Alla fine, per quanto i ragazzi avessero insistito, non erano riusciti a convincere Hoseok. Ma era comunque tornato a casa, quel giorno, si era steso nel letto, che profumava ancora di Yoongi, ed era rimasto li per ore.
Avrebbe dovuto lottare contro se stesso, avrebbe dovuto darsi la forza per andare avanti, invece non riusciva nemmeno a mettere qualcosa sotto i denti.
Aveva chiesto a Seokjin qualcosa da prendere, qualche sonnifero o cose del genere, ma alla fine non gli diede niente, lo abbracciò stretto ancora una volta dicendo che prima o poi sarebbe comunque andato a trovare Yoongi.
I giorni passavano e lui aveva sempre meno voglia di rimanere. Smise anche di andare al bar, lasciando in mano la gestione a Jimin e Taehyung, che lo andavano a trovare ogni giorno, trovandolo sempre più magro e sempre più triste.
Ma bene o male, il castano dopo qualche mese era riuscito perlomeno a tornare a mangiare regolarmente, mentre prima si limitava ad un piatto di ramen a metà pomeriggio e nient'altro. Nonostante questo, nonostante i suoi amici andassero a trovarlo sempre, il sorriso che appariva sul suo volto era il più finto che avesse mai fatto nella sua intera vita. Il giorno usciva con i suoi amici, rideva, scherzava, e la notte piangeva, seduto il quell'angolo della camera dove quell'ombra lo guardava sempre, dove Yoongi lo guardava sempre, facendolo sentire al sicuro da ogni cosa presente nel mondo. Ora invece aveva paura, paura di tutti gli altri e paura di sé stesso.
Quel giorno si era alzato da terra, dove dormiva ormai da giorni, dopo che Seokjin aveva lavato le lenzuola facendo così sparire l'unica cosa che poteva ancora ricordarglielo. Si vestì con una felpa troppo grande e dei pantaloni sbiaditi, poi andò al parco, in quel parco, dove si era innamorato per la prima volta. Rimase a fissare l'albero dove erano stati, per interi minuti, poi sospirò e tornò verso casa.
"Voglio andare avanti" aveva detto con un messaggio a Jimin il giorno prima, facendo sorridere il piccoletto che prontamente aveva avvisato gli altri, ma non Seokjin. Fu invece Taehyung a dirglielo, quella sera:
"Hyung sono davvero felice, Hobi ha detto a Jimine che vuole andare avanti. Forse si è davvero ripreso da tutto quel dolore" disse con un leggero sorriso, la voce speranzosa e il cuore un po' meno triste. E Seokjin l'aveva guardato per un po', deglutendo vistosamente. "Credo che dovrei andare da lui"
Taehyung annuì, troppo distratto da quel gioco nel telefono per accorgersi delle lacrime sul viso del suo ragazzo. Seokjin si alzò piano dalla sedia, con molta calma prese le chiavi della sua macchina, e rispettando tutti i limiti, fermandosi ad ogni stop, lasciando attraversare ogni persona la strada, si diresse a casa del suo amico. Come immaginava, la porta era aperta.
Entrò silenziosamente, togliendosi il cappotto pesante e le scarpe, prima di addentrarsi nel piccolo bagno della casa.
"Jin hyung.." una voce flebile, appena udibile, proveniente dalla vasca di quel bagno. Seokjin sorrise fra le lacrime amare, sedendosi al fianco del suo amico, prendendo fra le proprie la mano del ragazzo, dolcemente colorata di cremisi. Il maggiore guardò gli occhi ormai socchiusi e stanchi del minore, scoppiando in un pianto silenzioso e disperato. Non disse nulla, non c'era bisogno di dire niente. Fece solo appoggiare la testa del castano sul suo petto, accarezzandone lentamente i capelli.
Passarono interi minuti, mentre Seokjin lo cullava e a bassa voce cantava una canzone dolce e rilassante, poi una delle due mani intrecciate tra loro smise di stringere l'altra, facendo incrinare la soave voce del ragazzo.
"Salutami Yoongi.." sibilò in un flebile sussurro, stringendo il corpo immobile di quel che era stato uno dei migliori amici mai avuti nella sua intera vita da mortale e anche quella da immortale.
STAI LEGGENDO
Untouchable || Yoonseok
FanfictionDove Hoseok trova un amico che può vedere ma non toccare. Yoongi + Hoseok Seokjin + Taehyung Jimin + Jungkook