Capitolo 10

207 8 0
                                    

Mi sveglio di soprassalto. Sono sudaticcia e ho il respiro affannato. Mi guardo intorno spaesata e successivamente capisco di essere nella mia camera.
Ok, calma Cassandra. Era semplicemente un sogno.
Però era così reale. Lui era così reale. Mi manca. Tanto. Troppo.
Faccio mente locale e ricordo di essermi addormentata sul divano con Josh e Cole. Allora che ci faccio qui?
Lascio perdere e fisso il soffitto.
Ho paura a riaddormentarmi. Temo che possa tornare e mi fa troppo male ricordarlo.
Forse è meglio che vada a farmi una doccia fredda.
Scendo dal letto, vado nella cabina armadio e prendo un pigiama e dell'intimo puliti. Esco e, dopo aver dato un'occhiata all'orologio, mi fiondo in bagno.
Mentre faccio scorrere l'acqua, mi spoglio e subito dopo entro in doccia, buttandomi sotto il suo getto freddo.
Perché fa sempre così male ricordare? Perché fa male ricordare te? Perché fa male essere cosciente di amarti ancora? Perché non riesco a lasciarti andare? Perché sei ancora vivo in me? Perché non riesco a dimenticarti?
Troppi 'perché', ai quali non so rispondere. So solo che, qualsiasi cosa voglia fare, mi risulta impossibile.
Sospiro e lascio che l'acqua gelida scenda su di me, portandosi via tutto. Ma solo per ora, perché quel tutto tornerà e ripiomberà su di me come un grosso macigno.
Afferro lo shampoo e insapono i capelli. Successivamente passo al corpo. Metto un po' di bagnoschiuma sulla spugna e comincio a passarla sul corpo. Quando arrivo al polso destro, mi fermo e osservo il tatuaggio.
Ich liebe dich.
Sento le lacrime inumidirmi gli occhi. Però no, non devo piangere. Gliel'ho promesso e non voglio che rimanga deluso da me.
Riprendo a insaponarmi il corpo, facendo respiri profondi, e, dopo che ho finito, mi sciacquo, rimuovendo la schiuma dai capelli e dal corpo. Chiudo l'acqua, afferro un asciugamano da corpo e mi ci avvolgono dentro. Esco dalla doccia e mi dirigo all'armadietto, per prendere un asciugamano più corto e poter avvolgere i capelli.
Passo però davanti allo specchio e mi soffermo ad osservare la mia immagine riflessa. Nonostante l'asciugamano, è come se stessi osservando i segni che sono marchiati sulla mia pelle.
Un senso di disgusto pervade il mio corpo. Sposto lo sguardo sul mio viso e lo studio. Non sono più la Cassandra di un tempo e mi manca. Ma non la posso portare indietro, perché solo lui è riuscito a farla uscire.
Scuoto la testa stanca, vado a prendere ciò che mi serviva e ci avvolgo i capelli. Indosso l'intimo e il pigiama e passo ad ascigarmi i capelli.
Quando ho finito, li lego in una crocchia disordinata ed esco dal bagno. Passo dalla libreria e afferro un libro qualsiasi.
Fallen. Bene.
Lo poggio sul comodino, disfo il letto e getto le lenzuola a terra. Vado vicino al comò, apro il cassetto contenente le lenzuola e prendo quelle pulite. Do un'occhiata all'orologio e noto che sono le 3 a.m. Rifaccio il letto rapidamente e, dopo essermici infilata dentro, prendo il libro e comincio a leggere.
-
Sono ormai al decimo capitolo e i miei occhi cominciano a farsi pesanti. Ho troppa paura di riaddormentarmi, ma ho anche troppo sonno e, per mia sfortuna, quest'ultimo vince.
-
Mi sento smuovere per un braccio.
"Cass, ehi"
Sollevo lentamente le palpebre e vedo Josh che mi sorride.
"Ehi, cosa è successo?" chiedo passando una mano sugli occhi.
"Niente, è tardi e, poiché non sei scesa per cena, sono passato a controllare. Ti ho portato da mangiare" dice indicandomi un vassoio con del cibo.
"Oh grazie. Ma che ore sono?"
"Le nove"
"Oh...". Sgrano gli occhi "Le nove?! Abbiamo scuola! Dannazione!"
Faccio per alzarmi, ma Josh mi ferma.
"Dove pensi di andare? Ormai è tardi, puoi restare a casa per un giorno. Dirai che non ti sei sentita bene. Io ora vado, ma tu mangia, mi raccomando" dice dandomi un bacio sulla fronte.
Si alza e si avvia verso l'uscita.
"Josh" lo chiamo.
"Si?"
"Hai da fare?" chiedo.
Spero non esca. Non voglio restare da sola.
"Ni, perché?"
"Resti con me?"
"Certo" dice venendo verso di me.
Mi sposto leggermente e gli faccio spazio. Lui prende il vassoio, me lo passa e io lo poggio sulle mie gambe. Successivamente scosta le coperte, si sistema e mi guarda.
Abbasso lo sguardo e osservo il vassoio. C'è un piatto con un toast con burro e marmellata alle pesche, un muffin, una tazza di latte e cacao -si, alle volte sono proprio infantile -e una bottiglietta d'acqua. Riporto lo sguardo su Josh e lo trovo nella stessa posizione di prima.
"Che c'è?" chiedo.
"Non lo so. Dimmelo tu che c'è. È da tanto che non mi chiedessi di restare in camera con te. Però, prima di rispondere, mangia" dice guardandomi teneramente.
Lui sa il perché, ma vuole che glielo dica. È accaduto tante volte che, di notte, venisse risvegliato dalle mie urla a causa dei miei incubi, che corresse da me per svegliarmi e poi rimamere nel letto al mio fianco per calmarmi.
Vuole che mi sfoghi e che butti tutto fuori. Dice che tenersi le cose dentro faccia male, e forse ha ragione. Ma io non riesco.
Faccio come dice e, praticamente affamata, divoro in pochissimo tempo il toast.
Dopo che ho finito, sospiro e comincio a parlare.
"L'ho sognato. Ho sognato William un'altra volta" confesso fissando il piatto dinanzi a me.
"Okay, e cosa hai sognato?"
"Era il nostro anniversario. Eravamo in macchina e mi ha portato al Santa Monica Pier. Ho rivissuto tutto passo passo, come se fosse reale. Come se fossi realmente lì e niente fosse successo. Come se lui fosse realmente con me"
Lui, senza che glielo chieda, mi attira a se, mi abbraccia piú forte che può e dice "Sfogati, non tenerti tutto dentro"
Anche se vorrei tanto farlo, sai che ho promesso che non avrei pianto. Che non avrei più versato una lacrima per lui.
"Non posso" dico.
"Devi, non puoi tenerti tutto dentro. Forza piangi, urla, tira pugni al mio petto. Fai qualcosa. Ma non tenerti tutto dentro" dice tenendomi sempre tra le sue braccia. "È da troppo tempo che non hai più una reazione. Sei una bomba ad orologeria, Cass. Scoppierà prima o poi"
Scuoto la testa.
Non voglio. Non posso. Non devo.
Ho bisogno di far uscire tutto, ma non so come. Ho bisogno di liberarmi, ma non piangendo. Ho bisogno di piangere ancora una volta, ma non voglio.
"Butta tutto fuori" ripete serio Josh. "Ti conosco e so che vuoi farlo, ma ti trattieni. Perché? Piangere non è un male, lo sai. Perché non ti lasci semplicemente andare? Perché ti imponi di restare impassibile?" chiede scrutandomi.
Non è così semplice.
Senza accorgermene mi ritrovo ad urlare.
"Dimmi perché hanno dovuto prendere lui. Perché non hanno preso ME? PERCHÉ?"
"La pagheranno, Cass. La pagheranno"
"Perché fa male? Perché nonostante siano passati due anni, fa così dannatamente male? Perché non riesco a dimenticarlo? Perché lo amo ancora?"
"È normale. È stato importante per te, come lo è stato per noi. Era il tuo ragazzo, così come era il mio migliore amico e di Thomas. Non puoi dimenticarlo, Cass. Nessuno può. E lo amerai per sempre. Potrai solo imparare a convivere con il dolore, ma non rimuoverlo. Potrai solo imparare ad amare qualcun altro, ma non potrai dimenticare lui. Potrai dividere il tuo amore, ma non potrai eliminare ciò che provi. Lui sarà presente nelle vite di tutti noi per sempre. E ci sarà sempre nel tuo cuore. I ricordi torneranno, ti faranno male, ma tu devi avere la forza di continuare e saperli accettare, non reprimerli. Devi farlo per te e per lui. Devi farlo perché lui vorrebbe così. Perché vorrebbe vederti felice, non dilaniata dal dolore che ti divora dall'interno. Sai che diceva sempre che il tuo sorriso era la cosa più bella che avesse mai visto, e lo penso anche io. Non farlo sparire, Cass"
Stringo le mani attorno alla tazza, ma non cedo. "Vattene" sibilo.
"D'accordo, ti lascio sola" si alza. "Se hai bisogno, sono di là"
Annuisco ed esce, lasciandomi sola nel mio silenzio.
-
Una sveglia comincia a suonare.
Voglio girarmi e spegnerla, ma qualcosa di pesante me lo impedisce.
Sollevo svogliatamente le palpebre e mi guardo intorno. Noto il braccio di Josh che mi circonda la vita e mi tiene stretto a se.
Che ci fa qui? Mi sono addormentata fissando il nulla, ma ero sola.
Sorrido debolmente e lo scuoto per una spalla.
"Josh. Josh, svegliati" dico.
Lui, in risposta, mugugna qualcosa e mi stringe di più a se.
"JOSH DAVID BROWN, CAZZO, ALZATI IMMEDIATAMENTE DAL MIO LETTO" urlo nel suo orecchio.
Lui sobbalza e cade a terra, mentre io comincio a ridere come una matta.
"Ma sei impazzita!?" mi dice con tono di rimprovero.
"Dovevi vedere la tua faccia. Aiuto, ho bisogno di aria. Datemi aria. Non respiro" dico continuando a ridere come una matta.
"Adesso ti faccio vedere io" dice guardandomi con aria di sfida.
Con un balzo sale sul letto, si mette a cavalcioni su di me e comincia a farmi il solletico.
"T-ti p-prego bas-basta" dico tra una risata e l'altra.
"Mhm... Chiedimi scusa e poi ne riparliamo" dice sorridendo.
"G-giam-mai" dico continuando a ridere.
"Allora continuo"
"N-no, o-ok b-basta. Mi ar-rendo. S-scusa" dico nella speranza che capisca e la smetta.
"Come? Non ho capito"
Bastardo. L'ha capito ma non vuole smetterla.
"S-scusa!"
"Okay, accetto le tue scuse" dice smettendo di farmi il solletico, per poi scendere e sedersi sul letto.
Finalmente posso riprendere a respirare.
"Sei un bastardo! L'avevi capito e me lo hai fatto ripetere!" dico incrociando le braccia al petto.
"Ma dai! Hai cominciato tu con l'urlarmi nell'orecchio mentre dormivo!" si difende lui.
"Ma tu non ti alzavi!"
"Potevi essere più delicata!"
Rimaniamo in silenzio per un po'.
"Josh, volev-"
La porta si apre e sbuca la testa di Cole.
"Ragazzi, non per dire, ma è tardi. Aspettate, perché siete ancora a letto?"
Prendo il telefono dal comodino e guardo l'orario.
Cazzo! Sono le due di pomeriggio. Quanto diamine ho dormito?
Sbadiglio e mi stiracchio.
"Io avrei una certa fame. Voi no?"
"Anche io e pensavo di trovare pronto al mio ritorno, ma non ho trovato nulla" sbuffa Cole.
"Okay okay, Vado a preparare" dice Josh sollevando le braccia in alto.
"Pttomo! Vi raggiungo fra poco" dico mentre io vado in bagno e loro escono dalla mia camera.
Quando ho finito, torno in camera, prendo telefono e vado rapidamente in cucina, dove trovo Cole e Josh ad aspettarmi.
"Cosa prepari?" chiedo sedendomi a tavola.
"Fettina alla piastra" mi informa Josh.
Batto le mani come una bambina felice.

Hola people. Come state?

Allora, cominciamo da Cassandra. Un tatuaggio 'Ich liebe dich' che, in tedesco, significa ti amo; tanti 'perché' che la tormentano e una promessa che ha infranto e che, può sembrare stupida, ma è importante per lei.
Cosa pensate sia successo?

Fatemi sapere cosa pensate e al prossimo aggiornamento.➰❤

Se volete potete seguire la pagina instangram per eventuali spoiler e aggiornamenti😘

Pagina instangram: _Love on the road_

Love on the roadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora