Storie notturne e bosco oscuro.

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"Ci sei quasi tesoro?" Disse mia mamma,fuori dal bagno. Mia sorella mi stava truccando,dicendo di stare ferma.
"Stai ferma Jules altrimenti non riesco a truccarti." Non sapevo come risponderle. Non l'affrontavo da oggi. A pranzo avevo salutato i ragazzi ed ero tornata a casa,senza dire niente. Ero fiondata in camera mia ed ero rimasta tutto il tempo sdraiata sul letto,con le cuffie.
"Sei la sorella più bella del mondo." Disse Dua,baciandomi entrambe le guance,e facendomi il solletico. "Dua..." ero sulla soglia di dirglielo,quando mia madre entrò sbattendo la porta. A mia sorella venne un colpo mentre io mi girai alzando gli occhi al cielo.
"Guarda come sei bella!" Stava per mettersi a piangere quando mia sorella le prese la mano.
"Mamma per favore,non metterti a..." cade lievemente una lacrima sulla sua guancia,mentre ci guardava.
"Le mie cucciole crescono così in fretta" disse ancora,tra un singhiozzo e l'altro.
"Vado di la a prendere un fazzoletto" disse,tirando su con il naso e sorridendomi. Le sorrisi anche io,cercando di calmarla.
"Mamma è sempre stata sensibile e debole. Papà però non doveva usare questa scusa per andare con un altra." Disse mia sorella,pensierosa. Uscì un attimo dalla stanza,facendomi aspettare curiosa. Portò dei jeans stretti e aderenti,che non avevo mai messo con una maglia corta della Calvin Klein. Sembrava una felpa,molto stretta e corta. Arrivava sopra la pancia,e delle calze a rete.
"Non sembrerò una puttana?"
"Non credo proprio. Sarai bellissima,qualche volta devi anche pensare a te e non solo a studiare o a leggere no?" Dua sorrise per poi chiudere la porta lentamente,aspettando che mi cambiassi. Quando fui pronta,sentì suonare il campanello. Avevo spiegato,prima di andare a cena,a Finn,dove abitavo. Stranamente aveva capito,anche perché non abitava molto distante da me. Feci un profondo respiro di sollievo,prendendo lo zaino dell'Adidas.
"Buon primo appuntamento tesoro."
"Torna a casa vergine." Disse mia sorella,cercando di essere seria.
"Ma stai scherzando Dua?" Disse mia madre,mettendosi la mano davanti alla fronte. Mia sorella si mise a ridere,dopo aver fatto un veloce occhiolino. Guardarono poi dietro di me. Mi girai notando Finn che mi salutava con una mano,sembrava a disagio. Lo salutai anche io,mentre quelle due facevano la stessa cosa.
"È molto carino" disse mia madre,guardandolo ancora sorridente.
"Vai e non fartelo scappare intesi. Ricordati che sei bellissima" disse mia sorella,dandomi un bacio sulla testa. Chiusero la porta,e mi diressi velocemente verso di lui. Mi squadrò di nuovo da capo a piedi come la stessa mattina.
"Ciao" dissi timidamente,notando la sua giacca di pelle nera che completava il solito look.
"Sei ancora più bella di oggi."
"Percaso vuoi provarci con me?" Disse subito,venendo al punto.
"Io ehm no...certo che no è solo che..."
Iniziai a farfugliare parole senza senso mentre Finn si avvicinava per darmi un lieve bacio sulla bocca. Assaporai ancora una volta le sue labbra così candide,volendo baciarlo ancora di più. Ma fu sempre un bacio a stampo,che terminò pochi secondi dopo.
"Cosa hai detto a tua madre?" Iniziai a guardare le mie scarpe,notando che erano molto consumate e dovevo comprarne un paio nuovo.
"Le ho detto che avevo un appuntamento con te." Dissi subito,diventando rossa. Odiavo essere in imbarazzo come la maggior parte delle volte,ma lui sorrise facendomi tornare rilassata.
"Bell'idea. Prima o poi potremmo farlo veramente non pensi?Magari andare al cinema,oppure non lo so...potresti venire a casa mia." Disse sorridendo. Vennero subito in mente immagini di me e lui,su un divano di una casa sconosciuta. Io che stavo sulle sue gambe,baciandolo freneticamente,mentre lui mi teneva i fianchi,continuando a ripetere il mio nome. Tolsi subito quelle immagini dalla mia mente,pensando a quanti filmini mentali ero in grado di farmi.
"Si va bene" risposi,prima di entrare in uno stato di completa coma e sognare a occhi aperti. Camminammo per il tutto tempo insieme,lungo il vialetto che portava sempre più fuori dal paese,e sempre più vicino al bosco. Ormai si era fatto buio,e quando Finn e io ci addentrammo nel bosco,li presi velocemente la mano,stringendogliela.
"Stai tranquilla bellissima. Ora prendo la torcia,così magari riusciamo a vedere dove mettiamo i piedi."




******
"Allora iniziamo!" Eravamo tutti riuniti in cerchio,all'interno della famosa grotta finalmente. Dopo circa cinque minuti distanti da casa mia,trovammo il luogo in cui saremmo stati per la notte. Torce,giornali,cibo,alcol e sigarette:ci voleva una serata così,al chiarore della luna.
"Ho portato una bottiglia vuota,ma prima è meglio che tutti ci teniamo la mano,così che nessuno bari in questo gioco." Disse serio Gaten,mentre un ricciolo gli cadeva sulla fronte.
Mettemmo tutti la mano al centro,concentrandoci. Dopo poco,iniziammo il gioco,e io apri finalmente gli occhi.
Iniziammo subito a girare la bottiglietta d'acqua sporca di ghiaia,mentre intorno a noi c'era solo un enorme silenzio. Avevo paura,ma anche adrenalina. Adrenalina pura. Ero curiosa di sapere cosa avrei fatto,oppure cosa avrebbero fatto gli altri.
"Caleb!" Disse subito Gaten,con finta accusa,puntandolo,quando la bottiglia si fermò su di lui. "Devi bere tutta questa" disse,passandogli una bottiglia che sembrava di vodka. Subito il ragazzo la prese sorridendo,per poi mandarla giù a lunghi sorsi. Quando la spostò lentamente dalle sue labbra dopo averla svuotata,si passò la mano sulle labbra,come se fossero bruciate.
"Cazzo" disse,sputacchiando quasi,mentre noi ridevamo.
Accade poi Noah,che dovette fumare una sigaretta,e Gaten baciò il seno di Charlotte.Lei allora se ne andò via schifata,pensando che d'ora in poi le avessero dato della troia perché se le era lasciata toccare. Infuriata prese una pila e uscì dalla grotta. Tutti ridemmo,e Finn cercò di fermarla.
"Dai non puoi stare ancora un po' qui con noi cucciola?" Bellissima,cucciola. Sempre gli stessi nomignoli del cazzo. Iniziava a starmi sul culo.
"No,tornatene pure dai tuoi amici di merda,io vado da Steve!" Disse,lasciandoci tutti perplessi. Uscì dalla grotta a denti stretti,senza tornare più indietro.
Guardai preoccupato Finn quando si sedette,ma mi sorrise come sempre avvicinandosi al mio orecchio per sussurrarmi
"Stai tranquilla bellissima. È solo un po' arrabbiata con me,ma domani si sistema tutto." Si allontanò di poco,spostando un riccio che stava cadendo sulla sua fronte. Ma rimase comunque in quella posizione. Una mano poco dietro il mio sedere,appoggiata al terreno e abbastanza vicino da farmi sentire il suo profumo.
Mentre io pensavo a mille filmini con Finn,Noah mi svegliò
"Tocca alla nostra bella Jules" quando senti il mio nome,mi salì un groppo alla gola. La bottiglia era puntata verso di me,mentre i ragazzi mi guardavano in modo malizioso,per poi guardare Finn.
"Dovete baciarvi."
"Con...con la lingua?" Chiese Finn incerto,grattandosi la testa,imbarazzato.
"Si" disse subito Caleb,sorridendo come un ebete.
"Io ehm..." dissi,ma non finì neanche la frase,che Finn portó la sua mano verso il mio mento,girandolo verso di sè. Quando mi ritrovai di fronte a lui,non potevo più scappare. Si fiondò subito sulle mie labbra,sentendo sempre quel gusto amaro e buono da farmi impazzire. I suoi ricci morbidi e scuri mi solleticarono la fronte,mentre lui si avvicinava maggiormente.La sua lingua inizió a passare sulle mie labbra,chiedendo accesso alla mia bocca. Aprì leggermente la bocca,e le nostre lingue furono subito a contatto. Lo volevo,dannatamente. Volevo le sue labbra,pressate sulle mie,ora più che mai. Le nostre lingue continuarono a muoversi freneticamente,e nel momento in cui Finn mi toccò lievemente il fianco,sentì un leggero brivido lungo tutta la schiena. La risata di Gaten ci distrasse,e così potremmo tornare alla realtà. Mi allontanai lentamente da lui,con le labbra ancora arrossate e il suo sapore sopra. Guardai i ragazzi,facendo finta di ridere,mentre mi toccavo ancora le labbra,paralizzata. Era veramente così bello baciare un ragazzo?Non lo so,non avevo mai provato questo tipo di sensazione.
Mi girai verso Finn che mi osservava attentamente,serio,per poi guardare le mie labbra. Ogni volta che mi giravo lui era lì,che continuava a guardarle,e quando notava il mio sguardo addosso al suo interrogativo,si girava verso gli altri e sorrideva,iniziando discorsi a caso o girando la bottiglia. Il resto del gioco continuò confuso per me,perché avevo la testa completamente altrove.
Ripensavo continuamente al bacio,e a quanto ancora avrei voluto baciare quelle labbra.




********
"È stata una bella serata."
"Divertente no?Spero ti piaccia la mia compagnia" disse Finn,sorridendo. Lo guardai,cercando di mantenere il suo sguardo. I suoi occhi scuri guardavano però altrove,come se non volesse guardarmi. Aspettai ancora una frazione di secondi che sembrò infinita,e poi dissi un leggero ciao e mi diressi verso la porta di casa mia. Quando sentì una mano prendere il mio braccio,mi giraì subito,notando Finn a un passo da me.
"Pensi di darmi la buonanotte così?" Disse,in tono provocatorio. Si avvicinò dandomi un leggero bacio sulla bocca,per poi baciarmi ancora. Affondai le mie mani nei suoi ricci quando la mia lingua si intrecciava alla sua. Appoggiò le mani sui miei fianchi,pressando di poco la presa. Sentivo le sue mani fredde e morbide passare lunga le mie calze a rete da sopra i jeans,giocandoci. Sarei rimasta lì per ore e ore,senza stancarmi. Quando fu lui a essere interrotto.
"Scusa bellissima" disse a un passo dalle mie labbra. Tirò fuori il cellulare che continuava a suonare una canzoncina fastidiosa,che mi faceva venire mal di testa.
"Charlotte?Si stai tranquilla,ora arrivo a scuola. Fra un quarto d'ora sarò lì,cerco di fare il più veloce possibile."disse,riattaccando. Ripose il cellulare nella tasca,avvicinandosi di nuovo a me. Lo guardai,fino a quando non mi diede un bacio sulla guancia.
"Buonanotte bellissima,ricordati di sognarmi." Disse,sorridendo vicino al mio orecchio. Lo salutai,ancora frastornata,da ciò che era successo. Troppe emozioni in in unica giornata,e io non ero abituata a tutto questo. Ovviamente quando provai a mettere la chiave non ci riuscì per la prima volta,come neanche per la seconda. Alla terza ci riuscì facendo un sospiro di sollievo. Esausta mi tolsi le scarpe,e mi buttai sul divano.
"Non c'è bisogno che mi ricordi di sognarti" pensai,guardando in alto verso il soffitto,e pensando in che casino mi ero messa.

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