Domande eccitanti.

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Perché mi guardavi il sedere?" Chiesi,senza pretese.
"Mi ecciti" disse,mordendosi avidamente il labbro. Passò il suo sguardo lungo tutto il mio corpo,per poi tornare al mio viso. Alzai gli occhi al cielo,ridendo,per poi aprire la porta della stanza e entrare. Per fortuna non c'era un caos enorme,come al solito. Anzi mia madre l'aveva pulita,e aveva messo in ordine tutto. Notai la valigia sul letto,quando Finn all'improvviso mi prese i fianchi,da dietro.
"Facciamo la valigia?" Disse,guardandomi. Mi girai verso di lui,notando a quanto fosse vicino. Lo baciai sulla guancia e iniziammo a prepararla. Misi le varie maglie,felpe e pantaloni per poi prendere la biancheria intima. Quando la misi dentro la valigia,Finn seguiva con lo sguardo ciò che mettevo dentro una piccola borsetta.
Lo guardai incazzata mentre lui alzava le spalle per poi sorridere.
Mi aiutò a scegliere il pupazzo da portare e poi presi dal bagno i trucchi e le cose per lavarmi. Quando la finì,entrambi chiudemmo insieme la valigia,per poi sederci sul letto. Mi rialzai poco dopo,dicendo che dovevo cambiarmi.
"Puoi cambiarti anche qui." Disse,passando un dito sulla bocca.
"No grazie,puoi uscire?"
"Eh ma sai...Potrei parlare con tua madre e raccontarle del succhiotto,che non ha ancora notato..." disse,avvicinandosi a me,e guardandomi in tono scherzoso.
"Provaci." Dissi,aprendo gli occhi e fissandolo inquietantemente. Rise subito notando la mia faccia per poi risedersi sul mio letto,aspettando che mi cambiassi davanti a lui. Mi girai lentamente,alzando la maglia che portavo con entrambi le mani. La buttai poi sul letto,notando che ora ero solo più in reggiseno. Lo Sganciai lievemente,per poi buttare anche esso sul letto. Non mi dava fastidio in realtà che mi guardasse,ma sapevo che Finn sarebbe potuto andare veramente a raccontare la storia del succhiotto a mia madre.
Presi velocemente il reggiseno dall'armadio lì accanto sempre cercando di non girarmi,affinché non mi vedesse nuda. Agganciai un altro reggiseno colorato e misi un enorme felpa sopra,girandomi poi verso di lui,soddisfatta.

Finn's pov

La guardai attentamente,mentre si tirava su la maglia facendo forza con entrambe le mani. Notai subito i suoi fianchi così sinuosi e accentuati,coperti poco più in giù da un paio di jeans blu.Risalì poi con lo sguardo verso il reggiseno,che cercava di sganciarsi con fatica. La vidi farneticare con le dita,per poi riuscire a sganciarlo. Lo tolse,velocemente buttandolo sul letto come per la felpa. Era perfetta. La sua pelle ambrata sembrava quasi brillantinata. I suoi lunghi capelli si spostarono lungo la schiena,scivolando dalle spalle. La vidi avvicinarsi all'armadio mentre mi sporsi,per notare il suo seno,poco prosperoso. Non ero assolutamente un ragazzo pervertito o maiale,ma la trovavo assolutamente perfetta. Il suo corpo doveva essere ritratto,in uno di quei quadri in cui dipingevano la propria amante,oppure la propria musa. Quando immaginai lei girata di schiena, completamente nuda, e seduta su un letto con un lenzuolo,una prominente erezione si formò sotto i jeans. Quando si girò sorridendo,la guardai lievemente per poi far ricadere la mia immagine verso il basso. Che cazzo mi stava succedendo?
"Tutto apposto?" Chiese,mentre ancora immaginavo la sua figura nuda da raffigurare.
"No niente,prima o poi dovrai insegnarmi a disegnare." Dissi,facendola sorridere. Amavo il suo sorriso,mi piaceva la sua bocca rosea. Inoltre era diversa dalle altre:era diversa da Charlotte,o da chiunque altra conoscessi. Aveva un carattere timido ma anche particolare:mi piaceva per questo. E poi quando la vidi iniziare a parlare sulle cose che potevano mancare nella valigia,senza che minimamente la ascoltassi,guardai le sue labbra che si muovevano. I suoi baci mi facevano avere scosse lungo tutto il corpo,e non riuscivo a fermare i brividi che mi faceva venire quando si avvicinava a me.
"Mi hai sentito?" Chiese,riportandomi alla realtà. Annui,cercando di ascoltarla questa volta. Volevo sopratutto che si aprisse con me,e che capisse che doveva fidarsi di me. Perché io volevo che lo facesse. Doveva essere difficile,ma io avrei aspettato senza problemi.
Quando sentì poi il rumore dei suoi passi allontanarsi da me,le chiesi dove andava. Mi alzai,andando verso di lei. Il suo profumo mi paralizzava,come lei.
"Ti accompagno verso l'uscita"
"Voglio rimanere con te,ti prego " dissi,pensandolo veramente.
Le presi la mano che subito accettò.
"La tua Charlotte ti aspetta,disse,indicando il cellulare che vibrava nella tasca. Non capivo perché doveva essere sempre così gelosa di Charlotte. Avevamo avuto una storia ma prima che lei venisse in questa scuola. Non capí la sua frase dopo che uscì dalla stanza,allora presi il cellulare e guardai i messaggi.
Caleb: Dove sei finito?Ti stavamo aspettando da un po' in mensa. Se sei uscito con il permesso mandami solo un messaggio,così non ti aspettiamo in biblioteca amico
Sorrisi subito al messaggio,e gli mandai un messaggio scrivendogli che ero uscito per andare alla partita di Basket di mio fratello. Non avevo ancora raccontato a nessuno di loro di Jules,perché si sarebbero incazzati. Era appena entrata nel gruppo,e già questo era un passo avanti per loro. Ma dirgli che mi piaceva...era ancora troppo presto. L'importante è che mi avrebbero capito. Mi risvegliai dai miei pensieri,uscendo dalla camera e vedendo una Jules imbronciata.
"Bellissima non devi preoccuparti. Non era Charlotte che mi cercava ma Caleb. Ora io vado,ma ci vediamo domani. Verrò a trovarti nei dormitori femminili se non ci vediamo durante il giorno ok?" Dissi,avvicinandomi a lei. La baciai sulla bocca,inserendo la mia lingua nella sua bocca. Senti la sua lingua solleticare la mia,e il sapore delle sue labbra invadermi. Non ne avró mai avuto abbastanza. Mi allontanai da lei,vedendola sorridere.
"Quindi mi lasci stare con Edward?" Mi rigelò il sangue al solo sentire il suo nome,ma accettai lo stesso. Mi abbracciò lievemente,sussurrandomi qualcosa,che si rivelò estremamente eccitante.
"Domani mi sdebiterò per questo" disse,indicando il succhiotto che le avevo fatto sul collo.
"Mio." Sussurrò ancora,facendomi mordere il labbro inferiore.

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