Era il mio ultimo giorno. Tutto pronto, avevo preparato la valigia subito dopo aver chiuso la telefonata con Joy. Oggi, mi sarei vista con Emma per passare un po' di tempo insieme prima della mia partenza. Ci vedevamo e sentivamo poco perchè lei era sempre impegnata o in giro con amici, ma quando stavamo insieme passavo delle giornate bellissime. Credo che lei sia l'unica persona di cui avrei sentito la mancanza. In questo posto erano tutti uguali; avevano perso quella scintilla di unicità che ci distinque gli uni dagli altri. Bastava osservarli un secondo per capire il loro carattere e quello che erano destinati ad essere. Emma, tra tutti, è stata l'unica ad attirare le mie attenzioni perchè lei aveva quella scintilla che le ardeva nel petto; eppure non voleva scappare via da questo posto opprimente che spegneva i sogni.
-Sempre in ritardo tu eh?- l'aspettavo da circa un'ora nel luogo dove ci nascondevamo per ripararci dal mondo. -Smetterò di essere ritardataria quando tu smetterai di essere puntuale- mi controbattè scherzando. Mi chiedo ancora come abbiamo fatto a creare un'amicizia così forte visti i nostri caratteri del tutto differenti. Emma si sedette davanti a me a gambe incrociate e sorridendomi disse -Sei pronta?- si sforzava di non far intravedere la sua tristezza ma il suo corpo parlava da solo. Il suo sorriso era tirato, le spalle basse e gli occhi non sostenevano il mio sguardo. Era felice che io finalmente avessi realizzato il mio sogno ma non voleva vedermi partire perchè sapeva che non sarei più tornata. Avrei voluto prometterle che sarei tornata anche solo una volta ma non mi è mai piaciuto fare promesse che non avrei mantenuto.
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road untraveled
RomansaUn viaggio, una storia d'amore, un sogno, mille speranze e il mondo contro