Appello in silenzio

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Capitolo Ottavo

Quella giornata era cominciata come tutte le altre, si era alzata, era andata in bagno per prepararsi, aveva preso la borsa e si era diretta verso la lezione che avrebbe dovuto frequentare.
Le cose erano così noiose secondo lei, ripetitive, l'unica cosa che la teneva in allerta era ciò che era successo poco tempo addietro. Dopo che si era accorta che in biblioteca c'era stato qualcuno si teneva in allerta e cercava di captare ogni presenza a lei vicina per non dover ripetere l'esperienza.
Albus che dal giorno dello scontro in mensa aveva continuato a cercare Rose adesso poteva raggiungere il suo obbiettivo.
La prese per le spalle e la fece girare così che si potessero guardare negli occhi.
Lei sapeva che il cugino era rimasto ferito dal fatto che non gli avesse detto degli incubi che le erano tornati. Solo che non voleva farlo preoccupare più del necessario.
Lui ora stava lì davanti a lei aspettando una reazione qualunque da parte sua, ma lei non voleva perdere in quel gioco di sguardi così stette immobile.
Lui piano piano lasciò la presa sulle sue spalle e fece cadere le braccia lungo il corpo, la testa si abbassò anch'essa, gli occhi adesso guardavano fissi a terra e le sua espressione sembrava volesse comunicarle che da un momento all'altro sarebbe scoppiato. Ma non successe.
Sempre con la testa bassa le disse in un sussurro:
《Di me ti puoi fidare》
Questo lei lo sapeva bene, non aveva motivo di dubitarne.
Il cugino con uno scatto prese tra le braccia Rose e la strinse in un abbraccio affettuoso e timoroso allo stesso tempo. Era timoroso perché sapeva che a lei non piaceva il contatto fisico e che perciò non sapeva come avrebbe reagito a quell'azione così avventata.
Lo sorprese sentire la sua mano che gli accarezzava la testa come si fa ad un cucciolo, questo lo fece sorridere.
Quando l'abbraccio si sciolse la condusse in classe con lui dato che entrambi erano Serpeverde si sedettero vicini.
Per una volta Albus aveva rotto il rituale che aveva con Scorpius di sedersi vicini ad ogni lezione per stare con Rose. Difatti Scorpius non vedendo il suo amico al solito posto lo aveva cercato con lo sguardo nella stanza e quando i suoi occhi incontrarono quelli di Albus fu come se stessero parlando, una semplice occhiataccia da parte del biondo e quella del moro per contrattaccare e spiegare la situazione bastarono.
I due non erano molto distanti, infatti il ragazzo bambola si era messo proprio dietro a loro e Rose aveva capito che il biondo non era affatto felice della situazione che si era venuta a creare.
Anche se fece finta di non notarlo la ragazza aveva visto i biglietti magici che volavano dall'uno all'altro con disegnini stupidi ed insulti amichevoli.
Tutto procedette come al solito tranne per il cugino che le stava attaccato per dimostrarle il suo affetto.
Arrivò finalmente l'ultima ora di quella giornata e lei non aspettava altro, nonostante durante le lezioni non si annoiasse perché le piaceva conoscere cose nuove.
Subito dopo ebbero l'ora di Pozioni, ancora non aveva conosciuto il professore di persona, ma aveva sentito Albus parlare di lui. Peccato che le spiegazioni fossero troppo poco dettagliate e perciò non aveva capito bene come fosse. Sapeva solo che dopo la scuola, era tornato per fare il professore di Pozioni. E che era anche il capo della Casa di Serpeverde. Aveva creato un gruppo di studenti che fu chiamato il "Lumaclub". Questi studenti dovevano essere i più bravi o quelli provenienti da famiglie prestigiose.
Il professore entrò nell'aula spensierato con un sorrisetto sul volto. Lei si mise subito a studiarlo.
Lumacorno era un mago piuttosto alto e grasso, aveva gli occhi verdi, i capelli grigio-argento e un paio di baffi bianchi. Vestiva in modo elegante, con colori scuri.
Si mise dietro la cattedra e guardò i suoi libri, Rose pensava che adesso avrebbe tirato fuori uno stupido test per vedere se avevano studiato durante le vacanze, come d'altronde avevano fatto tutti gli altri professori. Invece prese una pergamena e cominciò a fare l'appello, cosa strana per la ragazza dato che gli altri non lo avevano fatto.
