Il discorso

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IL DISCORSO


(Giorno 53- settima settimana di gravidanza)


Andrea pensava che forse aveva scoperto da cosa era sempre scappato. Doveva essere così.

Non era mai stato spaventato dall'impegno, dalle responsibilità. Era stato spaventato dall'idea di diventare così vicino a qualcuno che avrebbe potuto ferirlo.

Prima, ragazzi lo avevano tradito, lo avevano lasciato, non molto spesso, ma era successo, ma non erano servite più di una pizza e una birra per superarli.

Ora, quando finalmente si era concesso di avvicinarsi abbastanza per innamorarsi, si era ritrovato con il cuore distrutto in mille pezzi.

Non aveva idea di come affrontare quella situazione.

Di come affrontare lui.

Forse aveva ragione Giorgio, forse avrebbe dovuto parlargli. Forse l'avrebbero potuto capire insieme. Dopotutto, Giorgio aveva detto che Giovanni era dispiaciuto.

Ma di nuovo, Giovanni lo sapeva.

Avevano parlato proprio di quel problema e lui gli aveva fatto una promessa, una promessa, che non aveva niente di cui aver paura. Quella promessa era stata una delle ragioni per cui si era permesso di avvicinarsi a Giovanni più di quanto avesse mai fatto prima con un ragazzo.

Andrea rilasciò un respiro tremante quando i ricordi del giorno in cui gli aveva fatto quella promessa gli tornarono in mente senza essere stati invitati.

Era stato il decimo giorno della loro relazione.

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(Flashback- giorno 10)


Andrea tornò a casa aspettandosi l'appartamento vuoto. Dopo dieci giorni nei quali avevano cercato di dedicarsi l'uno all'altro il più possibile, avevano tentato di tornare un po' alla realtà, il che comprendeva andare a trovare le proprie famiglie.

Entrò nell'appartamento, lanciò le sue chiavi sul tavolo della cucina e si avvicinò al blocco di lettere che giaceva sul tavolo, dividendo le sue da quelle di Giovanni.

La sua attenzione fu allontanata dalle lettere in fretta, quando la poltrona si girò e rivelò Giovanni completamente nudo, coperto solo da una sciarpa sottile.

Poi si alzò lentamente, lasciando la sciarpa sulla poltrona e si avvicinò provocante a lui.

-Sai, stavo pensando che la cosa dello spogliarello del giovedì non è una così brutta idea dopotutto- fece le fusa mentre passava un dito lungo il petto di Andrea.

-Sono felice che tu sia d'accordo- sogghignò lui.

-E allora perché non sei nudo?-

-Dammi solo un secondo- urlò mentre correva verso il bagno.

Dopo aver fatto una doccia veloce, trovò Giovanni seduto nuovamente sulla poltrona.

Sogghignando, gli andò incontro e gli chiese:

-Allora, ora che sono nudo, cosa hai programmato di fare con me?-

Giovanni si alzò, lo fece girare e lo fece sedere sulla poltrona. Poi si piegò in avanti e lo baciò prima di dirgli:

Amare è saper Perdonare// CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora