[You Had A Panic Attack In My Bathroom by Flatsound nei media]«Gregor Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo.»
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devil in me
~Jungkook
11 Aprile, 2022
Alla fine, è andata a finire come volevo. Andai incontro ai due teppisti che avevo incontrato per strada di proposito e, venni picchiato a sangue. Mentre mi picchiavano, mi ero messo a ridere, il che ha alimentato la loro rabbia, perciò dopo avermi chiamato pazzo bastardo, mi hanno picchiato ancora più forte. Appoggiai la schiena
contro la saracinesca e volsi lo sguardo al cielo. Era già notte fonda. Non c'era nulla nel cielo nero pece. Vidi un ciuffo d'erba in lontananza. Si era piegato da un lato a causa del vento. Era un po' come me. Sentii il bisogno di piangere, perciò mi costrinsi a ridere.
Chiusi gli occhi e vidi l'immagine del mio patrigno che si schiariva la voce. Il mio fratellastro mi aveva dato un calcio, poi era scoppiato a ridere. I parenti del mio patrigno guardavano altrove oppure parlavano di cose insignificanti. Facevano finta che io non ci fossi, come se la mia esistenza non fosse importante. Mia madre era impotente di
fronte ai loro comportamenti.
Appoggiai le mie mani al suolo e mi alzai, ma alzai della polvere che mi fece tossire. Mi fece così tanto male, da farmi avere l'impressione di essere stato pugnalato ai polmoni. Salii sul tetto del cantiere aperto. La città notturna si estendeva davanti ai miei occhi, dipinta di colori terribili. Mi arrampicai salendo sulla ringhiera e iniziai a camminare con entrambe le braccia aperte. Una gamba barcollò e per poco non persi l'equilibrio. Pensai che sarei potuto morire con un singolo passo falso.
Se fossi morto, sarebbe tutto finito.
Nessuno sarebbe stato triste senza di me.
D'un tratto un suono di un pianoforte distrasse i miei lugubri pensieri.
Iniziai a piangere.
Scesi dalla ringhiera e in preda ad un attacco di panico sbattei con violenza il mio pugno chiuso al muro.
Le mie nocche si dipinsero di rosso misto al bianco della pittura ancora fresca del muro.
Avevo il respiro affannato, le pupille ridotte a due chicchi di riso, la frangia corvina attaccata alla fronte per il sudore e puzzavo di malinconia e tristezza mista a ansia e paura.
L'adrenalina stava facendo il suo gioco. Iniziai a ridere. Pazzo. La pazzia non è altro che un aggettivo col quale giustifichiamo avvenimenti dei quali ci pentiamo soltanto dopo averli fatti. Ed io, son pazzo?
Stavo avendo una crisi di nervi in quella notte calda di Aprile e quel suono di pianoforte non faceva altro che aumentare il mio desidero di morire.
Avvilito dalle sensazioni che stavo provando non riuscivo a pensare a nient'altro fuorché ad un piano marrone con un lungo graffio spesso sul lato sinistro.«Hyung? S-sei tu?» pronunciai con voce flebile, quasi come un sussurro.
Iniziai a sentire molto caldo. Ebbi una sensazione di freschezza alla bocca dello stomaco e, come se mi avessero tirato un calcio, mi piegai in due per il dolore. Barcollai e mi appoggiai al muro; chiusi gli occhi ma continuavo a vedere un grande pianoforte marrone andare in fiamme. Urlai, in preda al panico. Cosa sta succedendo? Sentivo il sapore salato delle mie lacrime, un vento quasi fresco mi abbracciò il volto e sarebbe stato piacevole se non avessi avuto le guance completamente bagnate. Iniziai a schiaffeggiarmi il volto e chiusi in due pugni stretti i miei capelli.
Giramento di testa.
Un leggero fischio.
Vista annebbiata.
Nausea.continuai a piangere.
E caddi,
Come corpo morto,
Cade.Mi svegliai dopo poche ore completamente sudato sull'asfalto cocente di quella calda notte di Aprile. Cosa diavolo era successo?
Iniziai a correre e arrivai alla fine del cantiere, quando vidi un negozio di strumenti musicali.
Mi fermai sul posto.
Perché, questo luogo, mi è così caro?
Perché avverto un calore a me sconosciuto ma allo stesso tempo so essere giusto?
Vi entrai e mi sedetti per suonare lo strumento che adocchiai pochi metri prima di entrare.
Appena la mia mano entrò in contatto con il tasto freddo e polveroso dello strumento, miliardi di ricordi, a me fino a quel momento sconosciuti, riaffiorarono nella mia mente.
Alcuni momenti diventano più nitidi col passare del tempo.
Per questo esatto momento sono esistiti numerosi incontri e addii.
Ogni vicolo, ogni incrocio che ho attraversato mi conducevano tutti in questo stesso posto. Un momento come questo.Iniziai a piangere sommessamente e suonai quella melodia che tanto ricordavo e che tanto mi rendeva felice.
D'un tratto, come un fulmine a ciel sereno, come maremoto e uragano assieme, come il doppio arcobaleno che si forma nonostante non ci sia stata alcuna pioggia; dei passi che io sapevo al solo suono della suola sul pavimento appartenere ad una sola persona.
Per l'adrenalina che scorreva veloce al posto del sangue sbagliai nota, e quest'ultima riecheggiò nel silenzio della notte.
Alzai il capo e ritrovai quel volto che ogni notte invadeva senza vergogna i miei incubi.«Hyung».
–
Non riesco a parlare, mi tremano le mani e questa storia piano piano mi ucciderà.
Quello in corsivo è la parte tradotta.
Laura💌
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OBLITERAMI IL CUORE ㅡyoonkook
Fiksi PenggemarUn cuore spezzato in una mano e nell'altra della colla scadente. story by: painthetowngreen.