Era appena atterrata sul pianeta di Vanheim, quando non poté fare a meno di fermarsi di colpo davanti ad uno spettacolo che non ammirava da molti anni. Davanti agli occhi di Valentina brillava un'immensa distesa d'acqua cristallina che le ricordava molto il mare della Terra, ed ebbe un attimo di nostalgia ammirando quella perfetta lastra d'acqua scintillante che si increspava in piccole onde, però rimase solo poco tempo a guardarla, poiché un rumore di zoccoli di cavallo in avvicinamento la destarono dal suo incanto. Il cavallo alato che l'aveva scortata sin lì emise un sonoro sbuffo e rizzò le orecchie prestando attenzione per cercare di scorgere chi sarebbe arrivato a breve. Alle spalle del mare, a poche decine di metri dalla riva, c'era una fitta foresta di pini e la riva era circondata da scogli sui quali si infrangevano le onde. La ragazza era evidentemente atterrata in una zona poco frequentata dato che non si scorgeva nessun segno di civiltà, non una piccola casetta della grande capitale di Vanheim si intravedeva tra la fitta foresta. Il rumore del galoppo era sempre più vicino, finché non si riuscì a scorgere gli zoccoli di un maestoso cavallo roano scalpitare sulla terra rossa. Il suo cavaliere era un giovane vestito da cacciatore, con un arco e una faretra in spalla. Era completamente avvolto da un mantello bordeaux fissato ai fianchi da una cinta di pelle nera, aveva dei leggeri stivali di cuoio, perfetti per correre e cacciare, e si avvicinava velocemente verso la ragazza. Non appena le fu davanti, il giovane notò immediatamente la spilla che lei aveva appuntata sul mantello verde all'altezza del cuore, e capì chi era quella straniera che cavalcava un cavallo alato. "Tu sei l'ambasciatore di Asgard?" "Immagino di si... " rispose lei "dove si trova la capitale?" Il ragazzo, molto garbatamente le propose di aiutarla a trovare la strada "Se vuoi ti ci posso accompagnare io, sto andando proprio lì... molto piacere, mi chiamo Zeus, principe di Vanheim, benvenuta straniera". Che fortuna, Valentina aveva incontrato proprio colui di cui aveva bisogno. "Grazie, mi farebbe piacere. Io sono Valentina Morgestern" scesero da cavallo e si strinsero la mano "ho sentito parlare di te" disse il ragazzo con un sorriso amichevole "veramente?" "Si! Il tuo nome è famoso qui a Vanheim" la ragazza era sorpresa "Beh, non lo sapevo, ad Asgard non sono molto popolare" "Qui invece si! Tutti si ricordano di quella volta in cui tu hai represso insieme ai principi Thor e Loki le rivolte dei ribelli di Vanheim con la tua straordinaria magia, e poi, non si vede tutti i giorni un Mezzosangue..." notando il leggero disappunto sulla faccia di Valentina, il principe di Vaheim si apprestò a spiegarle il suo punto di vista "tranquilla, qui a Vanheim essere Mezzosangue non è una cosa negativa come ad Asgard, anzi, è un dono! Infatti noi riteniamo, e abbiamo buone ragioni per farlo, che i Mezzosangue abbiano dei poteri molto superiori agli altri, per questo sei così popolare: perché a quanto ci risulta, l'unica Mezzosangue ancora in vita sei proprio tu..." Valentina non sapeva che non esistevano altri mezzosangue nei Nove Regni: certo, non si era mai posta la domanda, però ora che lo sapeva si sentiva, in un certo senso, speciale.
I due giovani si incamminarono fianco a fianco a cavallo dei loro destrieri e continuarono a parlare tranquillamente per tutto il tragitto, attraversando la foresta."Tu invece sei principe di Vanheim, giusto?" "Proprio così. Sono contento di vivere qui: questo è un luogo di persone semplici: qui non troverai gli enormi palazzi d'oro di Asgard, la maggior parte della popolazione è formata da cacciatori e pescatori" "Questo non significa che siano meno rispettabili di qualsiasi antipatico nobile asgardiano" osservò lei. Il ragazzo sorrise mostrando la sua dentatura perfetta, candida come la neve. Aveva un volto molto particolare: aveva le guance magre, la sua carnagione era abbastanza scura e aveva i capelli e gli occhi neri come carboni: i capelli erano tagliati molto corti, e gli occhi sembravano due pozzi senza un fondo, come due buchi neri dei quali non si riesce a scorgere la fine. "Sai, probabilmente anche tu sei famoso in uno dei Regni..." "ah si?" si girò incuriosito verso la ragazza "Si: sulla Terra il popolo antico dei Greci venerava un dio di nome Zeus come te... potresti essere tu!" Il ragazzo sorrise con modestia "non credo che si riferissero a me: se c'è una cosa che proprio non sono, quella è un dio". Dopo aver parlato per molto tempo attraversando la foresta, finalmente arrivarono a destinazione: la città era composta da piccole e graziose casette di legno e di pietra che si affacciavano su una strada principale, e alla fine di questa strada si trovava il Palazzo Reale di Vanheim. Ovviamente, il re di Vanheim non aveva un grandissimo potere poichè doveva rispondere agli ordini del re di Asgard, ma era un amministratore di quella terra molto caro al popolo, e per questo Odino decise di lasciarlo su un trono di rappresentanza. Anche il palazzo era molto semplice, ed entrandoci, Valentina non si sentì a disagio come quando era arrivata ad Asgard da piccola, anzi, sentiva che quello spazio caldo e accogliente le piaceva molto. Entrati nell'ampio ingresso si giungeva subito nella Sala del Trono: a terra c'era un grande tappeto che copriva il pavimento di legno, e sulle pareti di pietra erano appesi dei drappi purpurei, delle armi incrociate e vari trofei di guerra. Il re Amos la aspettava seduto sul suo trono, che più che un trono era una massiccia sedia di legno scuro foderata di tessuto rosso. "Benvenuta a Vanheim, Ambasciatrice di Asgard!" Appena pronunciate quelle parole però, l'anziano re si sporse in avanti per osservarla meglio, come se lei gli ricordasse qualcuno "Aspetta aspetta, tu sei la Principessa Mezzosangue! La figlia di Morgana!" "Si sono io vostra maestà" "Aaah! Lascia perdere il "vostra maestà" e vieni qui che voglio abbracciarti!" Subito il vecchio sovrano si alzò dal trono e si precipitò velocemente verso di lei "la prima volta che ti ho vista non eri più grande di un salmone e ora eccoti qui!" La ragazza sorrise, ma non conosceva quell'uomo e quindi era un po' imbarazzata da tutto quell'affetto "ah, poi non sono riuscito a ringraziarti a dovere per aver riportato la pace sulle nostre terre nel periodo delle rivolte! È veramente una gioia rivederti Valentina!" "Grazie, grazie davvero" "vedo che hai già fatto la conoscenza di mio figlio Zeus! Vieni qua furbacchione, forza non fare il timido!" "Padre... per favore!" Sulle guance scure del ragazzo apparvero due leggere chiazze rosse "La Principessa Mezzosangue era venuta fin qui per parlare di cose serie..." "Zeus ha ragione, perdonami cara. Volete seguirmi ragazzi?" I tre si incamminarono verso una stanza circolare con un ampio tavolo rotondo di legno, con al centro una grande mappa dei Nove Regni. "Bene Valentina, siamo tutti orecchi" "Beh, in realtà non c'è molto da dire purtroppo... poco tempo fa, il principe Thor, primogenito di Odino, a seguito di una grave effrazione dei Giganti di Ghiaccio ad Asgard, ha risposto all'affronto andando a Jötunheim... e questo ha causato una risposta violenta da parte del loro re Laufey, che ha dichiarato guerra ad Odino... di nuovo. Ora il Dio del Tuono è in esilio per un periodo indeterminato e Odino è caduto nel Sonno di Odino, quindi al momento il trono di Asgard è presieduto da Loki, il suo... secondogenito." "Beh questo non ci voleva proprio! Ricordo bene la prima guerra di Jötunheim... un'altra guerra come quella potrebbe significare la fine dei Nove Regni! E ora Odino è anche nei guai per via della sua salute! Spero che questo nuovo re sia all'altezza del suo compito" "Voi lo dovreste conoscere già, ha combattuto al mio fianco qui a Vanheim e sono sicura che di lui ci potremo fidare" Valentina non sapeva con certezza se credeva a quelle sue stesse parole, ma in questo momento doveva cercare di rassicurare Vanheim dando speranza anche dove non ce n'era più. "Bene Valentina, non ho bisogno di sapere altro. Stasera sei mia ospite a corte, quindi non provare ad andare via prima di domattina cara!" "Accetto volentieri l'invito!" "Ottimo ottimo! Zeus, fai vedere alla nostra ospite le sua camera per favore" "subito padre". Dopo aver visto la graziosa e confortevole camera dove avrebbe passato la notte, Valentina proprose a Zeus di farle fare un piccolo giro turistico della città e lui accettò con piacere.
