Capitolo 5

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Jade's Pov
In piena notte mi ritrovo sdraiata sul mio letto, nella stessa camera di qualche anno fa a riflettere su mille cose, come è mio solito.
Credo che se vorrò dormire in questa camera dovrò cambiare parecchie cose, dovrei stravolgerla da cima a fondo, penso che il fatto di ritrovarmi in un ambiente così uguale al mio passato mi metti agitazione, non mi tranquillizza affatto soprattutto ora che lei non c'è.
Domani dopo aver terminato le lezioni devo assolutamente iniziare a cambiare qualcosa sennò impazzirò a breve.

Passano pochi minuti e del sonno nemmeno una traccia, così mi ritrovo quasi costretta a fare qualcosa e la prima cosa che mi viene in mente è di mettere i vestiti nell'armadio.
Apro l'armadio, a primo impatto nel buio più totale mi sembra vuoto fin quando la mia attenzione non viene attirata da un vestitino appeso, non riesco a focalizzare quale dei tanti abiti egli sia e allo stesso momento sono un po' impaurita di rivedere una cosa che lei mi aveva regalato.
Un po' titubante mi avvicino e prima di afferrarlo con la mano chiudo gli occhi.
Il contatto con questo tessuto così famigliare e pieno di ricordi mi provoca un brivido che percorre tutto il mio corpo, il cuore accelera e il respiro non è più regolare come qualche attimo fa, questo contatto è come se mi bruciasse la pelle.
Non riesco a tenerlo fra le mani per molto perché i ricordi rifioriscono, la testa gira e un conato di vomito mi fa correre verso il bagno, mi catapulto sul Water inclinando la testa e rigettando tutto ciò che ho mangiato. Non sto affatto bene, tutto mi gira intorno, il senso di conato sembra non placarsi e non capisco cosa ci facesse quel vestitino in quell'armadio.
Un unico vestitino, per esattezza il vestitino che avevo addosso quel dannato giorno, perché hanno lasciato solo quell'indumento?
Sono sicura che dietro a tutto ciò ci sia mia zia, farebbe di tutto per rivendicarsi ma è sicura che sia questa l'unica soluzione per stare meglio?
È certa che in tale modo lei possa essere felice?
È sicura che se dovesse ritornare sua sorella sarà contenta di questo suo comportamento nei confronti di sua figlia?
La mia testa non smette di fare domande e tra dubbi, giramenti di testa e uno stomaco completamente vuoto ormai mi alzo un po' traballante, faccio un respiro profondo per poi lavarmi, viso e denti.
Dopo essermi risciacquata il viso aspetto altri cinque minuti in bagno per assicurarmi che il conato di vomito si sia placato, questi minuti sembrano infiniti ma alla fine durante ad essi il conato non si è rifatto vivo, così lentamente mi alzo dal pavimento per ritornare in camera con la speranza di riuscire a chiudere gli occhi e riposarmi un po'.

~So chi sei
Vicino al mio cuor ognor sei
Tu.
So chi sei
Di tutti i miei sogni il dolce
Oggetto sei tu
Anche se nei sogni
È tutta illusione e nulla più
Il mio cuore sa
Che nella realtà
Da me tu verrai
E che mi amerai
Ancor di più.~

Prima di giungere alla stanza colma di ricordi sento la mia, la nostra ninna nanna, la sua voce, tutto ciò mi fa gelare il sangue, in un attimo tutto rincomincia a girarmi intorno così tanto da farmi sedere per terra davanti alla porta dalla quale proviene la dolce voce.

Non era la solita ninna nanna che ogni mamma o papà canticchiavano ai propri figli prima di andare a dormire, quella era completamente diversa, come eravamo io e mia madre, riusciva a tranquillizzarmi, ogni notte e ogni qualvolta che succedeva qualcosa.
Non so bene da dove l'abbia sentita lei, so solo che l'ho sempre sentita solo da lei e ora mi ritrovo qui seduta per terra con la schiena appoggiata alla porta, le gambe vicine al mio petto e gli occhi chiusi.
Ho pura di quello che potrei trovarmi davanti se decidessi di alzarmi e aprire la porta. La paura  non mi permette di muovermi dalla mia posizione, sembro quasi paralizzata, in stato di shock, non so se sia lei o se sia solo una registrazione ma la voce dietro a questa porta è la sua e mi sta uccidendo.
Forse ho anche paura di affrontare ciò che mi ritroverei davanti o forse ho semplicemente paura di essere delusa non trovandomela davanti, durante questi lunghi anni ho sempre sperato di aprire gli occhi e trovarmela davanti, ho tanto sperato senza mai ottenere alcun risultato positivo, la mia speranza con il tempo ha incominciato a placarsi e forse è solo questione di abitudine e delusione.
Abitudine e delusione è tutto ciò che mi è rimasto.

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