05.

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Now if you never shoot
You'll never know
And If you never eat
You'll never grow

Le giornate in attesa del momento preciso sembravano non passare mai, Lauren e Camila quando erano insieme riuscivano a trovare il modo di bloccare il tempo e restare nel loro mondo, tra le lenzuola rosse di quel letto singolo troppo piccolo per due persone, talmente tanto, che la più piccola spesso si ritrovava a dover dormire con la testa sul petto della più grande.

A Camila non dispiaceva affatto respirare il profumo di salvezza e speranza che Lauren emanava, come si tranquillizzava a sentire il suono del battito del suo cuore e le sue mani nei capelli a farle delle gentili carezze.

Erano passati cinque mesi da quando le ragazze si erano incontrate in quel locale, che aveva permesso ai loro cammini di prendere la stessa strada e Camila aveva deciso di trasferirsi a casa di Lauren, dopo aver completato in modo brillante i suoi studi e essersi diplomata con il massimo dei voti.
Lauren era stata con lei alla festa di fine anno e aveva avuto il modo di conoscere i genitori che la avevano subito accolta come una seconda figlia.
La famiglia Cabello, così come la famiglia Jauregui, ovviamente non sospettava di nulla, poiché quest'ultima vivendo a distanza non immaginavano che la loro figlia preferita fosse impegnata in giochi così tanto sporchi.
Lauren dal canto suo, aveva imparato a mentire e a rassicurare sua madre quando la chiamava al telefono, diceva a suo padre che le cose stavano proseguendo bene e accennava spesso a Camila nei suoi discorsi.
I suoi discorsi erano principalmente su Camila e su come l'avesse resa una donna migliore, perché stava riuscendo a tirare fuori una parte di lei che pensava di aver perso per sempre.
Camila era orgogliosa dei successi che la più grande stava raggiungendo, nei mesi che avevano trascorso insieme avevano avuto modo di conoscersi meglio e ai suoi occhi la ragazza dagli occhi smeraldo appariva come un uragano ma pieno di emozioni, confusione e caos e non poteva fare altro che perdersi dentro di lei e innamorarsi, ogni giorno di più, quasi in modo folle.

Non era ossessione, lei lo sapeva bene.

Era solo il bisogno di sentirsi al completo, uniche, le padrone del mondo, il bisogno di sapere che c'era qualcuno da abbracciare quando gli incubi tornavano, qualcuno con cui lottare insieme e una ragione per non arrendersi mai, nonostante le mille avversità.

-

Nonostante Camila sapesse che Lauren aveva tutto sotto contollo qualcosa dentro di lei si agitava nervosamente, quella sensazione di paura e di panico le stringeva lo stomaco talmente tanto da impedirle di mangiare a volte.

Osservava la sua ragazza restando seduta in un angolo mentre sparava, cercando di mirare il più precisamente possibile con quella pistola che emetteva un rumore sordo che a ogni tentativo faceva sussultare la più piccola.

Non voleva immaginare che cosa si potesse provare ad avere una pallottola dentro al petto o ancora peggio, dentro il cervello.

Eppure c'era qualcosa di estremamente attraente nella più grande, la sua espressione concentrata, il curvarsi delle sopracciglia, gli occhi che si scurivano ad ogni colpo, le mani affusolate che stringevano delicatamente quando decisamente l'arma.

''Lauren.'' sussurrava, sapendo benissimo che non l'avrebbe presa molto in considerazione.

Era come se fosse persa nel suo mondo.

Camila non se la prendeva affatto, adorava tutti i suoi lati in ogni minima sfumatura.

Il fatidico pomeriggio arrivò troppo presto.

Per alleviare la tensione entrambe avevano deciso di andare al cinema.

Lauren aveva scelto il suo solito giaccone di pelle, una camicia bianca e i jeans neri mentre Camila per l'occasione aveva indossato la sua pelliccia color panna preferita, dei jeans azzurro chiaro.

Si erano messe a ballare per la strada una canzone lenta immaginaria, canticchiata dalla voce rauca della più grande che le aveva baciato il dorso della mano e l'aveva trascinata dentro la sala, scatenando una fragorosa risata.

Avevano preso i popcorn, Camila li aveva mangiati come se fossero la cosa più buona al mondo, effettivamente lo erano.

Mai quanto per dispetto, quando Lauren aveva messo il braccio attorno alle spalle della più piccola, per dispetto le aveva morso le dita e la più grande assorta completamente dal film, aveva provato a liberarsene senza riuscirci e arrendendosi poco dopo.

''Camila, smettila, non farlo dai...'' borbottava a bassa voce nella sala la più grande lanciando uno sguardo minaccioso verso di lei, che in risposta l'aveva guardata maliziosamente incominciando a succhiarle al posto di lasciare morsi.

''Camila non possiamo, ci sono delle persone qui...'' provò a ribattere Lauren e tirò un sospiro di sollievo quando smise, durò qualche istante poco prima che la sua mano incominciò ad accarezzare lentamente il suo interno coscia.

''Hai paura, Jauregui?'' chiese in tono di sfida Camila mordendosi delicatamente il labbro inferiore, salendo sempre più lentamente con le mani...

''Mi stai sfidando, Cabello?'' rispose la più grande accennando una risata.

In quel preciso istante...

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