Noah.

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"E se mi nascondessi?Magari non mi vede."
"Mi spieghi Jules come fa a non vederti quando entri in classe?Non puoi buttarti dentro l'armadio facendo un salto di due metri."
Forse Edward aveva ragione:dovevo rassegnarmi.
"Vabbè sopporterò allora una lezione con il professor Payne anche se mi odia."
"Tanto ci rimette lui. Al massimo minaccialo dicendogli che non scoperà più con tua sorella se ti tratta così." Edward rise mentre io lo continuai a guardare,serio. Quando si accorse del mio volto,cambiò subito espressione e discorso.
"Il weekend a casa di Finn alla fine com'è andato?"Be,pensando a domenica pomeriggio,era andato tutto bene. Ma non gli avrei raccontato delle cose intime che erano successe fra me e Finn.
"È andata diciamo." Nonostante la litigata,l'incontro con Justin e poi di nuovo l'incontro con Finn era stato un weekend carino.
"Non ci sono stati problemi?Sicura?"
"Oltre Charlotte che ha baciato Finn credo di no" dissi seriamente pensierosa. Edward si fermò di scatto nel corridoio,facendo girare metà della scuola a guardarlo. Sembrava che si fosse paralizzato.
"CHE COSA?" Urlò,infuriato. Sorrisi fintamente alle persone che ci guardavano intorno per poi prendere sottobraccio Edward e parlargli sotto voce,cosicché si tranquillizzasse.
"È stato solo un equivoco,uno sbaglio. Io mi sono lasciata andare con un ragazzo diciamo e lui ha fatto lo stesso,e inoltre era ubriaco quindi aveva un buon motivo per farlo,no?"
"No che non l'aveva,se poi si tratta della sua ex e gattamorta Charlotte! Quella è una vipera,te l'ho dico io. Entro la fine dell'anno te lo prenderà perché deve sempre ottenere quello che vuole" disse,quasi facendo una smorfia verso l'armadietto di Charlotte. Ci stavamo passando davanti,quando qualcuno mi richiamò.
"Jules" mi salutò,e potei riconoscere che era Noah. Lo salutai anche io allegramente mentre Edward si avvicinava a me,per non perdermi di vista.
"Oggi vieni a pranzo con noi vero?Sono successe un sacco di cose qui al college,durante il weekend. Ci siete mancati sia te che Finn!"
"Charlotte non ti è mancata invece?" Chiesi,senza pensarci. Edward si coprì la faccia,arrossendo:qualche volta portavo sempre la conversazione a un delirio totale e imbarazzante.
"Ehm...sì più o meno. Ma guarda che ora si è fatta! Devo andare subito a lezione ciao!" Disse,girandosi e andando verso il bagno.
"Ma non era in classe con te?"
"Appunto."



***********
Si vedeva lontano un miglio che Noah stava dietro a Charlotte. Come potesse piacerle?Sinceramente non lo sapevo neanche io.Non so quale qualità o comunque lato positivo poteva trovare in lei,ma evidentemente doveva averlo,nascosto. Inoltre non la conoscevo molto quindi era meglio che stavo zitta sull'argomento.
"Signora Lipa,Abbiamo voglia di ascoltare la lezione oppure continuiamo a guardare gli uccellini fuori dalla finestra?" Sentì una veloce risata dai compagni,e uno sguardo divertito dal professor Payne.
Avevo il diritto di ucciderlo?
Mi girai composta verso di lui,posando le braccia sul banco e spostando i vari quaderni. Dopo poco che l'ho ascoltavo,ricominciavo però di nuovo a distrarmi. La sua lezione era veramente noiosa,e io continuavo a chiedermi perché avevo iniziato il corso di chimica. Mentre giocavo animatamente con la penna del mio astuccio,qualcuno sbattè un libro sul banco. Quando alzai la testa,capì che il rumore proveniva dalla cattedra del professore.
"Signor Schnapp! Pensa di prendermi in giro?"
"No signore,stavo solo cercando di...Disse Noah,guardando il professore. Stava ripassando storia,e il professore l'aveva beccato. Era completamente in panico,così dovetti per forza arrivare in soccorso.
"Stava soltanto leggendo i miei appunti professore."
Non so se Payne abboccò alla mia risposta,però rimase in silenzio per tutta la lezione. Noah mi continuò a guardare,sorridendo,e io facevo lo stesso con lui. Nel gruppo era quello con cui stavo facendo più amicizia,o comunque che cercava di avvicinarsi a me. Gli altri erano più attaccati a Finn,e mi vedevano solo come una sua amica.
"Grazie mille per avermi coperto." Disse Noah,a fine lezione. Come sempre,rimanevo per ultima a ritirare le cose mentre gli altri erano già usciti dalla classe,a parte lui e il professore,che controllava dei fogli seduto alla cattedra.
Era talmente concentrato in ciò che stava facendo,che non sentì nemmeno le parole quasi sussurrate di Noah.
"Stai tranquillo. Tra amici ci si difende no?" Dissi,alzando la testa. Il suo viso così angelico e i suoi occhi marroni si illuminarono nel sentire quelle parole.
"Siamo amici?"
"Be credo di sì. Qualche sera potremmo vederci no?Così per uscire...Magari mi racconti di Charlotte." Dissi alzandomi e prendendo lo zaino. Li feci un breve occhiolino per poi salutare il professore con un breve arrivederci,e indirizzandomi verso l'uscita insieme a Noah.
"Sai non ho mai parlato con nessuno di Charlotte. Forse perché nessuno si è accorto di quello che provo per lei."
"Appunto per questo qualche volta dovremmo uscire. Potresti raccontarmi cosa ne pensi di lei,e io magari riesco a darti qualche consiglio,anche se la conosco poco." Dissi,cercando di sembrare comunque abbastanza affidabile. Volevo veramente che mi parlasse di lei se non si era mai sfogato con nessuno. Mi sembrava un ragazzo solare,ma anche molto riservato,sopratutto su cose comunque serie.
Vedevo che lui,Finn e gli altri ragazzi parlavano sopratutto di cagate,ma non so se si raccontavano anche cose proprie.
"Se ne hai voglia ovviamente." Dissi ancora,avvicinandomi a lui mentre ci dirigevamo verso l'aula di pranzo.
"Certo che ne ho voglia! È solo che è strano per me,avere un amica con cui confidarmi..."disse,incerto. Lo vidi quasi in ansia per le parole che diceva,torturandosi le dita delle mani. Inoltre balbettava,e parlava a bassa voce,quindi sentivo metà delle parole che diceva.
"Stai tranquillo Noah." Gli presi le mani. Le accarezzai lievemente,quando sentì qualcuno chiamarmi lungo il corridoio. La sua voce sembrava lontana.
"Jules!" Mi girai verso la voce famigliare: Finn stava arrivando verso di noi,e non potei che ammirarlo in tutta la sua bellezza. Quel sorriso così perfetto,e i ricci che gli ricadevano in vari ciuffi davanti agli occhi insieme alle guance,tinte di rosso.
"Ciao amore" disse,arrivando vicino a me. Mi prese un fianco,inaspettatamente,e mi avvicinò a lui. La sua mano premeva contro il mio bacino quando le sue labbra furono sulle mie. Il mio corpo rimase agganciato al suo corpo mentre mi alzava di poco,senza fatica.
Dopo aver premuto contro le mie labbra,si staccò velocemente sorridendo. Mi girai verso i ragazzi intorno: tutti ci stavano guardando,alcuni sorpresi altri indignati.
"Forse era meglio che non lo facessi..."
"Invece si. Devono capire che sei la mia fidanzata." Sospirò vicino ai miei capelli,mentre abbassavo la testa arrossendo. Quasi mi dimenticai di Noah. Era lì davanti a noi,impalato come gli altri. Però era diverso il suo viso rispetto a quello degli altri: era sorridente,e i suoi occhi brillavano di nuovo.
"Voi due insieme siete perfetti." Arrossai,mentre Finn mi prese la mano, e mi portò verso la mensa,mentre Noah ci seguiva.



*********
"Ragazzi,perché oggi non venite a casa mia?"
Stavamo decidendo cosa fare oggi: Gaten voleva cambiare un po' aria,e non rimanere sempre in biblioteca. Nessuno di noi,come ogni mercoledì aveva lezione al pomeriggio quindi sarebbe stato perfetto. Erano state proposte un sacco di idee,come andare al cinema o iniziare a comprare i regali per Natale.
"E cosa veniamo a fare a casa tua?" Chiese Caleb,inarcando le sopracciglia.
"Avendo la piscina interna potreste venire a fare un bagno,tanto è riscaldata."
"Ma quanto cazzo sei ricca?" Chiese Gaten, sorpreso. Charlotte fece un sorriso compiaciuto,mentre Finn vicino a me alzava gli occhi al cielo. Lo vedevo completamente annoiato: giocava con il vassoio della mensa,senza rendersi conto che stava per versare tutto il cibo.
"Finn fai attenzione che tra poco versi tutto il cibo" dissi,seria continuando a guardare attentamente ciò che faceva.
"Non me ne ero accorto."
"Ti stai annoiando tanto?" Dissi sottovoce,mentre gli altri litigavano ancora su quanto fosse enorme la casa di Charlotte. Senza farlo apposta,mi avvicinai a lui. Mi fece segno di mettersi sulle sue gambe,e quando girai lo sguardo verso Charlotte,non potei che farlo subito. Ci stava guardando impassibile,le sue labbra contratte in una smorfia.
Mi sedetti su Finn,cercando di mettermi comoda,ma quando mi prese aggressivamente le cosce,capì che dovevo stare ferma.
"Stai ferma." Disse quasi in un sospiro al mio orecchio,avvicinandosi maggiormente al mio viso. Sentivo il profumo dei suoi ricci quando poggiò la testa sulla mia spalla.
"Quindi facciamo così?Alle due ci vediamo a casa tua Charlotte?Sei sicura che non ci sia nessuno a casa?"
"No non c'è nessuno."
"Ricordati di portare il costume Gaten."
"Secondo te sono così scemo da dimenticarmi il costume?" Disse Gaten offeso dall'altra parte del tavolo.
Ridemmo tutti quando si allontanò dal tavolo con la sedia,andandosi a mettersi in un angolo della mensa,da solo.
"Può venire anche Jules no?Ormai fa parte del gruppo." Ci fu un silenzio
Imbarazzantissimo in cui io giocavo con le dita così piccole di Finn. Aveva avvolto le sue braccia intorno alla mia vita senza smettere di lasciarle andare.
"No."
"Si." Dissero in coro, Charlotte e i ragazzi. Tutti si girarono verso Charlotte,guardandola male.
"Non voglio che entri a casa mia."
"Manco fossi un cane" dissi io,alzando forse un po' troppo la voce. Noah si coprì la faccia dal non ridere.
"Al massimo una cagna." Disse Charlotte,quando sentivo dietro di me Finn iniziare a agitarsi sulla sedia.
"Charlotte,ne abbiamo già parlato. Se oggi non viene Jules non vengo neanche io,"
Tutti rimasero in silenzio mentre Gaten tornava al tavolo con la sedia sorridendo. Caleb implorava con lo sguardo Charlotte di smetterla.
"Ok va bene,vieni. Ma sarà l'unica volta in cui ti vedrò in casa mia."
"Va benissimo" dissi,quasi con un tono di sfida. Ci guardammo mentre gli altri iniziavano a alzarsi dal tavolo per portare i vassoi.
Rimanemmo io e Finn,così scesi dalle sue gambe.
"Allora ci vediamo oggi."
"Certo amore." Disse,dandomi un leggero bacio sulla guancia.
Portai il vassoio verso il banco della mensa dove vi erano tutti gli altri. Quando presi il cellulare,uscendo dalla mensa quasi non ci credevo al messaggio che Justin mi aveva scritto.

Justin: Mi manchi.

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