Capitolo 8

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Harry vide per un attimo tutto nero. In quel momento non seppe capire se si trattasse della sua pressione o del suo cuore ad essere calato in picchiata.
Louis rimase sull'uscio della porta con gli occhi sbarrati, fissi in quelli di Harry che rimase con la stessa espressione, immobile, sulle scale.

"Scus-a io non sapevo tu fossi qui" fu il più grande a rompere il ghiaccio. Erano distanti, due fantasmi in un salone non molto illuminato.

In quel momento nella testa di Harry si accomularono miliardi di pensieri, risposte, sentimenti. Rimase, per dei secondi, fermo immobile, con i pugni serrati lungo i fianchi. Aveva freddo. Erano mesi che non lo vedeva, mesi e mesi.
Mosse i suoi occhi voraci sul corpo di Louis, notò che era diventato magro, e ancor più minuto. Aveva una felpa lunga nera, che gli andava larga di spalle, da lì il suo incoscio si chiese già di chi fosse, e delle profonde occhiaie, potette giurare di aver sentito anche un leggero odore di alchool.
Harry in quegli attimi divagò con la mente, e forse lo fece anche un po' Louis, non si resero ben conto che non riuscivano a pensare a nulla, se non al fatto che avessero completamente dimenticato come parlare.

Harry lo amava, rivederlo fu devastante. Aveva la bocca asciutta e gli occhi che gli si inumidivano da soli, senza nessun consenso. Fu inondato da triliardi di sensazioni ma lui rimase comunque lì. Immobile. Senza urlargli tutto ciò che aveva sempre urlato mentre ubriaco perso, in tutti quei mesi, si era rannicchiato in posizone fetale su quei pavimenti di quei numerosi alberghi, sbraitando quanto lo amasse e poi lo odiasse e poi lo amasse ancor di più, talmente tanto che era troppo perfino per chiunque, di quanto in quelle notti le sue lacrime si mischiavano al suo sudore e di quanto tutto quel lusso lo facesse sentire così povero.
Rimase immobile, poi se andò. Non disse niente.
Risalì le scale e rimase fermo nel corridoio a fissare il vuoto.
Sentì la porta chiudersi.
Louis se n'era andato. Ancora.

Erano passate sei ore da quando dopo tanto, i loro sguardi si erano reincrociati ed Harry era steso sul pavimento con una bottiglia di tequila, aveva gli occhi sbarrati contornati da venuzze rosse, e guardava il soffitto, bianco come il suo stato d'animo.

"E allora?! Che cosa cazzo significa?! A me non interessa un cazzo Louis ma a te sembra essere il fulcro principale di tutto quello che fai e che pensi"

"Harry, mollare ora sarebbe come buttare nel cesso tutto quello fatto fino ad ora?! Lo capisci?" Il più grande fumava impassibile sul divano, lo stesso divano di quella casa, Harry si muoveva freneticamente per tutto il salone, spostando lo sguardo su tutto ma tranne su Louis, non lo riconosceva più, lui non era più lo stesso, ed iniziava a chiedersi se fosse mai stato quello di cui si era innamorato.

"si tratta di un bambino Louis! Una gravidanza, tu padre, una cazzo di cosa troppo grande! Che cose vuol dire'non è abbastanza'. Ma sai quanto io abbia sofferto in questi anni? Quanto tu mi sia mancato anche avendoti vicino, quante volte ho dovuto fissare le scarpe di qualcuno per evitare di guardarti, quante volte mi si stringeva lo stomaco e morivo di gelosia nel vederti ridere e in confidenza con un'altra persona?! Ti ricordi che mi chiudevo in questa maledetta casa per evitare di guardare la tua cazzo di foto con quella su qualsiasi grande schermo o rivista di gossip?! Sai cosa Louis? All'inizio non eravamo d'accordo ma poi diciamoci la verità, ha iniziato a piacerci, abbiamo iniziato a gradire questa sensazione masochista, oppure tu hai sempre provato piacere nel vedermi in un oblio ed io sono sempre stato troppo innamorato da accorgermi che quello a manipolarmi eri tu, rendendomi schiavo di ogni tuo atteggiamento, succube di ogni tua decisione, perchè sarei ipocrita Louis a dirti che io non avrei lasciato tutto per te, che Dio non mi avesse spinto da te e non da quello che m'aspettavo, capisci che è abbastanza, e che il contratto fra un po' è finito,  è finito tutto da quel 25 Marzo quando Zayn è andato via, e non ha senso continuare, portiamola per le lunghe e poi vedremo" il più grande a quelle parole rimase spiazzato, su due piedi non seppe bene cosa rispondergli, e forse per un attimo si lasciò trascinare da un pensiero di loro due liberi, mano nella mano per LA. Ma ritornò presto alla realtà.

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