Capitolo 19

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"Ti prego Cass, rallenta. Dio santo non voglio morire ora! Voglio arrivare sana e salva a questa dannata festa!" urla impaurita Deborah al mio fianco.
"Stai calma e no, non morirai"
Dopo essermi chiusa in camera, mi sono fatta una doccia e sono rimasta sul letto a fissare il soffitto-ultimamente è proprio una passione- fin quando non mi è venuta la brillante idea di andare da Deborah e invitarla alla festa. Non so perché l'abbia fatto, ma Cole se n'era andato, io non volevo restare sola e lei era l'unica persona che conoscessi. Non che la conosca benissimo, ma l'altra opzione era restare sola con i miei pensieri, e non mi allettava molto come idea. Ovviamente ho dovuto convincerla, ma alla fine ci sono riuscita. Ho dovuto raccontarle delle corse e sembrava piacerle questa cosa, fin quando non ha messo piede in auto.
Ammetto di essere nervosa perchè, dopo quello che ci siamo detti oggi, io e Josh non ci siamo più visti. Lui non è tornato a casa dopo le lezioni e io non l'ho cercato, anche se una parte di me, minuscola, voleva farlo.
"Arriveremo mai? Ti prego rallenta!" urla di nuovo la ragazza fifona al mio fianco.
"Ma quanto sei fifona?" la prendo in giro, mentre accelero per arrivare prima.
"Non sono fifona, semplicemente tengo alla mia vita" si difende.
"Certo come no. Comunque siamo arrivate, la casa è lì" dico indicando con una mano la casa che è circondata da molte auto.
"Okay, ho capito. Ora riporta la mano sul volante e non le staccare più fin quando non spegni questa macchina infernale" dice attaccandosi alla cintura di sicurezza.
"Aspetta, quindi dici che non dovrei fare questo?" chiedo divertita, mentre sollevo entrambe le mani dal volante e accelero.
Non so perché, ma mi diverte terrorizzarla.
"DIO! CASS FERMATI IMMEDIATAMENTE! HAI SUPERATO LA CASA! VOGLIO SCENDERE ORA!" urla, ma poi si corregge. "Ehm... Intendevo Cassandra. Scusa"
Scrollo le spalle.
"Chiamami come vuoi. Non mi importa più" ammetto onestamente.
Io la sto usando per non rimanere sola, almeno questo posso concederglielo.
Faccio retromarcia e parcheggio la mia auto dietro una Nissan arancio fluo.
Sicuramente è truccata.
"Ma che bestia di satana farebbe verniciare una macchina dello stesso colore di un evidenziatore?" chiede Deborah.
"Una bestia di satana egocentrica, col cazzo piccolo, che non vuole passare inosservato e che non ha mai vinto una gara. Ecco chi"
"Modera il linguaggio però!" dice tappandosi le orecchie con le mani.
"Che c'è ti da' fastidio che io dica cazzo?" dico scendendo dalla macchina.
"No, è solo che in casa mia sono vietati certi termini" dice imbarazzata, mentre chiude lo sportello.
"Beh stasera non sei a casa, ma con me e penso sia chiaro che non sono una fan dell'eleganza"
Attraversiamo il giardino pieno di ragazzi che bevono e chiacchierano.
Entriamo in casa e l'odore di alcool e fumo ci investe assieme alla musica ad alto volume e, anche se io sono la prima a credere che fumo e vodka alla menta sia una coppia vincente, qui la puzza è orribile e stomachevole.
"Andiamo al bancone che c'è più silenzio e prendiamo da bere" urlo all'orecchio di Deborah, che sembra un po' spaventata.
E figurati. Scommetto che non è mai stata ad una festa prima d'ora.
"Che hai in mente di fare?" mi chiede.
"Hai mai bevuto?" chiedo a mia volta, mentre ci sistemiamo in fila dietro ad altre persone che devono ordinare da bere.
"Ehm in verità no e vorrei continuare a non farlo" dice tirandosi indietro.
"Allora sei una folle se pensi che te lo conceda"
"Cassandra finalmente sei arrivata!" urla qualcuno alle mie spalle.
Quando mi volto e vedo Paul, lo saluto con un cenno del capo.
"Chi è la tua amichetta?" chiede squadrando Deborah da capo a piedi, che si avvicina sempre più a me.
"Lei è Deborah e sono cazzo tuoi se pensi anche solo di parlarle. Non fa per te e se non vuoi trovarti con una farfalla al posto dell'uccello, ti conviene starle alla larga. Spargi la voce anche ai tuoi amichetti" dico seria dandogli delle pacche sulla spalla.
Lui annuisce sapendo che non sto scherzando e dice "È strano vederti con qualcuno che non sia Cole o Josh. Buona fortuna ragazzina, lei è una difficile da tener a bada e credo che ne avrai bisogno" ridacchia poggiando il gomito sulla mia spalla. "Comunque cosa prendete da bere?"
Afferro il braccio e lo stringo. "Due shottini di vodka alla pesca"
"Ricevuto" risponde, per poi allontanarsi ed andare dal barista.
"Tranquilla, qui nessuno ti si avvicinerà. Ora puoi anche scollarti un po'" mi sposto leggermente.
Guardo Deborah e vedo che si guarda attorno terrorizzata.
"Io non sarei mai dovuta venire qui. Lo sapevo" si stringe le braccia in vita.
Oh cielo.
La afferro per le spalle e la scuoto.
"Ehi, calma!" mi allontano. "Stai certa che se anche qualcuno pensa al tuo nome, io lo vengo a sapere e fidati se ti dico che non torna intero a casa"
Poco dopo vediamo Paul tornare con ciò che avevo chiesto. Li prendo entrambi e, dopo averci salutato, va via.
Ne passo uno a Deborah, dico "Butta giù questo, tutto d'un fiato. Ti brucerà la gola all'inizio, ma passa. Perciò al mio tre giù"
"D'accordo" dice poco convinta.
"Tre!"
Lo beviamo tutto in una volta e Deborah, dopo aver fatto una faccia disgustata, dice "Ma quanto è forte?"
"Non esagerare, c'è di peggio"
Ci guardiamo intorno per un po'. Io non ho idea di cosa fare, dato che di solito vengo qui con Cole e Josh.
"Ehi ma quelli non sono Josh e Cole?" chiede Deborah d'un tratto indicando qualcuno tra la mischia, richiamando la mia attenzione.
"Non li vedo"
"Sì, guarda meglio. Aspetta stanno venendo verso di noi, salutiamoli"
"No, dai. Andiamo da un'al-" inizio a dire prima che Cole mi veda e mi guardi chiedendo aiuto.
Qualcosa non va.
"Ciao ragazze" saluta Cole.
"Ehi" risponde Deborah, ma non ricevendo risposta da Josh che, per non so quale motivo, è di spalle, sembra rimanerci un po' male.
Io invece non dico nulla e mi limito a fare un cenno del capo a Cole. Poi improvvisamente, come se si fosse risvegliato, Josh si gira vero di noi e biascica già ubriaco "Ragazze? Dove? Uh guarda un po' Deborah e la nostra piccola Cassandra. Ma qual buon vento"
Solo quando mette un braccio sulla mia spalla e uno sulla spalla di Deborah, la quale sposta lo sguardo preoccupato da me a Josh, mi accorgo della bottiglia di vodka liscia che ha in mano.
"Cole, prendi il posto di Deborah e aiutami a portarlo fuori. Dobbiamo farlo vomitare. Deborah appiccicati a me e non staccarti per nessun motivo" dico.
Facendoci spazio tra i ragazzi che ballano e quelli che sono già fatti a terra, dopo dieci minuti buoni riusciamo ad uscire e poggiamo Josh, che continua a bere questa dannata vodka, vicino al muretto.
"Quanto cazzo ha bevuto?" chiedo a Cole.
"Non ho idea. Siamo arrivati e dopo due secondi l'ho perso di vista, per poi ritrovarlo così"
Quando Josh tenta di avvicinare nuovamente la bottiglia alle labbra, gliela strappo letteralmente dalle sue mani e la getto a terra.
"Ehi!" si lamenta.
"Sta zitto Josh" dico senza pensarci due volte, per poi guardare Cole e continuare "Perchè è ridotto così?"
"Non ne ho idea. So solo che poco fa ha avuto la brillante idea di volersi fare una corsetta in macchina, ma l'ho fermato appena in tempo"
"Ma che cazzo ti dice la testa, Josh? Volevi causare qualche incidente?" sbotto voltandomi.
Lui in risposta scoppia a ridere e dice "Che cazzo mi dice la testa. Vuoi davvero sapere cosa mi dice? Ti accontento subito"
Si stacca dal muretto e fa qualche passo verso di me, barcollando, mentre Cole lo segue e dice "Josh non lo fare. Ne abbiamo parlato e non sei in te per affrontare questo argomento"
Guardo entrambi interrogativi e quando Josh comincia a parlare, ogni sua parola risulta come una pugnalata.
"Sta' zitto. Questa è una cosa fra me e lei" biascica barcollando "Ti dico una cosa semplice semplice Cassandra: William sarebbe ancora qui se non fosse stato per te, e io e Thomas avremmo ancora il nostro migliore amico!"
Lui sarebbe ancora qui se non fosse stato per te.
Dieci parole in una frase che ha saputo usare nel momento peggiore. Come siamo arrivati sino a ciò?
Indietreggio come se mi stesse dando una serie di pugnalate al petto e, quando sento qualcosa di caldo scivolare sul viso, capisco di star piangendo.
Asciugo le lacrime con il dorso della mano e sorrido amareggiata.
"Cassandra aspetta, non è quello che intendeva dire. Lo sai anche tu che ora è fuori di sè" dice Cole avvicinandosi.
"Aspetta, non ho finito" dice divertito alzando una mano nella sua direzione. "È sempre stato un casino vivere al tuo fianco e anche se, purtroppo, lo capisco solo io ora, lui ha sbagliato a darti il suo amore. Non sei mai stata abbastanza per lui. Tu dici che per te è un dolore vivere con me, ma ti sei mai chiesta come fosse vivere con te, eh?"
Scuoto il capo e  sussurro "Ti prego smettila"
Cole gli si avvicina alle spalle e lo spintona facendolo cadere, per poi urlare furioso "Che cazzo ti passa per la testa, eh? Will l'ha amata con tutto sé stesso e lo sai"
"Sta' zitto. Tu non eri lì e non sai. Se lei lo avesse amato davvero come diceva, l'avrebbe allontanato dalla sua vita per tenerlo al sicuro!"
Cole senza aggiungere altro si butta su di lui e comincia a colpirlo sul viso, con una serie di pugni.
Io sono impietrita e non riesco a muovermi, così come Deborah. Però per quanto male mi abbiano fatto quelle parole, non posso permettere che Josh e Cole si facciano male per colpa mia.
Mi avvicino e cerco di tirare su Cole, ma quello che ottengo è uno spintone che mi fa finire di schiena a terra. Mi rialzo e vedo che la situazione si è capovolta. Ora Josh è su Cole ed è lui a tirare i pugni.
Mi guardo intorno e, per quanto cerchi qualcuno che possa aiutarmi, vedo solo gente ubriaca che continua ad incitarli a picchiarsi.
All'improvviso intravedo due occhi ghiaccio che mi scrutano attentamente, ma che spariscono appena capisco di chi possano essere.
Ne conosco solo un paio di quel colore e, anche se non so cosa ci faccia qui, onestamente spero possa aiutarmi.
"Dom! Ti prego aspetta! Solo tu puoi aiutarmi qui!" esclamo disperata, alzandomi.
"Ah adesso non sono più il coglione secchione o il coglione da prendere a pugni?" dice serio con un pizzico di ironia tagliente.
"Ti supplico. So di essere stata stronza e tutto quello che vuoi, ma è solo colpa mia per quello che sta accadendo lì e io non so che fare. Sei l'unico che sembra sobrio qui in mezzo e l'unico in grado da poterli fermare. Per favore" lo supplico trattenendo un singhiozzo.
Lo vedo sospirare e, quando mi fa cenno, lo seguo. Si avvicina ad un ragazzo, gli sussurra qualcosa all'orecchio e, dopo che quest'ultimo ha annuito, raggiungiamo la folla radunata attorno a Josh e Cole, che si è raddoppiata notevolmente.
"Per favore fermali" dico afferrando il polso di Dominick, mentre tiro su col naso.
Lui annuisce, per poi immergersi nella folla. Io invece rimango al di fuori e quando sento un "Noooo" dalla massa, capisco che Dom è riuscito a dividerli e scappo via.
Non so dove, ma so solo che le mi gambe stanno portando il mio corpo via da lì, mentre dai miei occhi chiusi continuano a fuoriuscire lacrime su lacrime.
Per quanto voglia smettere, non riesco.
Quando intravedo un vecchio capanno, entro e mi accascio a terra in un angolo, tirando a me le ginocchia.
