Siccome era inverno il tramonto venne più presto... e con la neve era ancora più bello. Lui mi stava scoprendo del tutto. Aveva capito che mi piaceva perdermi tra tutto quello che mi circondava. Aveva capito che avevo un mondo tutto mio in cui lui voleva provare ad entrare, e a dire il vero ci stava riuscendo. Seduti sull'erba con davanti uno spettacolo, ma sta volta non mi persi in quello che c'era davanti a me, ma nei suoi occhi.
Helen: "Voglio sapere di più su di te."
Drew: "Cioè?"
Helen: "Voglio scoprirti del tutto."
Drew: "Mhh ho sedici anni."
Helen: "Poi?"
Drew: "Il resto lo scoprirai con il tempo..." -sussurò con la sua solita voce rauca.-
Si avvicinò dandomi un bacio in fronte. Eppure lo conoscevo da poco ma lui... mi ha fatto sorridere davvero dopo un sacco di tempo.
Helen: "Perché mi hai portato qui?"
Drew: "Perché so che ti sarebbe piaciuto."
Helen: "Ma.. come fai a saperlo?"
Drew: "Lo so e basta."
Volevo baciarlo fino all'ultimo respiro.
Non so cosa provava in questo momento stando con me... ma giuro avevo il cuore che batteva a mille.
Dopo di che mi squillò il telefono, era papà. In fondo aveva fatto bene a chiamarmi... stavo fuori da tre ore.Harry: "Pronto Helen? Dimmi che non ti sei persa."
Helen: "Ehm ciao papà, no tranquillo... sto in centro e sto vedendo alcuni negozi."
Harry: "Vuoi che ti venga a prendere?"
Helen: "No va bene così."
Harry: "Tra mezz'ora a casa che dobbiamo fare l'albero di Natale e devi svuotare le tue valigie."
Helen: "Uhm va bene, a dopo."
Non mi ricordo neanche la strada che ho fatto, credo che ci metterò almeno due ore ad arrivare a casa. Andai verso Drew, prima rimasi a fissarlo... affascinante. Aveva lo sguardo perso nel tramonto e in quel momento volevo tanto sapere cosa stesse pensando. Mi morsi il labbro soltanto al pensiero di baciarlo. Ritornando nella realtà andai incontro a lui e mi sedetti accanto.
Helen: "Devo tornare a casa..."
Drew: "Ci rivedremo presto vero?"
Helen: "Ci rivedremo presto Drew."
Helen: "Però non so assolutamente come andarci,non ricordo la strada."
Drew: "Beh sono io ad averti portato qua, tu eri così distratta a guardarmi."
Arrossì.
Quel ragazzo sa troppe cose.Helen: "Mi accompagni?"
Drew: "Andiamo."
Mi prese per mano e mi portò dietro di lui. Dopo alcuni minuti si fermò con gli occhi puntati in basso.
Drew: "Helen, prima stavi piangendo per quella donna al cimitero giusto?"
Helen: "Sì..."
Drew: "Raccontami un po' di lei. Non voglio sapere la sua morte, so quanto ti possa far male."
Helen: "Lei? Ah beh. Nonna era una tipa non troppo dolce con gli altri. Ma il rapporto che c'era tra me e lei superava anche quello con mio padre. Mi piaceva da morire quando cercavamo di cucinare qualcosa ma come sempre facevamo un casino...finendo per buttarci tutto addosso. Quando la domenica, invece di portarmi in chiesa come tutte... mi portava al parco sdraiandosi sull'erba con me guardando il cielo. Non mancavano mai i nostri frullati preferiti, le nostre risate, gli abbracci, gli insulti... sembrava più mia sorella anche avendo una certa età. Poi arrivò quel giorno, il giorno.. p-più brutto della mia vita." -balbettai.-
Abbassai lo sguardo per non mostrare le lacrime. Ma lui ovviamente le notò e non aspettò a toccarmi il mento con le sue dita per poi alzarmi il viso e guardarlo negli occhi, ma io mi persi ancora su quel blu ghiaccio. Mi abbracciò così forte da lasciarmi il segno, appoggiai il mento sopra la sua spalla cercando di non far uscire le lacrime. Drew mi aveva fatto diventare un'altra persona. Dalla ragazza fredda con il ghiaccio nelle vene fino a diventare quella con dei sentimenti. Si staccò dall'abbraccio avvicinandosi all'orecchio.
Drew: "Io ci sarò sempre Helen." -mi sussurrò-
Gli sorrisi.
Appena entrai in casa vidi papà con l'albero di Natale in mano. Dovevamo ancora riempirlo anche essendo l'otto dicembre, ma noi amiamo l'atmosfera natalizia.
Harry: "Oh ciao Helen" -disse girandosi verso di me-
Gli feci un cenno e salì in camera a svuotare la valigie.
Avevo portato un sacco di roba: vestiti su vestiti, scarpe, maglioni, da mangiare (non so perché), tanti caricabatterie...
e avevo due armadi abbastanza grandi.
Stavo pensando a come decorare la stanza, forse con tutti gli oggetti neri e le pareti bianche mi sarebbe piaciuta. Alla fine quello era il mio stile e la camera doveva seguirlo. Ovviamente nella mia camera ci devono stare le lucine, alla fine è Natale... e un piccolo albero? Si dai.Dopo aver messo apposto la camera andai a chiedere gli oggetti a papà, lui aveva tutto.
Finì di decorare la camera a mezzanotte ed ero davvero soddisfatta. Mi buttai sul letto sfinita e mi addormentai con la speranza di rivederlo domani.
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L'immensità.
HumorHelen è una ragazza di quattordici anni. In fuga dal male che c'è in quel posto: Portland, vicino Washington. Comincia ad aprire gli occhi e a guardare il mondo com'è davvero, rifugiandosi nella musica metal e nella solitudine accompagnata dai libri...