"Signorina Lahey, ha intenzione di rimanere lì, ferma, sulla porta?" chiede la professoressa Dawson.
È una donna di media statura e molto semplice. È una persona alla mano, forse perché è una delle più giovani fra le professoresse presenti in questo istituito. Cerca sempre di instaurare un rapporto con noi studenti, ma non si fa mai mancare di rispetto. È nella giusta misura. Né troppo rigida, né troppo confidenziale. Anche il suo modo di vestire è semplice. Jeans, maglietta e scarpe ginniche. Inoltre è un'ottima insegnante. Ti fa amare la sua materia e, quando spiega, ti fa capire che le piace, perché la sente sua. Non per questo è la mia unica materia preferita.
"Ehm... No, mi scusi" dico entrando.
Sono rimasta immobile sulla soglia, quando ho visto il ragazzo di oggi seduto in terza fila.
È una persecuzione.
Vado verso il mio posto, vicino Josh, ma noto che è stato occupato da una ragazza.
Traditore. Mi ha rimpiazzato per una bella faccia.
Mi guardo intorno cercando un altro posto libero, ma la classe è piena e, per mia sfortuna, l'unico posto libero è vicino al tipo che non sopporto e che da stamattina non fa che tormentarmi.
Che odio!
Mi siedo e lui mi sorride.
Cazzo hai da sorridere, non lo so.
Dopo essermi sistemata, mi volto verso di Josh e lo vedo mimare un "Mi dispiace" con le labbra. In risposta io gli mostro il dito medio.
"Aspetta ma non dovevamo vederci più?" mi distrae il ragazzo al mio fianco.
"Stai zitto"
"Ti ho già detto che ti sta davvero bene la mia felpa, cioccolatino?" chiede trattenendo una risata.
Non finirà bene se continua ad infastidirmi e a chiamarmi cioccolatino.
"La smetti di infastidirmi? Lo dico per te" lo avviso.
"Abbiamo cominciato col piede sbagliato" dice.
Oooh accidenti! Ma perché non la smette?
"Non mi interessa. Se non ti dispiace vorrei seguire la lezione" sussurro innervosita.
"Signorina Lahey e signorino Ashton avete finito o volete anche qualcosa dalla macchinetta? O, non so, vorreste renderci partecipi del vostro alquanto interessante dialogo?" interviene la professoressa, attirando la nostra attenzione.
Oh sia ringraziato il cielo. Devono fare santa questa donna.
"Ci scusi prof" dice il babbeo al mio fianco.
-
La lezione prosegue tranquillamente, per mia fortuna.
Al suono della campanella, infilo rapidamente le mie cose nello zaino, mi alzo e mi avvio verso la porta.
La voce della professoressa, però, mi ferma.
Dio mio, che ho fatto ora?
"Signorina Lahey, attenda un attimo. Può avvicinarsi un momento?" dice e, mentre il babbeo sta uscendo dalla classe, aggiunge "oh, signorino Ashton anche lei, per favore".
Lo sapevo che sarei finita nei guai per colpa sua. Io gli farò male. Tanto male.
"Si!?" diciamo all'unisono e io lo guardo torva.
"Siete i miei migliori alunni e, dato che oggi ho visto il vostro dialogo animato, presuppongo siate molto amici" dice la professoressa Dawson guardando prima me e poi lui.
"Ehm... No professoressa, sbaglia" dico.
"Oh si, molto amici" risponde lui.
Calma Cassandra, calma.
"Smettila" sibilo fra i denti.
"Si ok, ho capito. La vostra simpatia non è alle stelle e quindi direi che questa occasione capita a pennello. Unite l'utile al dilettevole" dice la professoressa.
Io la guardo confusa, così lei chiarisce subito dicendo "Vorrei che partecipate ad un progetto che vi darà dei crediti extra. Consiste in un viaggio in una delle città più belle del mondo. Visiterete musei e strutture. Al vostro ritorno vi chiederò di fare una relazione che dovrete consegnare da lì ad una settimana. Vi darò il resto delle informazioni in una e-mail che vi manderò" ci informa, mentre sistema dei fogli in una cartellina." Ovviamente, nel caso non fosse chiaro, la relazione la farete insieme e deve essere unica"
"COSA?" quasi urlo, ma poi mi ricompongo e aggiungo con più calma "Professoressa ci deve essere un malinteso. Io non sono né l'alunna più brava di questo corso, né tantomeno voglio fare il progetto con questo soggetto"
"Punto numero uno io non sono un soggetto, ma ho un nome; pun-"
"No, lo farete insieme. Non si discute. Non sarai l'alunna migliore di questo corso, ma ciò che tu fai, come scrivi, mi piace. Hai grandi potenzialità, ma non le sfrutti. E a proposito di questo, se ti applicassi di più, saresti anche la prima della classe. Sei sempre attenta durante le lezioni, prendi appunti e si vede lontano un miglio che questa materia ti piace" lo interrompe la professoressa, interrompendolo, guardandandomi dritta negli occhi.
Ditemi che è un incubo. Non ci posso credere.
"Ma... Professoressa, la prego. Se proprio ci tiene che partecipi, o faccia questo progetto, me lo lasci fare con Josh. Anche lui è bravo" dico cercando di persuaderla.
"No. Tu e Dominick farete questo progetto insieme. Non si discute." dice lei, ferma sulla sua decisione.
"Ok" dico rassegnata, sospirando. "Potete andare" mi sorride, per poi portare nuovamente lo sguardo sulle sue carte.
Frustrata, esco dall'aula e mi incammino verso il mio armadietto.
Sento correre qualcuno dietro di me, ma, ipotizzando chi possa essere, non mi fermo.
"Quindi parteciperemo entrambi a questo progetto, eh?" mi affianca.
"A quanto pare. Ma fidati se ti dico che troverò un modo per tirarmene fuori" dico fredda, anche se so già che non sarà tanto facile.
"Senti, anche a me non va a genio questa cosa, se può aiutarti"
Mi fermo di colpo, mi volto verso di lui e, dopo avergli puntato il dito indice sul petto, dico incazzata "Non ti va a genio? Non ti va a genio? È perché non hai protestato come ho fatto io, eh? Perché te ne sei stato zitto come se ti andasse bene? Probabilmente ci avrebbe cambiato!"
"Ehi ehi, innanzitutto calmati. Poi ha detto che ci darà dei crediti extra e, onestamente, non voglio perdere questa occasione" dice.
"Ah si, scusami tanto signor secchione" dico io ironica, guardandolo male.
"Ti ho già detto che non mi piace definirmi così. Comunque si, che ti piaccia o no è così cioccolatino" dice lui infastidito.
Dio, ma perché continua a chiamarmi così?
"Beh e a me non piace quando mi chiami cioccolatino. Come la mettiamo? Mi sembra che a nessuno dei due importi di ciò che dice l'altro. Comunque finché non le avrò provate tutte, non è detta l'ultima parola" dico ricominciando a camminare verso il mio armadietto.
Per mia fortuna non mi segue, né tantomeno mi saluta con quel soprannome che odio, e finalmente riesco ad arrivare all'armadietto senza problemi.
Non riesco ancora a capire perché diamine si ostini a chiamarmi così.
Estraggo i libri dallo zaino e li cambio con quelli delle prossime lezioni. Quando chiudo l'armadietto, noto Josh appoggiato su quello vicino, affiancato da una ragazza.
"Guarda chi si rivede" dico.
"Perdonami per prima, ma lei è nuova e il preside mi ha chiesto di farle da guida, diciamo. Inoltre abbiamo anche alcune lezioni in comune" mi spiega. "Comunque, Cass, lei è Deborah Price"
"Si, ho notato che frequenta arte con noi" dico fredda, posando lo sguardo sulla ragazza, riconoscendola.
È un po' più alta di me, magra, ha due occhi vispi e verdi e dei capelli ondulati che le arrivano poco più sopra della spalla e che le circondano il viso acqua e sapone. Sembra una brava ragazza. Una tipa apposto.
"Si, ehm, io sono Deborah, piacere di conoscerti" si presenta timidamente allungando la sua mano verso di me.
"Mhm... Io sono Cassandra. La migliore amica del ragazzo qui presente" dico stringendogliela, marcando le parole 'migliore' e 'amica'. Meglio chiarire subito le cose.
"Ehm... Allora, che lezione hai ora?" chiede rivolta a Josh. "Io dovrei avere... Ehm... Matematica?"
Josh le prende il foglio degli orari e lo controlla. "Sì, matematica con la professoressa Patrick"
"Buona fortuna" dico trattenendo una risata.
"Perché?"
"Diciamo che Cass si diverte a tormentarla" spiega Josh.
"Ma non è vero. Semplicemente trovo talmente noiosa la sua materia che ogni volta finisco con l'addormentarmi" mi difendo scrollando le spalle.
"Tu, invece, che cos'hai ora?" mi chiede trattenendo un sorriso.
"Nessuna. Vado in biblioteca" dico.
"Cosa? Hai biologia ora. CON ME. Ti prego Cass, non lasciarmi con quella" mi supplica Josh.
"Ma anche no. Non vengo a vedere quella vacca. Se posso scansarmela, lo faccio" dico.
Non ho intenzione di seguire biologia nemmeno se mi dovessero pagare. È bassa e assomiglia molto a Miss Trunchbull del film 'Matilde sei mitica'. Fa paura. E poi non sa spiegare.
"Non chiedermi aiuto poi per il test" mi avvisa con aria di sfida.
"Non ne avrò bisogno. Mi farò aiutare da qualcun altro" dico facendogli la linguaccia.
"Ah si? E chi credi ti aiuterà? Cole?"
Il suono della campanella ci interrompe e tutti cominciano ad entrare nelle aule.
"Forse. Nel caso troverò qualcun altro. Ora vado. Buona biologia tesoro" dico ridendo. Poi guardo Deborah e dico "Buona fortuna con la Patrick".
Comincio a camminare e Josh mi urla "Oh andiamo! Davvero mi lasci solo a biologia?"
"Si. Così impari a far occupare il mio posto ad arte" dico, continuando a camminare.
Dopo cinque minuti arrivo finalmente in biblioteca.
Entro e, in rigoroso silenzio, mi scelgo una postazione vicino alla finestra, estraggono i libri dallo zaino e cerco di portarmi avanti con lo studio.
Dopo un po' sento vibrare il cellulare. Lo estraggo dalla tasca e noto che è un messaggio di Paul, il quale mi avvisa che la festa è spostata fra due giorni.
Meglio così.
Lo ripongo in tasca e riprendo a studiare.
-
Sono ormai due ore che non mi stacco dai libri. A distrarmi è lo squillare del cellulare e mi appresto a rispondere, prima che la bibliotecaria mi riprenda.
"Pronto?" sussurro.
"Ehi bimba dove sei? Noi ti stiamo aspettando vicino alla macchina. O meglio, io ti sto aspettando, mentre Josh sta parlando con una ragazza" dice sbuffando.
"È per caso poco più alta di me con capelli castani poco più sopra della spalla?" dico mentre rimetto velocemente le mie cose nello zaino.
Si solleva un "shhh" generale dai ragazzi che stanno studiando.
Mi scuso e chiedo a Cole di aspettare il tempo tempo per uscire dalla biblioteca. Quando sono fuori riporto il telefono vicino l'orecchio.
"Dicevi?"
"Si, è lei. La conosci?"
"Si. Cioè so solo che si chiama Deborah Price e che frequenta con noi il corso di arte della professoressa Dawson" dico andando verso l'uscita dell'Istituto.
"Ah, quindi viene in classe con te e Josh"
"Già. Comunque sto arrivando"
"Si si. Nel frattempo osservo i due picciocini. Bleah. Mi fanno venire il voltastomaco" dice.
"Ma a me non risulta che stiano insieme. Si sono appena conosciuti. Ti pare?" dico intravedendo l'auto di Cole.
"Credo tu abbia ragione, ma dovresti vederli"
"Dai, smettila" rido. "Comunque sono arrivata" lo avviso, per poi chiudere.
Intravedo Josh e Deborah chiacchierare da una parte e Cole appoggiato alla macchina, tutto solo, che li fissa. Mi fa quasi pena.
"Ehi" dico attirando la sua attenzione.
"Ehi. Mi dici perché devi chiudermi il telefono in faccia?"
"Ero arrivata" dico scrollando le spalle, mentre vedo Josh avvicinarsi. "Uh, ecco che arriva il nostro eroe" continuo ridendo.
"Cosa nascondi?" chiede Cole a Josh diretto, sollevando e abbassando le sopracciglia goffamente.
"Chi? Io? Niente" dice entrando in macchina e noi lo seguiamo a ruota.
"Se se. E chi è quella ragazza?" continua Cole.
"Mah nessuno. Solo una ragazza che frequenta arte con me e Cass" dice Josh.
"E ti piace" intervengono io deridendolo.
"Beh si. Cioè no, ma che dici. Non la conosco nemmeno! Cole vuoi partire accidenti!?!"
"Uuuuh al nostro bamboccio piace una ragazzaa" lo canzono, mentre Cole fa partire la macchina, esce dal parcheggio della scuola e si avvia verso casa.
"Si okay, è come dici tu"
"Eddai, ti irriti troppo facilmente. Stavo solo scherzando" mi scuso poggiandomi al suo sedile, per poi posargli un rapido bacio sulla guancia.
"Comunque, Cass, ora che la noto, perché hai quella felpa? Non mi sembra tua" dice Cole mentre mi osserva rapidamente dallo specchietto retrovisore.
"Infatti non lo è. È di un tizio che mi ha buttato il suo caffè addosso, con cui per giunta sono incastrata in un progetto della professoressa Dawson" dico sbuffando.
"Ahia. Da quanto ho capito non ti va a genio" dice Josh, mentre Cole posteggiata davanti al nostro palazzo.
"Hai capito bene. Si ostina a chiamarmi cioccolatino, nonostante gli abbia detto il mio nome e non vuole lasciarmi in pace. È insopportabile" dico mentre scendo.
"Ammazza che fortuna" ironizza Cole.
Non rispondo e vado verso casa, seguita dai due. Entro, pigio il bottone dell'ascensore e, quando arriva, entro assieme a Cole e Josh.
-
Entriamo in casa, getto le mie cose a terra e mi fiondo sul divano.
"Ho fame" borbotto.
"Anche io, ma abbiamo dimenticato di fare la spesa. Quindi abbiamo solo pane, prosciutto e maionese. Potremmo farcene uno col prosciutto e uno con la maionese" dice Josh uscendo la testa dal frigo.
Nemmeno l'avevo notato.
"Voi fate come volete. Io ne mangio due con prosciutto e maionese insieme" dico alzandomi dal divano, per poi andare in cucina e afferrare rapidamente il necessario.
Mi preparo il pane e comincio a mangiare sotto lo sguardo, disgustato, di Cole e Josh.
Quando ho finito, loro due tornano a fissarmi disgustati, mentre io torno sul divano. Dopo poco mi raggiungono anche Cole e Josh e insieme guardiamo un po' di TV. Però poco dopo, la stanchezza ha la meglio e mi addormento sul divano.Hola gente. Come state?
La nostra Cassandra è stata obbligata a fare questo progetto con il nostro Dominick e non l'ha presa molto bene. Cosa accadrà adesso?😎
Josh ha una nuova amica. Deborah Price. Chissà cosa potrebbe mai accadere tra i due. Che impressione vi ha fatto lei a primo impatto?
Fatemelo sapere😘.Al prossimo aggiornamento➰❤
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Love on the road
Literatura FemininaCassandra Lahey è una ragazza che ha amato con tutta sé stessa il ragazzo con cui è cresciuta, sino a quando un uomo ha deciso di portarglielo via per sempre. Da quel giorno è costretta a scappare da quello che è diventato il suo incubo, volando cos...