Questa roba qui sopra è Meiko, vi starete chiedendo come ha fatto a cambiare magicamente colore di capelli, non vi darò risposta, ciao.
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Seduta davanti a Ryoken senza nulla a proteggerla dal suo sguardo, Meiko non potè fare altro che torturarsi le mani e lanciare continue occhiate all'orologio, chiedendosi perché il tempo non passasse.
Quando Ryoken le nominò la faccenda, lasciò andare un lungo e pesante sospiro, sia perché non voleva che le fosse ricordata la sua sconfitta e sia perché credeva che ormai se la fosse dimenticata.
<...e credevo di averti detto di non immischiarti, abbiamo appena perso tre dei nostri migliori duellanti e perderne un altro sarebbe stata una disgrazia> appoggiò i gomiti sulle ginocchia <e guardami negli occhi mentre ti parlo, mi stai almeno ascoltando?> portò una mano di fronte al viso della ragazza e schioccò le dita un paio di volte, in risposta lei sbattè gli occhi sorpresa, gonfiando il petto e assumendo una posizione composta, cercando di apparire meno nervosa di quanto fosse <C-Certo che sto ascoltando>.
Spectre, che si trovava dietro al divanetto sul quale Ryoken era seduto, soffocò una risata.
Meiko sbuffò fuori l'aria che aveva inalato, chiudendosi nelle spalle e cominciando a fissare le proprie scarpe, che in quel momento le erano sembrate la cosa più interessante dell'intero universo.
<Come se ti facesse differenza...> sussurrò tra sé e sé, o almeno credette di sussurrare, perché sia Spectre che Ryoken la sentirono.
Quest'ultimo sollevò le sopracciglia <Riferito a cosa, questo?>
Strinse la stoffa dei pantaloni nervosa <A-a cosa?> e sorrise nervosamente <non h-ho detto nulla>.
Ryoken continuò <Mi interessa lo stato e la salute dei miei subordinati, non è nemmeno qualcosa da dubitare>
"Subordinati" eppure non erano amici, una volta?
<Si, non oserei dubitare di te, Revolver> sussurrò.
Ryoken continuò a sgridarla ma i pochi ricordi che le rimasero di quella serata erano tenuti insieme da colla stick e gomme da masticare, non aveva intenzione di ascoltarlo e lui ne se accorse, tanto che interruppe a metà il suo discorso e se ne andò sospirando con una camminata pesante, era innervosito ma al contrario delle altre volte non provò nemmeno a nasconderlo.
Si rintanò nella sua camera e sbattè la porta alle sue spalle con una deliziosa delicatezza.
Spectre, che tutto il tempo era stato composto dietro Ryoken, si sciolse e si lasciò andare in una lieve risata, sedendosi sul divanetto e accavallando le gambe, guardando Meiko compiaciuto.
<Cosa vuoi tu?> chiese la ragazza cercando di apparire minacciosa, tuttavia la frase non le uscì come aveva previsto e sembrò solamente la parodia di se stessa, insicura e spaventata.
A Spectre si allargò il sorriso che tanto avrebbe voluto strappargli dalle labbra <Io? Cosa mai potrei volere da un essere miserabile come te?> lei lo guardò nera in viso.
Lui sobbalzò e fece un espressione tale che sembrò gli si fosse accesa una lampadina in testa <Oh, apparte dei ringraziamenti ovviamente, non sei degna di ricevere la mia parola e il solo fatto che ti stia parlando dovrebbe essere un-> interruppe la frase quando vide la ragazza alzarsi e dirigersi a passo spedito verso la porta principale, Spectre la seguì divertito <Te ne vai già? Non ti sto intrattenendo abbastanza?> chiese fingendosi dispiaciuto.
Meiko lo ignorò e si occupò ad aprire la porta, inutilmente però, dato che era serrata <Le chiavi>.
Spectre sollevò un sopracciglio <È notte fonda e si sta alzando un temporale, inoltre non ci sono lampioni su questa via, non vorrei facessi...incontri spiacevoli>
Lei si girò sbalordita <Da quando ti preoccupi per me?> chiese sprezzante, tirando fuori più coraggio di quanto ne avesse.
<Sto parlando per conto di Ryoken, ovviamente, fosse per me saresti già fuori di questa casa, purtroppo non sono io a fare le decisioni, un vero peccato> girò sui tacchi e se ne andò <se vuoi dormire in atrio fallo pure, non ti fermo, ma credo che un letto sia decisamente più comodo> finita la frase, scomparve dalla sua vista.Aveva ragione, Spectre.
Si era alzata una tempesta terribile, solitamente i temporali la rilassavano, ma in un momento del genere l'incessante rumore della pioggia era insopportabile.
Si coprì la testa col cuscino riuscendo ad attutire il costante battere della pioggia sulla finestra e riuscendo finalmente a prendere sonno, ma quando un tuono la svegliò lanciò innervosita il cuscino alla parete, e fu certa di aver colpito qualcosa perché sentì chiaramente un oggetto infrangersi.
Si lasciò cadere sul fin troppo morbido materasso mugolando disperata e portando le mani a massaggiare le palpebre stanche.
Prese il cellulare e cercando di non accecarsi la vista, controllò l'ora, erano le due del mattino e la pioggia non intendeva diminuire.
<Dannato Ryoken...ora sarei a casa mia...a dormire perché mi ha fatta stare...qui> sussurrò lamentandosi, girandosi nel letto per l'ennesima volta.
<Tu e i tuoi dannati ignis...ma andatevene tutti al diavolo> disse alzandosi per recuperare il cuscino, non aveva mai dubitato i piani di Ryoken in tutta la sua vita ma ultimamente era parecchio scettica, soprattutto alla decisione estrema della Torre di Hanoi.
Si morse il labbro al ricordo di essa.
Non mancava molto alla sua attivazione e se qualcuno non fosse riuscito magicamente a recuperare l'Ignis in quel poco di tempo che rimaneva allora non ci sarebbe stata altra scelta.
Il mondo come lo conosceva non sarebbe più esistito, le vite di centinaia e centinaia di persone innocenti sarebbero state sacrificate alla nobile causa di Ryoken, ma questo non la preoccupava minimamente, non sarebbe stata lì ad assistere.
Lui aveva intenzione di sacrificarsi insieme alla torre.
Ryoken, Kogami, Spectre, tutti avrebbero perso la vita per raggiungere quello scopo e sapeva che l'avrebbero trascinata con loro.
Non che avesse altra scelta.
Crollò sul letto con la faccia seppellita nel cuscino, cercando di soffocare i gemiti del pianto.
Non voleva che le cose andassero in quel modo.
Scalciò le coperte e si sedette, asciugandosi le poche lacrime rimaste.
Vagando con lo sguardo per la stanza, i suoi occhi caddero sul suo duel disk.
Un duello con Playmaker non avrebbe potuto far male, no?
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The door to her heart // Yu-Gi-Oh! VRAINS
Fanfic[ho scritto questa storia quando avevo 15 anni vi prego so che è iper cringe non lanciatemi pomodori] "Perché ho dovuto soffrire così tanto?" Soffrendo per solitudine ha indurito il suo cuore, supplicava per ricevere amore, ma era tutto invano, in...