14° capitolo - CONCERTO PRIMA DELLA PARTENZA

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//Giulio pov's
"CIAO VALE, IO VADO A CASA E MI PREPARO PER IL CONCERTO!" Urlo allontanandomi dal mio amico e correndo verso casa.
Appena apro la porta Giulia si fionda su di me e mi bacia.
"Prepara le valige che dopo il concerto a Firenze si parte!" esclama eccitata.
"Ci sarai anche tu?" chiedo sbalordito che venga al concerto.
"Ovvio" sorride mettendo una maglia dentro la valigia.
Corro in camera a prepararmi e faccio due valige di soli vestiti e una di altre cose.
"Giulio tre valige?" mi chiede ridendo la ragazza.
Annuisco felice di averne usate solo tre.
Andiamo al treno e alle 17:00 arriviamo al luogo del concerto.
Salgo velocemente sul palco e faccio le mie scuse ai fan per ciò che è successo la scorsa volta e inizio a cantare.
Finito il concerto corro da Giulia che chiama un taxi per portarci all'aeroporto.
Così in pochi minuti siamo sull'aereo diretto a Parigi, la città dell'amore.

//Giorgio pov's
Vengo fiondato sulla Terra come una mina ma per mia fortuna cado su un gonfiabile.
Scivolo giù e corro all'indirizzo dell'Hotel che mi ha dato Dio.
Entro lentamente, non ho un soldo ma devo rimanere qui...ma come...
Passo davanti a un cartello.

Avertissement: [avviso]
Nous cherchons quelqu'un qui sait servir les tables et jouer un outil pour le bar de l'Hôtel, le chèque de paie mensuel es de 800€ et le personne peut rester dans une chambre d'Hôtel [cerchiamo qualcuno che sappia servire ai tavoli e suonare uno strumento per il bar dell'Hotel, la busta paga al mese è di 800€ e la persona potrà soggiornare in una stanza dell'Hotel]

Sorrido, è l'occasione perfetta per me!
"Salut, je suis ici pour le travail [salve, sono qui per il lavoro]" dico davanti alla ragazza dietro il bancone.
"Bien sûr [certo]" mi sorride, capelli neri, occhi verdi, carina.
"Vous puevez ègalement commencer tout de suite, je ne vous demanderais pas si ce n'ètait pas nècessaire mais pouvez-vous accorder un istrumento,
[Puoi iniziare anche subito, non te chiederei se non fosse necessario ma sai accordare uno strumento?]" domanda speranzosa.
"Oui sûr [sí, certo]" sorrido.
"Oh merci [oh grazie]" mi dice porgendomi un cartello "placez-le prèz de la scène et asseyez-vouss dessus pour pouvoir attendre quelqu'un avec un istrument oubliè  [attaccalo vicino al palco e siediti sopra così da aspettare una persona con uno strumento scordato]"
Così faccio e la gente non tarda ad arrivare, anzi molto spesso c'è la fila.
È un lavoro carino ma nulla in confronto a ciò che facevo prima... anche se non me lo ricordo.
"GIORGIO! VOUS ÊTES EN PAUSE! [Sei in pausa!]" mi grida dopo cinque ore la ragazza.
Scendo dal palco e mi siedo osservando un ragazzino che stava salendo su un altro palco: vuole esibirsi.
"Salut [salve]" dice timido il ragazzo.
Non ha strumenti ma solo un telefono collegato a delle casse.
"D'abord je fais un peu de test [prima faccio un po' di prove]" sussurra in francese ovviamente.
Il ragazzo si mette a rappare...bravino...MA NO CAZZO SBAGLIA!
"Je suis dèsolè, pous-je vous aider?[scusami, posso aiutarti?]" chiedo gentilmente alzandomi dalla sedia.
"Oui, merci [sì, grazie]" dice il bambino allontanandosi dal microfono.
Io gli spiego un po' di cose e mi raccomando di seguire il tempo altrimenti potrebbe anche non cantare.
"Merci beaucoup, mais êtes-vous le rap? [Grazie tantissimo, ma tu fai rap?]" mi chiede alla fine.
I ricordi delle mie canzoni e di tutti i dischi mi travolgono.
"Je l'ai fait [lo facevo]" ammetto.
"Tu me chantes quelque chose, s'il te plaît! [Mi canti qualcosa, ti prego!]" mi implora il ragazzo.
Ma io canto in italiano, non capirebbe un cazzo!
"D'accord, mais je vous chante en italien [d'accordo ma ti avverto che canto in italiano]" lo avverto.
"Ah okay, allora posso parlare in italiano" sorride.
"Oh sì sì, tranquillo"sorrido.
"Daiiii cantaaa!" mi spinge vicino al microfono.
Chiudo gli occhi e inizio a cantare supereroi falliti, anche se credo fosse un duetto ma non mi ricordo con chi.

//Giulio pov's
In aereo Giulia mi ha insegnato le parole più importanti del francese ma io non ci ho capito un cazzo, anzi ho capito una cosa: parlerà lei.
L'aereo plana e scendiamo nel centro a Parigi.
"Amore andiamo subito in Hotel che c'è Sara ad aspettarci" sorride entusiasta Giulia prendendomi per mano.
"Andiamo ma sta calma" sorrido "anzi prendiamo un taxi".
"Ma è vicino! Dai non ti farà male camminare!" ride tirandomi verso una gigante costruzione in marmo.
"Uffi" sbotto.
Appena entriamo ci accoglie una ragazza con i capelli verdi e gli occhi blu e anche la voce di un ragazzo che rappa.
Ma...questa è supereroi falliti... QUESTA È LA VOCE DI GIORGIO!

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FRANCESE DI MERDA! Ci ho messo vent'anni.

M.S   || MosLow ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora