Tessa

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Carol era entrata in casa mia e mi aveva praticamente obbligata a mettermi qualcosa di decente addosso e di uscire con lei, Matt e David.
Stava appoggiata allo stipite della porta e osservava ogni mio movimento.
- No, quello non mi piace. -
Stava andando avanti a dire quella frase ogni volta che tiravo fuori un mio vestito. Alzai le mani e la guardai. - Sai una cosa? Io mi trucco, tu sceglimi un paio di pantaloni e una cacchio di maglietta. Così non mi stressi più. - respirai a fondo e mi sedetti sulla sedia posizionata davanti al mio comò.
Era il mio angolo preferito della stanza: era un comò bianco sul quale avevo incollato uno specchio, dove sulla cornice erano posizionate alcune lampadine rotonde per fare luce.
Guardai i miei trucchi posizionati sul comò e iniziai a stendere un velo di crema per il viso; colorai le mie guance di un leggero rosa e i miei occhi di un marroncino chiaro. Misi un rossetto leggero e sistemai i miei capelli castani e disordinati.
- Ecco qua. - mi voltai e vidi Carol con un paio di pantaloni a vita alta e una maglia corta e svolazzante di color porpora.
Alzai le spalle. - Andata. -
Indossai i vestiti, le scarpe e presi il cappotto prima di uscire dalla stanza.
Scendemmo le scale e salutai i miei.
- Siete sicuri che non sia un problema se esco, questa sera? -  Chiesi.
Vi prego, ditemi di sì. Ditemi che devo stare a casa.
- Certo che no, Tess. Vai pure! - disse mia madre mentre prendeva un altro boccone di verdura.
Porca puttana.
- Bene. Allora, buona serata. -
Non sarebbe stata una buona serata per loro: si guardavano a malapena. Questa cosa mi fece venire la pelle d'oca, non potevo immaginare i miei genitori in silenzio per tutta la sera.
Stavo per tornare in casa, quando Carol mi parlò distraendomi dai miei pensieri: - Matt e David sono lì. -
Mi indicò la macchina parcheggiata davanti a casa mia.
Certo, è la macchina di Matt, Tess... Il tuo ragazzo, ci sei?
Sgridai la mia me interiore ed salii in macchina.
- Ciao, bellissima. - disse, sorridendomi.
- Ciao. - lo baciai e mi misi la cintura di sicurezza.
Mi schiarii la voce. - Dove andiamo? -
- Da Kevin. Volevamo fare una partita a biliardo. -
Sorrisi e annuii.
Wow, che seratona! Sarei stata seduta tutto il tempo a fare il "tifo" per mio ragazzo. Come se mi fregasse qualcosa delle sue vittorie.
Per carità, all'inizio della nostra relazione era diverso: ero innamorata di Matt e ogni sua attività mi faceva emozionare.
Ma ora, dopo un anno, fare le stesse cose mi aveva stufato. E quando cercavo di organizzare cose diverse, mi guardavano tutti male.
- Oramai è una tradizione. - mi dicevano.
Ma a me la monotonia mi rompeva le palle.
- Tess? - Matt mi mise una mano sulla coscia e la spinse un po' troppo in su.
Tolsi di scatto la coscia dal suo tocco.
Era strano che fosse così dolce, dato che la sera prima avevamo litigato.
Era talmente arrabbiato ieri sera e tutto solo perché quando parlava di sé agli altri, io non c'ero mai oppure non lo sostenevo nei discorsi.
Scossi la testa e lo guardai stringere il volante con forza.
- Cosa? Non ti ho sentito... - dissi.
- Ti ho chiesto se va tutto bene. - la sua voce era profonda e la sua mascella era chiusa come una morsa. L'avevo fatto incazzare?
- Sì, certo. - non gli raccontavo più nulla da qualche mese oramai, anche perché sapevo che quella domanda me la faceva solo per abitudine. - Tu? -
- Il mister mi ha sospeso dalla partita oggi. E sai perché? Perché ho un'insuff... - capito ora? Tutto girava intorno a lui, tutte le domande erano studiare per arrivare a lui.

