Stranezze.

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Bellatrix si riprese due giorni dopo, giusto in tempo per le vacanze di Natale.

Avendo tutti promesso a Tom che sarebbero rimasti con lui, nè Bellatrix, nè gli amici, avevano preparato i bagagli per tornare.

Era stato un bel gesto decidere di rimanere con lui, se non fosse stato che le cose erano cambiate:anche se Bellatrix aveva deciso di perdonare Tom, a nessuno era piaciuto il suo comportamento. Erano tutti molto freddi con lui. E lui ne soffriva.

Era il primo giorno di vacanza, Bellatrix scese nella Sala Comune e i suoi amici erano lí ad aspettarla, tutti tranne Tom.

-Sí lamenta che siamo freddi, e poi non si presenta neanche in orario agli incontri!-Disse Puck

-Probabilmente ha capito di non essere bene accetto e ha deciso di non unirsi piú a noi-commentó Lucius.

-Forse dovremmo smetterla-Disse Bellatrix, lasciando tutti a bocca aperta.-ha sbagliato, è vero. Ma ha rimediato al suo errore. Piú o meno.

-Ma, Bellatrix-Disse Narcissa, avanzando verso l'amica e ponendole un braccio attorno alla spalla.-lui ti ha fatta soffrire, noi tutti pensavamo che lui fosse un grande mago, e...

-Anche i grandi maghi sbagliano.-una voce la interruppe.

Si voltarono. Era Horace Lumacorno, il loro Capo Casa.

-Professor Lumacorno, a cosa dobbiamo questa visita?-Chiese, quasi in tono di sfida, Lucius.

-Signor Malfoy, sono venuto a chiamare alcuni alunni, che ritengo i migliori, per far parte di un gruppo speciale.-ci fu silenzio.-Oh! Signor Riddle! Eccolo lí, cercavo giusto lei.

Bellatrix si giró, Tom le sorrise, ma lei rimase fredda.

-Bene. Riddle, Black, Malfoy, Piton, e i due Lestrange. Prima dell'ora di Studio, vi recherete da me per una runione. Insieme ad altri. Arrivederci.

-Arrivederci, professore.-Dissero in coro.

-Allora, Riddle. Ci stavi spiando?- Chiese Lucius a Tom, afferrando la bacchetta.

-Lucius. Perfavore.-Narcissa tese il braccio per abbassare quello di Lucius, ma non funzionó.

Lucius urló:-Rindondus.

Ma fu come se quell'incantesimo, che serviva a stordire le persone, rimbalzasse addosso a Tom.

Lucius cadde a terra, un po' scosso, con gli occhi incrociati.

-Cosa...Tom...come hai?-Chiese Bellatrix. Erano tutti sbalorditi.

Tom era strano. Aveva le vene sulla testa ingrossate, si giró verso Bellatrix.

-Cosa vuoi?-Le urló.

Puck corse via.

-Cosa c'è? Avete paura di sfidarmi? Mi avete lasciato solo per due lunghi giorni. Ma io, nel frattempo, ho imparato molte cose.-Tom alzó la bacchetta.

-Tom...Tom, ti prego! Fermati!-Gridó Bellatrix.

Lui non l'ascoltó, puntó la bacchetta contro Lucius, ancora a terra.

-Cruc...-pronunció l'inizio di una parola, un incantesimo, probabilmente.

-Signor Riddle!- Gridó una voce da dietro la porta, e poi entrarono correndo Puck, il Preside Dippet e il Professor Silente.

-Riddle! Hai idea di cosa stavi per fare???-Urló Dippet.

-Mi perdoni, professore.-Rispose Tom, abbassando contemporaneamente bacchetta e testa.-Io...io ho letto di questo incantesimo, e volevo provarlo. Appena ho pensato di farlo, è stato come...come se fosse l'incantesimo a voler provare me.-

-Bene. Signor Riddle. 100 punti in meno a Serpeverde. E domani ti voglio alle 19.00 puntuali nel mio ufficio.-Disse Dippet.

-D'accordo, signore.

Dippet e Silente uscirono.

-Scusa, Lucius.-Disse Tom, porgendo la mano a Lucius e aiutandolo a tirarsi su.

Tutti andarono vicino a Tom, volevano assicurarsi che ora stesse bene. Tutti, tranne Bellatrix. Lei uscí dalla Sala Grande, quasi correndo.

Inizió a lacrimare.

Cos'aveva di strano Tom? Perchè si comportava in quel modo?

Era innamorata di un pazzo, o di un semplice mago oscuro?

"Era come se fosse lui a voler provare me", Tom aveva pronunciato queste parole, ma erano credibili?

Bellatrix arrivó davanti l'ufficio di Lumacorno, e aspettó gli altri.

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