6.primo giorno di scuola.

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Cercai di svegliarmi con la guancia schiacciata sul cuscino e un occhio chiuso mentre l'altro stava cercando di aprirsi. Sentì una sensazione strana nella mia mano, quindi mi spostai in avanti e vidi un ragazzo, Drew che mi stava tenendo per mano.

Helen: "Drew?"

Drew: "Ti sei svegliata.."

Helen: "Oddio perché stai qua? E come diavolo hai fatto?"

Drew: "Hai lasciato la finestra tutta la notte aperta e non te ne sei accorta. Ha nevicato anche dentro..."

Helen: "Ecco perché fa così freddo."

Helen: "Scusa ma che ore sono?"

Drew: "Le sette, oggi è il tuo primo giorno di scuola siccome ti sei trasferita."

Mi alzai di scatto nervosa e impaurita.

Drew: "Helen stai tranquilla... ti accompagno io con il motorino, anche io sto in quella scuola. Tuo papà sta dormendo e pensava che andassi a piedi."

Helen: "Ah si giusto, grazie Drew, ma ora puoi uscire? Sai..."

Drew: "Ho capito ahah, ti aspetto fuori."

Andò via dalla finestra e io andai in bagno a farmi una doccia. Fissai per mezz'ora dentro l'armadio e poi mi vestì in fretta. Presi lo zaino e ci misi tutto quello che mi serviva.
In fretta aprì la porta di camera mia e percorrendo le scale e il salone andai di fuori. Mi fermai un attimo per osservare Drew. Stava seduto sul motorino con lo sguardo basso e stava masticando una gomma. Vide la mia presenza e mi fece cenno di salire sulla moto. Salì sorridendomi.

Appena arrivata a scuola mi aspettavo già i bisbigli e gli sguardi. Alla fine stavo in secondo superiore ed ero nuova. Per fortuna ci stava Drew al mio fianco... da sola mi sarei sentita troppo nervosa. Vidi un gruppetto che mi guardò da lontano e sentì i bisbigli passando accanto agli altri. Drew li guardò tutti male, uno a uno. Sembrava che mi nascondesse qualcosa. Entrammo nella scuola e un ragazzo saltò davanti a noi facendoci spaventare.

Michael: "Ciao Drew! Chi è questa piccola ragazza che ti porti accanto?"

Drew: "Lo vuoi così tanto sapere?"

Michael: "Oh si!"

Drew: "Bene,ti lascio con il dubbio."

Mi prese la mano portandomi accanto a lui e dando una spallata a Michael.

Helen: "Perché?"

Drew: "Mi sta altamente antipatico."

Helen: "Uhm, okay."

Drew: "Ti accompagno in classe..."

Avevo paura.
Lui faceva il terzo e quindi in queste ore non l'avrei potuto avere accanto.
Avevo paura di non essere accettata da nessuno, di nuovo.
Di non concentrarmi ad ascoltare e perdermi tra i miei pensieri.

Drew: "So cosa stai provando in questo momento. Qualsiasi cosa succeda..."

Helen: "Si ho capito." -lo fermai-

Helen: "Alla fine è soltanto una scuola."

Drew: "Con delle persone che non sanno neanche cosa vuol dire aprire gli occhi? Questa la chiami scuola?"

Helen: "Andrà tutto bene."

Helen: "A dopo Drew."

Mi salutò e con le mani tremanti bussai alla porta. Mi fermai ad osservare ogni cosa circondata davanti a me studiandola per pochi secondi. Vidi una donna dai capelli rosso scuro, lunghi fino alle spalle e mossi. Gli occhi neri e la pelle bianca. Indossava un vestito nero fino alle cosce con delle calze nere sotto. Stava seduta e sorrideva mentre leggeva dei fogli. Sembrava una tipa attenta alle cose che fa e una sveglia.
Poi alla mia sinistra calò il silenzio. Mi guardarono tutti dall'alto verso il basso. Notai tutti con lo stesso modo di fare, i vestiti uguali, gli stessi zaini...quindi non c'era modo per descriverli.
Forse c'era qualcosa di diverso.
All'angolo vidi un ragazzo con le auricolari nelle orecchie.. lo sguardo incantato fuori dalla finestra mentre la neve cadeva lentamente. Aveva il cappuccio della giacca e il ciuffo nero che gli copriva la fronte. Al lobo si notavano i due dilatatori neri. I suoi occhi da lontano non si vedevano bene ma sicuramente erano di un verde smeraldo. Sulle labbra aveva un piercing. Era l'unico che non sentì neanche la mia presenza.
Chiusi gli occhi più volte e feci un debole sorriso alla donna che si girò di scatto guardandomi.

Professoressa: "Ciao! Tu devi essere l'alunna nuova!"

Helen: "Si sono io.." -dissi con lo stesso sorriso debole stampato in faccia-

Professoressa: "Vuoi dire qualcosa per presentarti?"

Helen: "Oh no grazie.. sto bene così." -dissi calma-

Professoressa: "Va bene allora accomodati lì in fondo."

Sapevo di essere vestita in un modo diverso quindi mi guardarono tutti male. Ma alla fine il mio stile è il mio stile e non voglio cambiare mai per nessuno.
Proseguì tra i banchi e notai che dovevo sedermi proprio accanto a lui. Sinceramente non mi faceva nè caldo né freddo. Solo che mi faceva piacere che ci fu qualcosa di diverso in quella classe. Mi misi a sedere e si girò di scatto verso di me.. sembrava che mi stesse studiando per pochi secondi come faccio sempre io. E comunque ci avevo azzeccato, i suoi occhi erano di un verde smeraldo.
Poi si girò di nuovo verso la finestra sempre con le auricolari nelle orecchie.

Passate le ore presi le mie cose e me ne andai, mi girai per guardarlo ancora per pochi secondi. Non mi aveva degnato neanche di uno sguardo apparte prima. C'era qualcosa dentro che non lo lasciava in pace, che non gli permetteva di essere felice.
Rallentai il passo e lui mi superò per andare via cercando di non darmi una spallata.
Lasciai stare e subito dopo vidi Drew appoggiato alla porta.

Drew: "Hai fatto amicizia con lui?"

Helen: "Lui chi?"

Drew: "Il ragazzo strano"

Helen: "No, non ho fatto amicizia con nessuno. Erano tutti impegnati a fare le solite cose... forse lui era impegnato a fare tutt'altro."

Drew: "Cioè?"

Helen: "Niente di importante."

Helen: "Perché dovresti chiamarlo strano?"

Drew: "Sta sempre per fatti suoi, non si apre con nessuno..."

Helen: "Non capisco cosa ci sia di male. Ti rovina la vita questa cosa?"

Drew: "Io vado."

Prese il motorino e se ne andò.
Come poteva cambiare così? Dal ragazzo che capiva tutti diverso dagli altri e da quello uguale con gli stessi pensieri? Mi ha lasciato lì, sola.
Così mi sedetti sulla panchina a un po' di passi dalla scuola. Guardavo i ragazzi che passavano per andare a scuola. Tutti con degli amici.
Però quel ragazzo non c'era.
Ma alla fine dovevo lasciare stare, sapevo che l'amicizia qui con una ragazza appena arrivata non esisteva.

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