Come potrebbe iniziare, in maniera altrettanto stupenda, la giornata, se non con una bellissima lezione di matematica?
Che il cielo mi assista. Non ce la farò mai. È una materia che non mi è mai piaciuta, a parte qualche argomento, come la trigonometria.
Io e Josh entriamo in classe e andiamo verso i nostri posti, vicino la finestra, in fondo alla classe.
Meno male che è una bella giornata, almeno così potrò osservare il cielo nel caso mi dovessi annoiare.
"Buongiorno ragazzi" dice la professoressa Patrick, facendo il suo ingresso in aula.
"Buongiorno professoressa" risponde qualcuno.
Sicuramente qualche secchione o lecchino, ma poco mi importa.
"Oggi spiegherò i limiti notevoli e le forme-" comincia a dire lei mentre sistema le sue cose sulla cattedra, ma ho già smesso di ascoltarla.
Io provo a seguire le sue lezioni, ma sono di una noia mortale. O meglio, lei è una noia mortale. Con quel suo solito completo da donna in carriera, uno chignon basso sempre impeccabile, con nessun capello fuori posto, è davvero noiosa. Ho sempre avuto il dubbio se fossero i suoi capelli reali, o fosse semplicemente una parrucca. Sono acconciati troppo perfettamente, senza avere mai un capello fuori posto. Per non parlare delle scarpe che sono davvero orribili, del suo modo di comportarsi, come se niente possa scalfirla, e della voce che prima è silenziosa e ti fa venire sonno, poi urla, lanciando certi acuti che sono la fine del mondo, facendoti risvegliare e infine ritorna silenziosa. Inoltre dà l'impressione di essere una zitella acida che vive statisticamente, sempre allo stesso modo, con la stessa routine giornaliera. Secondo me è così. Chissà se è sposata. Oddio povero suo marito. Non voglio immaginare cosa possa passare quel poverino.
Interrompo i miei pensieri, decisamente strani, sulla professoressa, decido di infilare le cuffie e, dopo aver appoggiato la testa sul banco, guardando il cielo, mi addormento.
Mi sento smuovere per un braccio, poi sento qualcuno che mi toglie una cuffia dall'orecchio ed infine delle urla.
"SIGNORINA LAHEY ESCA IMMEDIATAMENTE DALLA CLASSE!"
Sollevo di scatto il busto dal banco.
"Ma porca put-" inizio a dire, ma mi fermo non appena vedo la professoressa incazzata che, con un braccio e l'indice teso, mi indica la porta.
Ahia! Sono nei guai.
"Signorina non glielo ripeto una seconda volta! Esca immediatamente dalla mia classe, dato che la trova tanto noiosa. La prossima volta verrà interrogata su questo argomento, così ci penserà due volte prima di addormentarsi in classe! E moderi il linguaggio" dice.
Vecchia megera! Ma quanto la posso detestare!? Deve semplicemente dire grazie che è vecchia, se no non ci avrei pensato due volte prima di farle davvero male.
Mi alzo dalla sedia, raccolgo le mie cose e mi avvio verso la porta. Prima di uscire, mi giro verso di lei e dico in tutta tranquillità "Prof, non è colpa mia, però, se le sue lezioni mi annoiano e credo di non essere l'unica a pensarla così. Si faccia due domande e si dia due risposte. Buona giornata" e dopo di ciò, le faccio l'occhiolino e, con le sue urla di sottofondo, esco dall'aula.
Il corridoio è deserto. Non c'è mai nessuno, ma meglio così. Oltretutto è anche vero che non tutti si fanno buttare fuori dalla propria aula perché beccati a dormire durante le lezioni.
Decido di andare alla macchinetta e prendermi una buona cioccolata calda. Di solito dicono che è pessima quella della scuola, ma questa ti fa ricredere; È davvero ottima. O almeno per me lo è.
Estraggo il telefono dallo zaino, controllo l'orario e noto che sono le 09:00 a.m.
Perfetto, ho ancora trenta minuti a disposizione.
Ripongo il telefono nello zaino e, mentre mi avvio verso la macchinetta, cerco il borsellino.
"Accidenti! Ma dove diamine è finito?!" penso ad alta voce, continuando a cercare, mentre mi fermo. Dovrò fare qualche pulizia qui dentro. È sempre un'impresa trovare qualcosa qui dentro.
Riprendo a camminare e ciò che accade dopo è semplicemente disastroso.
Vado, involontariamente, a sbattere contro qualcuno che mi fa finire di sedere per terra, ovviamente.
Ahia, il mio povero fondoschiena.
Successivamente sento qualcosa di caldo scivolare sul mio addome e, quando abbasso lo sguardo sulla felpa, noto una grande chiazza marrone. Dall'odore direi che si tratta di caffè.
"Ma accidenti! Vuoi fare attenzione quando cammini!?" dico quasi urlando, alzando lo sguardo su quel qualcuno, cercando di frenare la mia voglia di alzarmi e spaccargli la faccia.
Si, ok. Forse ho un po' troppo istinti violenti.
Noto che è un ragazzo e devo ammettere che è anche carino.
Ha i capelli ricci scuri, con qualche riccio ribelle che gli cade sul viso; occhiali neri, con una montatura rotonda, che circondano i suoi occhi tondi e azzurri, che sembrano due lastre di ghiaccio, e due labbra rosee non troppo carnose. Indossa una camicia a scacchi rossa e nera sopra una maglietta nera semplice, che gli fascia il petto non troppo muscoloso, jeans scuri e scarpe da ginnastica nere.
Ha l'aria un po' da nerd, ma gli dona. È carino. E mi ha versato il suo caffè addosso. Quindi carino un corno. Anche se i suoi occhi... Però no! Lui-
"Dammi il tuo telefono" dice allungando la sua mano verso di me, risvegliandomi dai miei pensieri.
Lo fisso con uno sguardo truce.
"Come, scusa? Perché mai vorresti il mio telefono?"
"Ti scatto una foto" dice ovvio.
"Cosa?"
Ma tutto ok? Pure pazzo mi doveva capitare.
"Si, mi scatto una foto così la potrai osservare all'infinito, senza sciuparmi" dice strafottente.
Mio dio! Pure presuntuoso! Giustamente, non poteva essere semplicemente bello, no. Doveva essere bello, stupido e pallone gonfiato! Ma non preoccuparti, che ci penso io a sgonfiarti, deficiente.
"Scusami, ma ti credi simpatico per caso? No, perché a me sembri un coglione" sorrido falsa, mentre mi alzo da terra e scosto la sua mano con il gomito. "Comunque la prossima volta guarda dove vai con il tuo dannato caffè. Guarda che hai combi-"
"Guarda che tu mi sei venuta addosso" ribatte interrompendomi.
"Vuoi la verità? Non mi interessa. So solo che il tuo diamine di caffè è a mia felpa" dico guardando l'enorme macchia marrone.
"Comunque sono Dominick Ashton" dice porgendomi la sua mano, per la seconda volta, ignorando le mie ultime parole.
"Nessuno te lo ha chiesto e, onestamente, non mi interessa. Ora, se non ti spiace, devo cambiarmi questa maglia, dato che ha questa bellissima chiazza del tuo caffè. Detto ciò, a mai più rivederci".
Dopodiché lo lascio lì, con la sua faccia da ebete, e vado dritta in bagno.Hola genteee. Come state? Come è andato questo rientro scolastico? Il mio è stato davvero orribile, ma vabbé😂😂.
Coooooomunque, è apparso Dominick Ashton finalmente, si è scontrato involontariamente con la nostra Cassandra, ma a lei non sta molto simpatico lui.
Cosa pensiate accadrà ora?😎Fatemi sapere cosa ne pensate e al prossimo aggiornamento ❤➰
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Love on the road
Chick-LitCassandra Lahey è una ragazza che ha amato con tutta sé stessa il ragazzo con cui è cresciuta, sino a quando un uomo ha deciso di portarglielo via per sempre. Da quel giorno è costretta a scappare da quello che è diventato il suo incubo, volando cos...