Aprii gli occhi e mi sentii abbastanza spiazzata, mi guardai intorno e realizzai subito che quella non fosse la mia stanza: ero in un letto matrimoniale, la camera era due volte la mia e la grande parete vetrata davanti a me lasciava entrare tanta di quella luce che nel nostro appartamento non sarebbe entrata nemmeno aprendo tutte le persiane.
Il mio cuore perse un battito quando capii dove mi trovavo, istintivamente allungai la mano al mio fianco e fortunatamente non trovai nessuno, notai che indossavo una maglia e un pantalone mentre il mio vestito era su una gruccia ben appeso all'armadio.
Ero a casa di Jake, nel suo letto, con i suoi vestiti, non ricordavo di esserci arrivata ne tantomeno quello che era successo dopo, l'ultima immagine che avevo in testa era quella di lui e mio fratello che litigavano e di me che gli chiedevo di andare via dal locale, ma come ero finita nel suo appartamento?
Sperai con tutta me stessa che l'alcol e l'adrenalina della sera prima non mi avessero condotta a fare cose di cui mi sarei pentita e vedermi in quello stato e in quel posto mi fece riempire di dubbi.
Sentii un rumore di acqua provenire dalla porta di quello che doveva essere il bagno e l'ansia iniziò a salire nel momento in cui sentii l'acqua arrestarsi e poco dopo vidi Jake uscire con i capelli bagnati e solo un paio di pantaloncini in vita.
"Buongiorno!"- mi disse dolcemente sedendosi ai piedi del letto.
"B..buongiorno!"
"Dormito bene?"
"Beh direi di sì. Tu?"
"Benissimo! Non dormivo così da tempo!"
Che significava? Aveva dormito nel mio stesso letto? Aveva dormito bene perché era con me? O peggio perché prima di dormire era successo qualcosa?
Ero in una situazione che non sapevo gestire, mi imbarazzava chiedergli se avevamo dormito insieme o eravamo stati insieme, non riuscii a dirgli nulla più mi limitai a sorridergli.
"El vuoi parlarne?"- mi disse.
"Parlare di cosa?"
"Ieri sera mi hai detto di portarti a casa mia per parlare perché altrimenti sarei sparito."- rispose virgolettando l'ultima parola, mi tornò in mente la discussione in macchina e mi ricordai di aver tirato fuori l'argomento Lindsay ma poi niente più.
"Avevo cercato di spiegarti in macchina ma ti sei addormentata non appena ho iniziato a parlare, poi quando siamo arrivati a casa.."
"Jake cosa è successo quando siamo arrivati a casa?"-chiesi subito coprendomi il viso con le mani.
"Cosa?!"-rispose alzandosi dal letto e avvicinandosi di più a me-"Ti ho portata in braccio fino in camera, poi tu.... ti sei spogliata davanti a me inveendo contro la scomodità del tuo vestito e beh.."
"Beh cosa? Jake!!"- dissi alzando la voce.
"Ti ho portato dei vestiti per coprirti! Per chi mi hai preso? Non oserei mai!"
A quella confessione sospirai per il sollievo, fortunatamente non era successo nulla, non me lo sarei mai perdonata.
"E se te lo stai chiedendo non ho dormito con te, ho dormito sul divano! Non avrei mai approfittato della situazione, quando succederà sarà perché entrambi ne siamo coscienti e vogliamo! Non che non voglia adesso, solo io so quanto ho patito per trattenermi!"- aggiunse mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Lì realizzai che dovevo essere arrabbiata con lui, non cedere alle sue avances, mi doveva spiegazioni e sarei stata intransigente."Jake... Perché non mi hai detto che eri con lei ieri sera?"
"El è stato un incontro di lavoro!"
"Lavoro?- risi -"Dalle foto che ho visto non sembrava proprio! Siete spariti dopo la premiazione, c'erano tutti tranne voi due, poi vedo quell'articolo e poi magicamente ti trovo nel locale, anzi come ci sei finito?"
"Ehi calmati, posso spiegarti. Una cosa alla volta."
"Allora spiegati perché ti giuro che sto diventando matta!"
"Due sere fa ho incontrato alcuni vecchi amici e Lindsay alla presentazione del nuovo cd di uno dei nostri ragazzi. Parlando del più e del meno è uscita fuori la storia del contest, di quanto fosse stata grandiosa l'idea e di come vuoi ragazzi potevate essere valorizzati. Così ho parlato loro di te, a Lindsay non è sfuggito il mio debole per te.."
"Lo so."
"Aspetta lo sai? Come?"
"Prima del contest mi si è presentata farfugliando sul come una gonna e una buona presenza possano imbambolare discografici e giudici, con una sorta di aria di sfida come se stessimo gareggiando per qualcosa e adesso capisco che era per te. È gelosa di te!"
"Si.. già. Mi ha subito messo in guardia su cosa andavo incontro e su quello che potevi offrirmi tu o.. lei."
"Ti ha ricattato?"
"Cosa? No! Mi ha fatto una proposta ieri. Mi ha offerto di metterci in società, io, lei e altre persone. Aprire una casa discografica tutta nostra in modo che io possa lasciare il posto a scuola e quindi te."
"Tu non hai accettato vero?"
Non poteva aver accettato rinunciando all'insegnamento per impelagarsi in contratti e legami con lei.
"Veramente sì."
Mi alzai dal letto e cominciai a camminare per la stanza.
"El ascoltami!"- disse richiamando la mia attenzione.
"Ho pensato a cosa voglio adesso e lo sai quale è stata la prima risposta?"- mi chiese avvicinandosi e io feci segno di no con la testa-"Voglio stare con te! Voglio viverti! Il posto a scuola per me non conta, era solo un ostacolo alla mia relazione con te al momento! Ho la mia musica e l'idea della casa discografica indipendente mi permetterà di sfruttarla a pieno e poi ho te! So che non è l'unico dei problemi che abbiamo: sono più grande di te, ho abitudini diverse dalle tue, sono una persona in vetrina è vero, ma già il fatto che non sia più un tuo professore mi permette di stare con te alla luce del sole. Portarti fuori, farti conoscere posti e persone, mostrarti a tutti come la mia ragazza, se vorrai! So che è una settimana che ci conosciamo ma a me è bastato così poco per provare cose che non ho mai provato nella mia vita, non ho mai amato nessuno ma permettimi di chiederti di insegnarmi ad amare!"
Restai senza parole mentre mi prendeva il viso tra le mani non interrompendo mai il nostro scambio di sguardi, colmai la distanza che ci separava e lo baciai; per la prima volta come volevo da tanto, libera da inibizioni e paure.
Voleva me, voleva imparare ad amare da me, aveva lasciato il suo posto a scuola per potermi dare anzi poter dare a noi quello di cui avevamo bisogno.
"Lei lo sa?"
"Sa che ho accettato la proposta e spera che con questo anche il fatto di starti lontano, ma non lo farò! Non mi importa niente di lei, è stata una delle tante ragazze con cui sono stato, con te è diverso!"
"Spero questo non ti crei problemi, dopotutto dovrai lavorare con lei e io non voglio metterti in difficoltà!"
"Stai tranquilla El!"-rispose accarezzandomi-"la conosco da anni e ho imparato come gestirla ormai! Non sarà un problema!"
Lo baciai di nuovo, affondando le mani nei suoi capelli bagnati mentre lui mi avvolse stringendo i miei fianchi.
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Say It First
FanficEleonore Clarke, ragazza all'apparenza timida che vive di musica, decide di cambiare vita e parte insieme al fratello Luke per Londra per frequentare la London Academy of Music and Dramatic Arts. Tutto è diverso, nuove amicizie, nuovi incontri e l'...