Ringraziai quando il motore si spense e con esso anche le lamentele del mio ragazzo.
Scesi e guardai il bar. Il solito bar.
Lasciai che Matt mi circondasse la vita con il braccio e che mi baciasse la tempia.
Non odiavo il mio ragazzo, credo che il mio amore per lui ci fosse ancora ma l'abitudine mi stava schiacciando a terra.
Entrammo e ci sedemmo al tavolo vicino alla sala da biliardo.
Mi sistemai i capelli dietro l'orecchio e mi appoggiai al tavolo con i gomiti; ero curva e stressata.
Stressata al pensiero della mia reazione sotto il tocco della mano di Matt sulla mia pelle nuda.
Sapevo che non provavo più le stesse cose di prima, oramai da mesi.
Mi voltai verso la sala e il mio sguardo si posò sul tavolo in fondo al locale. In particolare sul ragazzo seduto vicino a delle ragazze.
Nolan Vegas.
Era serio e stava fissando un punto preciso della sala.
Il suo amico attirò la sua attenzione e lo fece ridere e mentre lo fece, Nolan si girò verso di me e mi guardò.
Deglutii e mi girai verso Carol.
I miei amici stavano parlando dei problemi di Matt e di come recuperare algebra per poter giocare ancora.
- Puoi aiutarlo tu, no Tess? - la guardai e poi guardai gli altri.
- Per algebra? Non credo proprio, sai che faccio schifo. - sorrisi.
Matt sorrise e scosse la testa. I gomiti erano appocciati sul poggiaschiena del divanetto.
- Tranquilla, non te l'avrei chiesto. Da quant'è che non passiamo del tempo insieme? - guardò fuori dalla vetrata.
Alzai gli occhi al cielo e mi sistemai i capelli. - Vado a prendere da bere. - mi alzai e, spontaneamente, guardai verso il tavolo di Nolan.
Mi stava ancora guardando.
Mi appoggiai al bancone e sorrisi a Kevin.
- Ciao Tess, il solito? - stava già prendendo i bicchieri.
- Sì, grazie Kev. -
- Hai fatto quello che ti avevo chiesto di fare? - mi voltai e notai Nolan seduto sullo sgabello vicino a me.
- Come? - sorrise e le fossette si incavarono ai lati della bocca.
- Hai dato un bel calcio in culo al tuo ragazzo da parte mia? -
Kev mi serví i primi bicchieri.
- Non capisco perché dovrei... - mi sistemai di nuovo i capelli dietro le orecchie e deglutii quando Nolan si avvicinò al mio viso.
- Ho visto la scena sotto casa tua, ieri sera, e ho sentito il vostro litigio. - sorrise e si alzò dallo sgabello. - È un coglione, credimi. - e ritornò al tavolo.
Una delle ragazze mi stava fulminando con gli occhi e quando Nolan si sedette vicino a lei, questa iniziò a parlargli.
Nolan però continuava a guardarmi.
- Vuoi una mano? - Carol si posizionò davanti a me e indicò i bicchieri.
- Mmh, si grazie. -
Portai le bibite al tavolo, ma non mi sedetti.
- Credo di aver bisogno di una sigaretta. - presi il giubbotto e lo indossai.
- Vengo con te. - Matt si alzò e mi prese la mano.
Bene.
Uscimmo e l'aria fredda inondò il mio corpo caldo. Mi avvolsi nel cappotto e accesi la sigaretta.
- Cosa succede Tess? - Matt era appoggiato al muro, intento ad accendere la sua.
- Non lo so. Non so se possiamo continuare, Matt. Sono stanca! - mi sistemai i capelli con la mano libera, per poi sistemarla nella tasca posteriore del pantalone.
- Sei seria? - mi stava osservando con gli occhi leggermente spalancati.
Ma ero solo io che non mi accontentavo più di quella situazione?
- Credo di sì Matt. - mi avvicinai e presi un altro respiro di fumo.
- Hey, non possiamo chiuderla qua. Non voglio perderti. -
- Ma litighiamo sempre, Matt. Cosa perderesti? Non ti mette ansia questa situazione? - scossi la sigaretta per far cadere la cenere.
Matt mi prese dalla cintura dei pantaloni e mi attirò a sé. Il suo corpo caldo e grosso scaldava il mio.
Mi prese la sigaretta dalla mano e la sistemò nel posacenere posato su uno dei tavoli e fece lo stesso con la sua.
Mi strinse contro di sé e avvicinò il viso al mio.
- Perderei questo. - appoggiò le labbra sulle mie e io gli concessi di far passare la lingua nella mia bocca.
Gli occhi mi si chiusero e le spalle si rilassarono sotto il tocco delle sue mani.
Il suo modo di baciare mi faceva sempre lo stesso effetto.
Mi baciò il collo per poi appoggiare la fronte alla mia.
- Riproviamoci ancora, okay Pulce? -
Annuii e cercai di nuovo le sue labbra.
Ma sarebbe stata l'ultima sua occasione.

ANGOLO SCRITTRICE:

Matt => Drace Montgomery

Carol devo ancora visualizzarla bene, ma presto avrete l'attrice!
Baci,
Baptivi

PS: ma sti polpettini sono veramente belli! Cioè alcuni mi spiace anche solo usarli per personaggi secondari!
Uffa!
Secondo voi sono azzeccati?
Ditemelo con un commento qui sotto e non la sopr-  ....va bene, la smetto.
Ciao :)

I Deboli Confini Della NormalitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora