Le scuse.

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Era un Centauro. Bellatrix sentiva di essere spacciata.

-Ciao!- Disse il Centauro.-Sono Fiorenzo. E tu chi sei?

-M...mi chiamo B...Bellatrix...-rispose Bellatrix, spaventatissima.

-Bene Bellatrix, sali sul mio dorso, ti riporteró a scuola. Devo fare due chiacchiere con il professor Dippet- Fiorenzo si abbassó per far salire Bellatrix, ma lei esitó.

-Tu...vuoi uccidermi?-Chiese.

-Ucciderti? Perchè mai? Oh, Cassandro. Lui é impulsivo, non voglio farti del male. Vieni.-Le sorrise.

Bellatrix si convinse e montó a cavallo del Centauro.

-Sei del primo anno?-Chiese Fiorenzo, mentre trottavano verso l'uscita della foresta.

-Sí.

-Beh, sai. Noi siamo stati sempre amici della gente di Hogwarts, ma Cassandro si è stancato. Dice che ci sfruttate e che ci maltrattate, anche se a me non sembra.

Arrivarono fuori dalla foresta.

-Grazie, Fiorenzo. Sei stato gentilissimo!-Disse Bellatrix.

-È stato un piacere, ma devo accompagnarti fin dentro scuola, sei ferita.

Non ce ne fu bisogno, un gruppo di ragazzi, seguiti dal professor Silente e il preside Dippet, stavano giá correndo verso Bellatrix.

-Signorina Lestrange! Finalmente!!!-Urló Dippet aiutandola a scendere dal dorso di Fiorenzo.-Fiorenzo! Fiorenzo, grazie!

-È stato un piacere-Fiorenzo si inchinó-C'è solo un problema:la foresta da ora è proibita a voi umani, ordine di Cassandro.

-Oh...beh...troveremo un modo temporaneo di fare Biologia, e poi mi scuseró con Cassandro. Puoi andare Fiorenzo, Grazie.

Fiorenzo si inchinó e si avvió verso la Foresta Proibita.

-Bene. Signorina Lestrange, ora la accompagno in infermeria. Albus,-Disse Dippet rivolgendosi a Silente.-Manda un segnale a Horace, digli che la ragazza è qui, ed è salva.

-Sará fatto.-Rispose Silente.

-Signorina Lestrange, non sa che spavento! Quando il signor Riddle ha detto che era rimasta indietro e che l'avevano trascinata via e lui non ha potuto fare niente...ma ha combattuto, lui! Diventerá un grande mago!- Disse Dippet, mentre scortava Bellatrix in infermeria.

-Ah sí? Ha detto cosí? Mh.- sussurró Bellatrix.

-Come?

-Oh, no. Niente.

-Tranquilla piccola, sarai scossa. Ma ora vedrai, un giorno di riposo e sarai come nuova.

L'infermiera l'accompagnó davanti a un letto e poi la fece sdraiare.

Bellatrix chiuse gli occhi e si lasció andare in un profondo sonno.

-Bella? Bella?! Bella!-

Bellatrix aprí gli occhi.

Era Narcissa che la chiamava, e accanto a lei c'erano Lucius, Puck e Severus.

-Oh, ciao ragazzi- Disse Bellatrix, con voce debole.

-Come stai Bella? Tom ci ha raccontato tutto...-Disse Narcissa.

-Tutta la storia vera o quella che ha raccontato a Dippet?

-Bella, non fare cosí. È dispiaciuto, davvero. Guarda:ti ha anche portato un mazzo di fiori.-Narcissa si scostó e Bellatrix vide un vaso con delle rose nere, i suoi fiori preferiti.

-Ho una caviglia slogata e un polso rotto. Almeno che non siano dei fiori guaritori non me ne faccio un granché.-Disse, acida.

-Non sono fiori guaritori, ma sono fiori di un amico dispiaciuto.

Le parole arrivarono dalle spalle di Narcissa, Lucius, Puck e Severus.

Bellatrix riconobbe la voce. Era Tom.

-Lucius! Non dovevi farci vedere quella cosa? Andiamo!-Disse Puck.

-Ciao Bella!- Urlarono in coro, e si dileguarono nel corridoio.

-Non puoi immaginare quanto sia pentito. Mi sento un vigliacco.-Disse Tom, avvicinandosi a Bellatrix.

-Lo sei, Tom.

-Mi spiace...ho avuto paura. Non avrei dovuto. Ti aiuteró, ti porteró i libri. Tutto quello che vuoi.

-Posso anche perdonarti, Tom. Ma non avró piú la stessa considerazione di te.

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