mi rassicura e mi conforta: alzo, come un grandissimo pirla, il pollice in segno di intesa e ridacchio con il monaco barbuto che mi fa strada verso un ambiente isolato. Mi guarda beato ed esclama una strana frase a cui io, STUPIDAMENTE, non do peso ormai rapito dalla spiritualità del luogo (ero pronto quasi a convertirmi, lo giuro)

"E' la prima volta vero? Non vorrei essere nei tuoi panni, povero .."....

Quella che doveva essere una quasi sentenza di morte, scorre neutra nella mia mente mentre mi preparo nella stanzetta isolata. Il bonzo meneghino prepara gli attrezzi del mestiere. Incrocio le braccia, entro in meditazione ed esclamo "Dai cominciamo dal petto..".

Il quasi santo ridacchia.. mi applica uno strano unguento ("che tepore" penso ...).... applica la striscia sul petto...

Ricordo esattamente che, un attimo prima dell'accaduto, stavo pensando a prati in fiore e farfalline colorate... poi...

STRAP....

Il buio totale, poi la via lattea, le stelle, i cherubini in cerchio che cantano "Osanna nell'alto dei cieli, mo so caxx tua...". Giuro di aver visto Mose e le tavole della legge con un dodicesimo comandamento creato apposta per me "sei un pirla se ti fai la ceretta al petto" ...

Urlo come se m'avessero cavato gli occhi. Le lacrime le trattengo a stento per non fare una completa figura di merxx ...

Guardo il bonzo. Non è più santo, ne beato. Dietro quel sorriso contemplativo, ora vedo una smorfia di MALE PURO.. Sono sicuro di essere chiuso nella stanza con Satana in persona... che continua a strappare inesorabile i miei peli dal petto, incurante del dolore lancinante che mi sta procurando.

"Fermati Mefistofele, che ti ho fatto mai?"

penso guardando la creatura maligna che lavora sul mio petto.. ma non faccio nulla .. non dico nulla... io sono un uomo coraggioso ...duro fico e tutte le cavolate del caso per raccogliere un ultimo barlume di coraggio..

Maledico tutti gli uomini glabri del creato a cui io stupidamente cerco di assomigliare...

La tortura dura 40 minuti.

Alla fine del procedimento, non sono più nemmeno sicuro di essere ancora vivo.

Non ho più la sensibilità in nessun punto del corpo.

Il cerbero barbuto mi guarda e fa "Dai che dopo mi ringrazierai, fa un po' male ma i risultati sono ottimi!"

Non posso ripetere pubblicamente le bestemmie che gli ho tirato, i bambini si sono appena alzati a quest'ora. Posso solo dire che tutta la sua progenie da qui ai prossimi DUE SECOLI.. non è stata risparmiata dalle mie maledizioni.

Se ne va ciondolando.

"Fai pure con comodo caro" lo sento esclamare da molto lontano "so quaranta euro".

Rido interiormente disperato...

Mentre sgancio i quattrini e mi trascino fuori da quel luogo maledetto, ripenso alla domanda che mi aveva condotto li:

"Si può essere felici dopo aver sofferto tanto ? "

Oh si si può, ma nel frattempo bestemmiate pure a volontà, nessuno si offenderà amici miei :)

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