《Scorpius Malfoy》pronunciò in modo solenne.
《Presente signore》 Lumacorno  alzò gli occhi.
《Come sta il mio alunno migliore?》chiese col tipico ghigno serpeverde. Perché Horace ai suoi tempi era stato smistato nella casa di Serpeverde.
《Molto bene professore, e lei?》
《Molto bene grazie》e continuò il suo elenco.
《Albus Potter》
《Presente》disse sicuro di se il cugino.
《Signor Potter, mi saluti suo padre appena può》chiese il professore con cortesia.
《Rose Weasley》lei alzò la mano per segnalare la sua presenza.
《Rose Weasley》ripeté il professor Lumacorno, e lei si sbracció.
《La signorina Weasley è assente alla sua prima lezione di Pozioni?》chiese alla classe e poi alzò lo sguardo e intravide la rossa col braccio teso verso l'alto vicino ad Albus.
Si alzò con uno scatto repentino e con poche falciate si avvicino alla loro bancata e sbatté le mani proprio davanti al naso di lei, facendo sobbalzare il cugino e facendo rimanere impassibile Rose. 《Weasley suppongo!?》lei annuì convinta.
《Non le è stato insegnato a rispondere da sua madre? E dire che era l'alunna più intelligente di Hogwarts ai suoi tempi. Sta cercando di mettere in imbarazzo il suo buon nome?》lei rimase ferma a guardare il professore negli occhi.
Dietro di lei echeggiò una risata che però venne subito camuffata in un colpo di tosse, capì che proveniva da Malfoy. A quanto pare anche il cugino doveva aver sentito il biondo perché gli scoccò un'occhiataccia per impedirgli di continuare.
《Prof... 》cercò di intervenire Albus in aiuto della sua migliore amica, ma il solo sguardo di Horace lo fece ammutolire, per proseguire lui.
《Deve sapere che non mi piace molto essere preso in giro dagli studenti, perciò dato che le va di fare scena muta durante l'appello, vedremo se le piacerà farla anche mentre la interrogheró domani》il professore si era davvero arrabbiato per la sua non risposta e ancora più arrabbiato dal fatto che uno dei suoi studenti e, soprattutto uno dei suoi più bravi studenti, stava cercando di dire qualcosa riguardo  ciò che lui aveva detto.
L'ora andò avanti come se nulla di tutto ciò fosse mai accaduto,nonostante le continue occhiatacce che il profettore lanciava alla ragazza. Allo scadere dell'ora però il professore ci tenne a ricordarle cosa sarebbe accaduto l'indomani.
《Signorina Weasley sarà meglio che si ripassi l'intero volume dello scorso anno, non so ancora su cosa avrò voglia di interrogarla》fece un ghigno sperando di incutere timore. Lei con tutta calma senza mostrare alcuna emozione sul volto o nei modi di fare si preparò e andò verso l'uscio dell'aula col cugino.
Il problema fu quando tentò di uscire, perché venne fermata da qualcosa o meglio qualcuno che l'aveva colpita violentemente sul fianco destro.
Due ragazze la superarono e si girarono per guardarla negli occhi.
Due corvonero, la sciarpa era dei colori della loro casata e dallo sguardo che le stavano rivolgendo non dovevano essere molto felici.
《Sei alla prima lezione di Pozioni e riesci già a far arrabbiare il professore?》iniziò la mora con aria autoritaria, tirandosi su gli occhiali.
《Oltretutto fai fare brutta figura anche a tuo cugino che è così bravo, bello e gentile che cerca di difenderst solo perché sei una sua famigliare!》disse l'altra mentre guardava lei in cagnesco ed il ragazzo con gli occhi dolci.
A questo però non aveva pensato. E se Albus l'avesse difesa perché facevano parte della stessa famiglia? O magari si sentiva ancora in colpa?
A distrarla fu proprio il soggetto dei suoi pensieri che mandava via le due in malo modo e la rassicurò di non averla difesa per i motivi che le ragazze avevano esplicitato.
Non appena si trovarono da soli a camminare nei corridoi calò il silenzio. Erano entrambi bloccati nel proprio mondo e non sapevano cosa fare per interagire con l'altro così con un cenno della testa ed un sorriso amorevole da parte di lui si lasciarono e percorsero ognuno la propria strada.

Luce nell'Oscurità   [ScoRose]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora