Capitolo 3 👾

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Continuai a girare perplessa per la stanza, Giorgio aveva il telefono spento e di conseguenza tutte le mie chiamate risultarono inutili, pensavo che la porta della camera affianco si sarebbe spalancata da un momento all'altro ma non fu così. Nella mia testa balenava solo un pensiero "perché nascondermi una cosa così?"

Si fece tardi e Giorgio non mantenne la promessa di tornare ad un orario decente.

"Ehi bambolina sei ancora qui?"

Mi venne spontaneo rispondere in malo modo.

"Io per adesso ci vivo qui dove vuoi che vada!"
"Allora cucina qualcosa, sto morendo di fame."

Il suo tono arrogante mi diede parecchio fastidio e tutto il sessismo che c'era in quella frase ancora di più.

"Non ci penso proprio bambolino, cucina tu!"

Una risata fragorosa riempì la stanza.

"Vestiti ti porto a mangiare in un posto carino."
"Ma anche no grazie."
" Come vuoi."

Restai un attimo a fissarlo, cosa c'era in quella testa? La porta si aprì. Giorgio si era degnato di tornare a casa finalmente.

"Che cazzo ci fai tu qui?"
"Beh fratellino uno questa è anche casa mia, due se tu mi avessi risposto io non sarei piombato qui."

Giorgio era palesemente arrabbiato. Non sapevo cosa fare mi sarei voluta fare piccola piccola ma non c'era via di fuga.

"Non puoi stare qui."
"Vuoi dirlo tu a mammina?"
"Non chiamarla così, non c'è posto anche a volerti far restare."
La voce di Giorgio era stranamente tremolante.

"Non c'è posto per via della bambolina?Può sempre dormire con te, o sul divano."
"Luca possiamo riparlarne?"
"Finché non ne riparleremo resterò qui."

Giorgio non ebbe neanche il tempo di provare a rispondere, era palese il conflitto tra loro due ma non riuscivo a comprenderne il motivo.

"Giorgio possiamo parlare?"
"Non ora."

Giorgio pov :

In quel periodo mi ci mancava solo Luca tra i piedi, le cose si sono fatte più complicate di quanto potessi immaginare non avevo neanche la minima voglia di spiegare ciò che era successo a Jenny, ma neanche potevo lasciarla così. Luca sapeva giocarsi bene la carta di mamma e  a volte risultava difficile anche solo provare ad espore il proprio punto di vista.

"Ehi Jenny."

Era sdraiata con il telefono in mano non era stato carino il trattamento che avevo riservato per lei a solo due giorni dal suo arrivo.

"Volevo spiegarti cos'è successo."
"Credo sia l'ora si."
"Sai Giorgio non è proprio mio fratello, è il figlio di Davide, il compagno di mamma, devo comunque mantenere un buon rapporto con lui, alla fine vorrei lavorare per l'azienda di suo padre non ci possono essere troppi conflitti."
"Perché non me ne hai mai parlato?"
"Non è una cosa di cui amo parlare, Luca è insopportabile, ma comunque mamma prova una certa preferenza per lui. Questa sarebbe casa di entrambi, ma è sempre in giro a fare guai, non c'è mai a meno che non gli serva qualcosa, come immagino sia anche questa volta."
"Scusami e cosa farebbe nella vita."
"Sta studiando proprio come me, comunque questo è tutto ciò che c'è da sapere su di lui, più gli stai lontano meglio è."

Inutile dilungarsi in certi discorsi si poteva benissimo riassumere così.
La vidi perplessa e infastidita, lo sguardo fisso per terra, i suoi lunghi capelli biondi gli coprivano il viso sembrava stanca.

"Non voglio dare fastidio, credo che andrò via."
"Non pensarci neanche, io dormirò sul divano e tu nella mia stanza."

Si appoggiò sulla mia spalla e mi sussurrò un "grazie,ti prometto che sarà per poco tempo." Mi stampo un bacio sulla guancia e chiuse gli occhi. Pensai che non era stato poi tanto difficile convincerla a restare.

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