I due giovani tornarono alle loro cavalcature e partirono per esplorare i luoghi più belli di Vanheim. Zeus era davvero di buona compagnia e, nonostante Valentina affermasse che lui era una delle più importanti divinità mai venerate sulla Terra, mentre lui negava ogni volta, il tempo passò velocemente. La portò a visitare il mercato della città, poi ad un grande "museo" a cielo a perto di enormi sculture intagliate nel legno, e infine, la portò presso la cascata del fiume Sogno, il celebre fiume che attraversava tutti i Regni.Quella cascata era magica, infatti la leggenda dice che chiunque si bagni nelle sue acque sarà degno di conoscere il proprio futuro. Ovviamente questa storia era solo una leggenda raccontata ai viandanti, però c'era veramente vicino a quelle acque un modo per conoscere il proprio futuro.
In un'insenatura della roccia nascosta dallo scorrere della cascata, c'era una grotta abitata da un'anziana fattucchiera di nome Atali, famosa ancor più della cascata presso cui abitava, e quando Valentina seppe da Zeus della sua presenza, si incuriosì e ritenne che valeva la pena conoscerla. "Qui vicino vive una strega capace di prevedere il futuro sai?" "Davvero?" "Si, è anche capace a fare incantesimi vari e stregonerie che non conosco" "beh, io le conosco quindi forse sarebbe bello farle una visita!" "Si... ma forse non conviene andare da lei..." "Perchè mai??" "Non lo so, io..." "Per favore! Mi piacerebbe tanto conoscerla, e forse sapere qualcosa di più sul mio destino per alleggerirmi il cuore...". Così attraversarono una parte del fiume con le scarpe in mano e arrivarono di fronte all'entrata della grotta. L'ambiente dentro era freddo e umido, e, percorsi molti metri all'interno di quel tunnel di roccia, si poteva scorgere una piccola catapecchia di legno e rami di alberi che si affacciava sul loro percorso. Zeus bussò alla porta che si aprì dopo poco, e i due giovani entrarono all'interno della capanna scoprendo un abiente illuminato solo da poche candele. Dal basso soffitto pendevano centinaia di amuleti e ciondoli vari, la stanza era arredata solo con una piccola branda, un tavolino centrale con due sedie e diversi mobiletti pieni di cianfrusaglie. Da dietro la foresta di amuleti spuntò una donnina molto anziana che aveva dei grandi occhi azzurri con i quali non faceva che fissare la ragazza.
"Benvenuta, Valentina Morgerstern" lei era sorpresa "c-come fa a sapere il mio nome?" Le labbra raggrinzite della vecchia si curvarono in un piccolo sorriso "Ti stavo aspettando!"
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La Principessa Mezzosangue
FanfictionValentina, metà terrestre e metà asgardiana si trova da sola in un mondo a cui non appartiene e, mettendo da parte il dolore, è costretta ad affrontare sfide sempre più difficili. Però non è completamente sola, accanto a lei c'è un altro essere spec...