07.

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Well now that you've got your gun
It's much harder now the police have come.

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<<Mi piacerebbe lasciarvi del tempo piccioncine ma non abbiamo tempo per le smancerie.>> disse Dinah visibilmente furente non facendo caso all'espressione ancora imbarazzata di Camila che in quel momento stava trovando il pavimento piuttosto interessante.

Era alla ricerca di una macchia qualunque e sembrava più che altro che stesse cercando di scappare dalla situazione strana in cui erano finiti.
<<Rilassati DJ, abbiamo tutto sotto controllo.>> si limitò a ribattere Lauren portando la mano a stringere quella della ragazza di fianco per rassicurarla, guidandola sul furgoncino bianco e azzurro.

<< Jauregui siamo in ritardo, come pensi di riuscire a prendere quei soldi?!>> urlò nuovamente la polinesiana ormai su di giri, battendo un colpo contro il volante visibilmente frustrata poco prima di mettersi in moto a tutta velocità nel bel mezzo della notte.

Londra con il suo fascino storico di notte era meravigliosa.
Le luci del Big Bang illuminavano tutto il paesaggio circostante e nonostante fosse pomeriggio inoltrato, in quelle giornate primaverili faceva presto a calare l'oscurità.
Arrivarono davanti al negozio scelto troppo presto e la tensione si sentiva nell'aria.
Era presente mentre Camila scendeva dal furgoncino per recuperare lo zaino dietro nel portabagagli.
Era presente mentre Lauren si annodava la bandana nera e mentre Camila sistemava la sua rossa.
Le due ragazze non avevano niente da aggiungere e si limitavano a guardarsi mentre Dinah ripeteva ormai per la decima volta quello che avrebbero dovuto fare.
Agitazione.
Panico.
Ansia.
Il tempo era come se si fosse fermato quando con un respiro profondo entrambe le ragazze corsero all'interno del negozio.
Rumore di spari.
Urla.
Trambusto.
Caos.
E poi uno sparo.
La porta di vetro del negozio si aprì sbattendo rumorosamente.
《Porca puttana! Cazzo!》 aveva esclamato Dinah non appena vide la ragazza dagli occhi smeraldo perdere sangue e zoppicare.
Fortunatamente aveva lasciato le portiere aperte quindi Camila riuscì a trasportarla e a farla sdraiare sulle sue gambe mentre una smorfia di dolore si apriva sul volto della sua ragazza.
《Parti cazzo, parti!》 aveva detto, nel mentre cercava di tenere tranquilla Lauren accarezzandole i capelli.
La ferita non era stata causata da un proiettile ma da un pezzo di vetro che aveva colpito la più grande e che ora sanguinava copiosamente.
Stava cercando di stare calma e pensare lucidamente, anche se in realtà era agitatissima e il panico saliva sempre di più.
Dopo istanti che sembravano ore  Dinah abbandonò il furgone celeste scendendo in tutta fretta per lasciare il passaggio libero alle due ragazze.
Camila strillava imbronciata e la polinesiana si limitò ad eseguire tutto quello che le diceva sperando che la situazione non si evolvesse in qualcosa di peggiore.
Tenendo la sua ragazza sotto braccio che zoppicava appena, la cubana riuscì ad avviarsi verso il bagno dove abbandonò Lauren che si appoggiò vicino al lavandino.
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《Devi toglierti la maglietta.》 disse la più piccola osservando l'enorme macchia di sangue che si estendeva sul petto della più grande che al sentire quella frase le rivolse un sorrisetto provocatorio.
《Puoi vedermi nuda quando vuoi babe, lo sai.》
In risposta  Camila si limitò ad alzare lo sguardo e una volta che Lauren aveva tolto la maglia bianca, procedette con il disinfettarla.
La ragazza dai capelli corvini continuava a stringere gli occhi e a serrare le labbra per il dolore e questo non aiutava la cubana che sapeva di farle male.
Ma non potevano rivolgersi ad un medico ora che erano ricercate in tutta Londra.
Quando...









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