Non serve che mi opponga, ma forse è giusto piangere. Forse è giusto liberarmi. Mi chiedo solo perché abbia foluto ferirmi così tanto. Vorrei solo sapere perché abbia sentito il bisogno di dire quelle parole, purtroppo così vere.
Faccio respiri profondi, per cercare di calmarmi e, dopo vari tentativi, ci riesco.
D'un tratto sento la porta cigolare, rapidamente asciugo gli occhi, mi alzo da terra e dico "Stavo andando via"
"Tranquilla, sono io. Sono venuto a cercarti per dirti che Josh è andato a casa con mio fratello Stefan, mentre Cole è andato via con Deborah"
Annuisco e dico "Okay, grazie per tutto. Davvero"
"Tu come stai?" chiede avvicinandosi.
Mi limito a scrollare le spalle, mentre mantengo lo sguardo fisso sul pavimento, perché se no so che scoppierei di nuovo in lacrime.
Sento i suoi passi avvicinarlo sempre di più a me, ma non lo guardo.
In questo momento mi sento così esposta e sola che, se anche lui si mettesse ad insultarmi, lo capirei.
Però accade una cosa che mai mi sarei aspettata. Si avvicina e mi stringe forte a sé, come se volesse evitare che crolli. Però io rimango ferma, perché non sono abituata a questo.
"Io non so cosa sia successo tra te e Josh, né so cosa abbia detto per far infuriare Cole così, ma so per certo che quando Josh diceva che William ha sbagliato ad amarti, mentiva. Nessuno sceglie chi amare, né come farlo. Quando lo si fa, si è disposti a tutto per la persona amata. Anche morire" dice con voce talmente pura e sincera, che mi risulta difficile non piangere.
Oh Dom, quanto vorrei crederti. Quanto vorrei che avessi ragione.
Istintivamente porto le mani all'altezza del suo petto, stringo la camicia in due pugni e, scuotendo la testa, dico "Tu non capisci, io avrei potuto salvarlo. Avrei potuto fermarli"
Lui sposta le mani dalla mia schiena al mio viso e, dopo averle avvolte attorno ad esso, mi posa un bacio sulla fronte.
Averlo così vicino è così strano e piacevole allo stesso tempo. Non so che fare. Allontanarlo e insultarlo o no? Alla fin deciso di lasciar perdere, anche perché sono troppo stanca per dire o fare qualcosa.
Rimaniamo nella stessa posizione per non so quanto tempo, ma so di certo che c'è qualcosa di talmente familiare in lui da riuscire a calmarmi.
Successivamente avvolge una sua mano nella mia e dice "Sediamoci. Hai bisogno di riposarti e, siccome a casa non vorrai tornare, le camere di qui sono occupate e questo è l'unico posto disponibile"
Se fossi nelle condizioni psicologiche adatte, avrei già risposto a tono, ma ora voglio solo non pensar a niente e non ho nemmeno voglia di obbiettare.
Dopo esserci seduti a terra l'uno di fianco all'altra, poggio la mia testa sulla sua spalla e lui avvolge le mie spalle col suo braccio. Rimaniamo in silenzio e sento gli occhi farsi pesanti, ma ho paura ad addormentarmi.
"Dom"
"Sì?"
"Grazie per tutto" ripeto. "E scusami" aggiungo.
Onestamente mai avrei pensato di dire una cosa del genere, però dopo quello che ha fatto stasera, credo che almeno delle scuse se le meriti.
"Davvero ti stai scusando? Wow, pensavo che questo momento non sarebbe mai arrivato" ridacchia probabilmente con l'intento di sdrammatizzare.
Però a me non viene da ridere, perciò rimango in silenzio che, poco dopo, avvolge di nuovo entrambi.
Le frasi di Josh ricominciano a tornarmi in mente vorticosamente, ma le devo fermare tenendola occupata da qualcos'altro.
"Dom?" lo richiamo di nuovo.
"Dimmi"
"Mi potresti parlare di qualsiasi qualcosa, purché mi tenga la mente occupata? Se restiamo in silenzio, le sue frasi-"
"Certo" dice interrompendomi. "Ho fratello un gemello" dice di getto.
"Cosa?" chiedo portando il mio sguardo su di lui.
Okay che avessi bisogno di qualcosa per distrarmi, ma questa notizia non me l'aspettavo.
"Hai sentito bene. Due diverse famiglie ci hanno adottato, dividendoci, ma per fortuna ci hanno fatto restare in contatto e qualche anno fa ci hanno detto la verità"
"Wow"
"Wow?" ride.
"Beh si. Cioè non si che dire. Un tuo doppio che mi tormenta? Beh, scusa ma non me lo immagino"
"Stai tranquilla perché non viene a scuola con noi e poi siamo due opposti, fidati. Sia fisicamente che caratterialmente, però eravamo inseparabili"
Non posso fare a meno di notare il suo tono quasi malinconico, però decido di non fare domande.
Fa un sospiro e continua. "Un giorno un incidente stradale me l'ha portato via. Anche lui amava correre con le auto, ma una curva presa male l'ha fatto uscire fuori strada ed è finito contro un albero. È stato il giorno peggiore della mia vita" dice e posso notare la sua mano sinistra stringersi a pugno sulla mia spalla.
"Non sei obbligato a parlarne. Puoi raccontarmi anche altro" dico.
La sua mano sinistra afferra la mia e intreccia le sue dita con le mie. Rimango immobilizzata e sorpresa da quel contatto così confidenziale, però decido di non scioglierlo perché forse ora ha bisogno solo di questo. Di qualcuno che gli sia vicino, così come lui lo è con me. D'altra parte mi sta raccontando di suo fratello solo per aiutarmi a non pensare a stasera; perciò credo che almeno questo posso concederglielo.
"Non farci l'abitudine. È solo per stasera e se solo provi a parlarne con qualcuno, sei morto" lo minaccio.
Sento che vuole ridere, ma si trattiene. Poi riprende a parlare.
"Aveva una ragazza e l'amava con tutto sé stesso. Era disposto a tutto per lei,ma io non ebbi la possibilità di conoscerla, né tantomeno so come sia fatta o quale sia il suo nuovo nome. Dopo la sua morte è sparita e nessuno l'ha più vista o sentita. Nemmeno la sua famiglia siamo riusciti a rintracciare"
"È come se fosse svanita nel nulla" rifletto a voce alta.
"Già" sospira. "Abbiamo provato di tutto, ma non abbiamo mai trovato niente. Nessun indizio"
"Dici che...?" non riesco a finire la domanda.
"Che sia morta? Non penso. Credo più che sia sparita perché non soppoetasse di vivere in un piccolo paese pieno di ricordi che la lacerassero"
Sento una morsa al petto.
Quanto la capisco.
"Ma credi che ora stia bene?"
"Sì, o almeno lo spero. Spero anche che sia riuscita ad andare avanti e che non stia soffrendo ancora"
"Il dolore per la perdita di qualcuno che si ama ti rimane dentro e alla fine hai solo due possibilità: imparare a viverci o lasciare che occupi le tue giornate" penso ad alta voce.
"Da come ne parli sembra che anche tu abbia passato lo stesso"
"Ma chi, io? No no, era solo un pensiero espresso a voce alta" mento.
Rimaniamo in silenzio per un po', poi riprendo a parlare.
"Mi dispiace di averti trattato male in questi due giorni. Me la sono presa con la persona sbagliata" dico guardandolo dritto negli occhi.
La sua mano sul mio viso che brucia come se fosse lava ardente, i suoi occhi, che sembrano ancora più chiari illuminati dalla luce della luna, sono incatenati ai miei.
"Non pensarci ora. Solo per questa sera faremo finta che nulla sia accaduto,perciò riposa" dice allontanandosi di colpo, per poi sistemarsi con la schiena vicino la parete.
E non so cosa mi aspettassi potesse succedere, ma quella lontananza mi ha creato una strana sensazione nello stomaco. Però forse è meglio così.
Annuisco poco convinta, perché so come finirà. Gli incubi torneranno e Josh non ci sarà.
Fisso il buio davanti a me, mentre mi risistemo nella posizione di prima e penso al fratello di Dom e alla sua ragazza, fin quando non sento gli occhi farsi pesanti e, non riuscendo atenerli più aperti, li chiudo.
"Però credo di averla trovata ragazza, ma lei non lo sa e sento di aver commesso il più grave errore della mia vita: essermene innamorato" sussurra impercettibilmente.
Apro gli occhi di colpo e, guardandolo, chiedo "Cosa hai detto?" 

Eccomi con il secondo capitolo promesso.   

Un'altra discussione fra Josh e Cassandra.

Fatemi sapere cosa ve ne pare e al prossimo capitolo ➰😘

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