Per arrivare a Jötunheim, il piccolo gruppo di guerrieri avrebbe dovuto utilizzare il Bïfrost, il ponte dell'arcobaleno che collegava i nove regni, sorvegliato dal leggendario guardiano di Asgard: Heimdall.
Gli occhi di Heimdall avevano un dono speciale: erano in grado di vedere qualsiasi cosa e qualsiasi persona anche a distanza di trilioni di chilometri... era davvero un guardiano perfetto!
Arrivati a cavallo di fronte al Bïfrost, i sei giovani si trovarono davanti il maestoso guardiano, e Loki, superando il resto dei compagni disse con un sorrisetto beffardo "Lasciate fare a me" poi rivolgendosi al guardiano disse "Mio buon Heimdall.." ma fu improvvisamente interrotto da quest'ultimo che aveva letto il suo pensiero "vi serviranno indumenti pesanti per dove avete intenzione di andare" Loki parve sorpreso "Come scusa?" Heimdall lo fissò dritto negli occhi "pensi di potermi ingannare?" Loki, fingendo disinvoltura gli sorrise "Devi esserti sbagliato, io..." ma fu bruscamente interrotto per la seconda volta da Thor "Adesso basta!" Il Dio dell'Inganno abbassò lo sguardo lasciandosi superare da suo fratello che, cambiando tono, si rivolse a sua volta al guardiano "Heimdall, possiamo passare?" Heimdall lo scrutò in modo autoritario "Mai un nemico ha eluso la mia sorveglianza fino a questo giorno... per ora potete passare" "Tieni segreto il nostro allontanamento da Asgard finchè non siamo tornati, capito?" "va bene giovane principe, terrò fede al mio giuramento, ma ti consiglio di fare attenzione alle conseguenze che potrebbero scatenare i tuoi gesti" Thor annuì e in quel momento cinque dei sei guerrieri si incamminarono verso l'entrata del Bïfrost tranne Loki, che rimase alcuni secondi immobile a fissare il guardiano dritto negli occhi prima che Volstagg se ne accorgesse e lo schernisse "Che c'è? La lingua lunga si è annodata?" Loki gli rivolse uno sguardo inceneritore e raggiunse i suoi compagni all'interno della struttura circolare del Bïfrost.
Quando anche Heimdall li raggiunse, annunciò ad alta voce: "Ho giurato di proteggere questo Regno come guardiano, e se il vostro ritorno dovesse minacciare la sicurezza di Asgard, Bïfrost resterà chiuso e voi morirete sulle gelide rocce di ghiaccio di Jötunheim". Volstagg allora gli chiese "Non potresti lasciare il Bïfrost aperto in modo che se ne avessimo bisogno potremmo avere una via di scampo già pronta?" "Lasciando aperto il Bïfrost scatenerebbe il suo intero potere distruggendo Jötunheim con voi al suo interno" Thor sorrise e rispose sarcastico "oggi non ho intenzione di morire!" Heimdall non colse il suo umorismo e restò serio e impassibile "Come nessuno". Loki sembrò particolarmente incuriosito dalle parole del guardiano riguardo al potere del Bïfrost, ma non ebbe troppo tempo per rifletterci dato che Heimdall posizionò la chiave del ponte dell'Arcobaleno, un'enorme spada d'oro, al centro della sala circolare per attivare il Bïfrost e comparì una fortissimo lampo di luce bianca che risucchiò i sei giovani per trasportarli alla velocità della luce fino alla loro destinazione.Valentina sapeva cosa doveva fare: avrebbe chiesto ad Heimdall di sorvegliare sui suoi compagni e sarebbe andata ad aiutarli se ne avessero avuto bisogno, ma sapendo che non avevano speranze contro un'intera popolazione di giganti di ghiaccio, dopo la sua partenza verso Jötunheim avrebbe avvisato Odino, che in caso di pericolo li sarebbe venuti a salvare. Valentina sapeva che tutto questo significava compiere alto tradimento verso gli ordini del re, ma secondo lei non era una cattiva idea riportare gli Jötun, che già da qualche tempo provocavano sommesse azioni di rivolta contro Asgard, sotto il controllo incontestato di Odino... ma c'era qualcosa che non le quadrava in tutta quella situazione: perché degli Jotun sarebbero entrati ad Asgard proprio il giorno dell'Incoronazione di Thor? E poi come avrebbero fatto ad arrivare fino alla Sala delle Armi senza che nemmeno Heimdall se ne accorgesse?.
Uscì dalla sua camera con la testa piena di dubbi, con un pesante mantello nero sulle spalle con cappuccio tirato su a coprirle la testa, la bacchetta di legno di betulla era in una tasca apposita posizionata sul suo fianco destro e un appuntito pugnale d'argento infilato nella cintola pendeva dal suo fianco sinistro.
Si muoveva con circospezione cercando di non dare nell'occhio ed evitando le guardie all'entrata del palazzo per uscire all'aperto. Aveva bisogno di essere più veloce possibile, e nulla le avrebbe permesso di cavalcare più velocemente che il suo fedele destriero alato che aveva incontrato diversi anni prima insieme a Loki: lo richiamò con un acuto fischio che rimbombò verso le montagne e in pochi attimi Spirit, il cavallo selvaggio dal manto nero, le fu a fianco, e montata sulla sua groppa, in pochi secondi arrivarono al Bïfrost.
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La Principessa Mezzosangue
FanfictionValentina, metà terrestre e metà asgardiana si trova da sola in un mondo a cui non appartiene e, mettendo da parte il dolore, è costretta ad affrontare sfide sempre più difficili. Però non è completamente sola, accanto a lei c'è un altro essere spec...