Sette anni

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Sono passati sette anni da allora, ma tutto quello che è successo si può riassumere in una sola parola: disastro. Disastro almeno per quello che riguarda Clarke... Era tornata a casa e aveva pianto sulla spalla della sua nutrice, ma questa subito dopo le aveva detto: "Doveva andare così, lei è una Natblida, ho dovuto dirlo al comandante...". Prima di quel momento aveva sempre voluto bene a Nora, ma quel giorno non la vide più come la madre che non aveva mai avuto, ma come una nemica e i nemici vanno eliminati... La piccola bionda prese una sacca dove mise una borraccia ricavata dalla parte legnosa e dura di un frutto che cresceva da quelle parti, il coltellino che aveva usato per intagliare i suoi regali, un pezzo di pane e il cervo di metallo di Lexa e partì, per dove non lo sapeva neanche lei, non sarebbe andata lontano, ma di sicuro fuori da Polis. Quella non era più casa sua, forse non lo era mai stata. Era uscita di soppiatto dalla porta principale ed era corsa nel bosco, aveva corso per tanto girandosi ad ogni minimo rumore pensando di essere seguita. Ad un certo punto si fermò davanti ad un enorme albero. Era verde e rigoglioso, i rami si intrecciavano fra loro, era ad un paio d'ore dalla città ed era facile arrivarci, ma difficile per chi non conosceva bene i boschi, quella sarebbe diventata la sua casa.

Sette anni dopo non è più solo un grosso albero secolare, ma era una vera e propria dimora, sui rami più alti c'era la camera da letto della ragazza, da lì c'era una vista bellissima sulla città, quando guardava Polis si immaginava Lexa ormai cresciuta che guardava fuori dalla finestra del grande palazzo... Accanto alla sua stanza c'era la dispensa, o meglio una piccola piattaforma fatta di rami legati insieme e una bassa recinzione per non far cadere le cose di sotto tea le quali cibo e oggettini vari trovati in città, subito accanto c'era una piccola scala fatta con del legno inchiodato ad uno dei rami più grossi che scendeva direttamente dal letto di Clarke fino al "piano terra" dove teneva tutti i suoi attrezzi, armi, coltelli, machete, lance. In quegli anni era tornata spesso a Polis, ci andava per rubare, ormai sugli alberi della foresta c'erano i cartelli con disegnata la sua faccia e una avvertenza di catturare a vista...

«Salve signora!» Disse Clarke ad una mercante di frutta.

«Salve bambina.»

«Posso avere una mela?»

«Certo prendila pure, costa... Marmocchia! Vieni qui! Al ladro!» La bionda corse dall'altra parte di Polis mettendo la mela nella sacca. Questa volta voleva andare più diretta, mentre correva riuscì a prendere un paio di lepri intere da una bancarella che vendeva carne, era un paio d'anni che rubava, le piaceva molto, era divertente, la rendeva viva!

A Lexa la vita era andata rispettivamente meglio anche se per alcuni aspetti avrebbe di certo preferito essere nella vita della bionda. Subito dopo averla rapita Titus e Anya l'avevano portata da un gruppo di altri otto bambini, tutti Natblida, alcuni erano più grandi di lei di qualche anno, altri invece erano quasi in fasce. Tutti erano fieri di stare lì e subito Lexa cercò di adattarsi, non aveva mai voluto mostrarsi debole davanti a qualcuno, sua madre le aveva detto che con altre persone non bisogna mai mostrare le proprie debolezze, se qualcuno le vede ti attaccherà proprio lì, è così che si muore. Fin dai primi giorni Lexa aveva ampiamente mostrato il suo carattere deciso e ubbidiente, che sapeva, però, quando era tempo di infrangere le regole, chiunque le desse ordini veniva buttato a terra con un calcio.

Una volta a settimana aveva una lezione speciale con Anya e all'età di otto anni, quando ormai si era dimostrata la più brava a reprimere le proprie emozioni, anche se non la più brava nel combattimento, Anya, ormai maggiorenne, le propose di diventare il suo secondo. Essere il secondo di un condottiero o una condottiera era un onore e per la bambina lo era ancora di più sapendo che sarebbe stata il braccio destro di Anya. Grazie a questa possibilità all'età di dodici anni, sette anni dopo il rapimento, ebbe la straordinaria opportunità di conoscere Costia.

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L'autore. 〷◠‿◠〷

Due diversi scalini di una stessa piramideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora