Capitolo 2

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La giornata per Aoi era monotona come sempre: sveglia,colazione,lezioni.
Isomaki come al solito era venuto a scortarla da casa sua alla scuola superiore di Den City,erano le 7:50 del mattino e le lezioni non sarebbero cominciate fino alle 8:30 quindi aveva ancora molto tempo da spendere prima di scuola, così si fece accompagnare a un bar vicino all'istituto.
Quando entrò suonò una campanella che avvertiva i baristi della sua presenza, ordinò solamente una cappuccino e andò a sedersi a uno dei tavoli,il bar era ancora deserto quindi erano tutti liberi,meglio per lei, questo significava pace e tranquillità,cose che le mancavano a causa degli eventi che ultimamente le stavano accandendo,a lei e a Link VRAINS.
Prese il telefono e aprì twitter,scorrendo velocemente la dash non curandosi nemmeno di leggere quei tweet,tanto l'argomento era sempre lo stesso,ovvero ciò che stava accadendo ultimamente nel network come il suo duello con Vyra o il duello di Go contro Genome,e come dargli torto?
Erano dei duelli importanti sia per i due Charisma Duelist, che avevano riguadagnato popolarità tra gli spettatori, sia per la questione Hanoi, perché la perdita di due figure così importanti tra i cavalieri aveva ridato speranza a molte persone, che speravano che quei 3 duellanti così formidabili, Playmaker, Blue Angel e Go Onizuka,li potessero sconfiggere una volta per tutte.
Aoi sorrise a tutti i commenti positivi fatti su di lei,o meglio, su Blue Angel, anche se erano più che altro commenti riguardanti il suo vecchio duello con Playmaker e su come si fosse ripresa bene da quest'ultimo.
Altri ricordavano come grazie al suo duello tutte le vittime del virus Another erano finalmente guarite e le erano eternamente grati perché alcuni dei loro cari erano vittime di esso.
Il suo sorriso divenne ancora più ampio.

Si trattenne per non dargli un pugno.
Strinse la tracolla con più forza che poté per cercare di calmarsi ma non fece che irritarla ancora di più, immaginava di affondare le sue nocche nella disgustosa e sudata faccia di quell'uomo, se così si poteva definire, e rompere quel rivoltante naso rosso aquilino.
Aveva aspettato almeno 20 minuti per riuscire a prendere il biglietto per la sua corsa, aveva fatto la fila come ogni altra persona che sia in possesso di un minimo di decenza, e quando finalmente era il suo turno,questo maiale la spingeva a terra urlando "il mio tempo è più prezioso del tuo,smamma mocciosa"?
Fece un respiro profondo,non poteva abbandonarsi all'ira.
Si alzò dal lercio pavimento della stazione <Mi scusi signore,ma era il mio turno> si tolse la polvere dalle maniche della divisa.
Lui non la degnò nemmeno di uno sguardo, limitandosi a fare una faccia infastidita ma continuando comunque a parlare con l'uomo dei biglietti.
Meiko gli toccò la spalla per attirare la sua attenzione: le sembrò di aver appena toccato della gelatina, era disgustoso.
Ma continuò a ignorarla.
Allora alzò la voce <Mi scus-> l'uomo si girò di scatto e la colpì alla faccia con uno schiaffo <Sto cercando di comprarmi un biglietto,stai zitta e cercati un altro posto rompi palle>
Meiko strinse i pugni,era scioccata,le bruciava la guancia ma non poteva fare una scenata.
Non poteva farne un altra.
Se l'ultima volta la sicurezza aveva chiuso un occhio sui suoi casini non era garantito che l'avrebbero fatto un altra volta.
<Tsk,questi giovani di oggi,credono che gli sia tutto dovuto>
Stava tremando dall'agitazione, perché la gente deve essere così?
Lo vide andarsene via verso la piattaforma 6,come era resistita senza rompergli un osso era un miracolo.
Le persone in coda dietro di lei le chiesero come stava, rispose a monosillabi e scappò appena ebbe il biglietto.
Il viaggio durò 20 minuti, arrivò a scuola anche prima dell'inizio delle lezioni visto che erano le 7:55.
Decise quindi di passare il tempo rimasto in un bar lì accanto,ci andava spesso, era gestito da due adorabili vecchietti che le regalavano persino delle pastine di tanto in tanto e quello che le serviva ora era proprio un dolce.
Si incamminò verso il bar e ci entrò,con l'intenzione di prendere le solite cose però vide lei.
Blue Angel, o meglio, Aoi Zaizen sedeva a pochi metri di distanza sorridendo come un ebete al cellulare.
Aveva cominciato la giornata male e solamente vederla la rese peggiore.
Strinse i denti e ordinò, cercando di deviare i suoi pensieri e il suo sguardo da lei ma le era impossibile, la persona che aveva contribuito a rendere Kyoko un Another era a pochi passi da lei e non poteva fare nulla se non rodere di rabbia in silenzio.
La barista poggiò sul bancone il suo ordine, il tintinnio della ceramica della tazza sulla lastra di vetro la distrasse dai suoi pensieri.
Balbettò una parola di ringraziamento e le diete le monete esatte,per poi andarsi a sedere al tavolo più lontano da quello dove stava Aoi Zaizen.
Diede un morso al croissant e mandò a quel paese tutti i suoi propositi di ignorarla,infatti non interruppe nemmeno per un secondo il contatto visivo con lei.
Non stava facendo nulla di speciale.
Diede un altro morso e le venne in mente quel proverbio che recitava "tieni gli amici stretti,i nemici di più",scosse la testa ridacchiando, reputandolo abbastanza stupido come proverbio però lo tenne in mente e valutò i pro e i contro di avvicinarsi al suo nemico,Aoi Zaizen.
Li confrontò per 2-3 minuti, prese la decisione che ne sarebbe valsa la pena.
Mangiò l'ultimo pezzo della brioche,agguantò lo zaino e con un sorriso disgustosamente falso si avviò al tavolo dove sedeva Zaizen.

The door to her heart // Yu-Gi-Oh! VRAINSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora