La Principessa Mezzosangue

Il Dio dell'Inganno

Valentina in quei giorni si sentiva sola. Le mancava il mare, la luna, i tramonti sulla Terra, voleva viaggiare, tornare a casa su Midgard, ma voleva anche rimanere accanto a Loki, la sua nuova casa, perchè sapeva che ora più che mai aveva bisogno di lei, anche se continuava ad allontanarla, ad evitarla come se non volesse più averla accanto, come se avesse paura: probabilmente era così ma né Valentina né Loki potevano saperlo.
Il nuovo re di Asgard passava le giornate a sbrigare le faccende reali, a godersi finalmente il suo  trono, oppure in solitudine. A volte lasciava addirittura Asgard: non passava per il Bifrost, lui aveva trovato un passaggio segreto attraverso i mondi che nessuno aveva mai scoperto prima d'ora, nemmeno Heimdall. 

Un giorno si decise a parlare con Valentina, la convocò nella sala del trono e, con lo scettro reale in mano e con atteggiamento serio e imperioso, le comunicò la sua decisione:
"Valentina" la salutò con un accenno di sorriso, ma lei rimase impassibile "Loki. Mi ha fatto piacere aver saputo da te sei diventato re di Asgard..." La voce di Valentina era sarcastica poiché Loki non le aveva mai dato la notizia di persona, ma la ragazza ne era venuta a saperlo solo attraverso Frigga, ed era rimasta molto delusa dall'indifferenza di Loki "Valentina, mi dispiace molto che non ci stiamo parlando ultimamente, ma purtroppo come puoi immaginare sono stato pieno di impegni e responsabilità, sai, come nuovo re di Asgard..." la risposta di Valentina fu piena di risentimento "essere re di Asgard non significa che puoi ignorarmi per giorni dopo tutto quello che è successo... tra noi!" "Perdonami, te ne prego" Si alzò dal trono, ma non scese verso di lei per abbracciarla o per farle una carezza sul volto pallido come faceva di solito: rimase lì, maestoso e bellissimo avvolto nel suo mantello color smeraldo. "Ti ho chiamata qui perché mio padr....  Odino ti ha investito di un compito fondamentale per la nostra condizione in questi giorni difficili, l'ambasciatrice di Asgard..." "Loki, arriva al punto, ti conosco bene non c'è bisogno che provi ad abbindolarmi con le chiacchiere, che cosa ti serve?" "Va bene va bene, vorrei che andassi a chiarire le nostre alleanze di pace con le province di Vanheim. Poco fa si è presentato un messaggero che ha richiesto la mia presenza a Vanheim ma non posso lasciare Asgard per il momento, per questo vorrei che tu partissi subito" "Sarà fatto...Vostra Maestà" la voce della Principessa Mezzosangue non era sarcastica, non completamente almeno, era più che altro rassegnata e delusa. Poche ore dopo Valentina Morgestern, dopo aver indossato la sua divisa ufficiale con la spilla di suo padre, era in viaggio a cavallo di Spirit. direzione: Vanheim.
Intanto anche Loki si dirigeva in gran segreto verso il suo sentiero tra i mondi: c'era un motivo per cui aveva allontanato Valentina da Asgard, c'era un motivo per cui, con la magia, aveva nascosto se stesso alla vista di Heimdall, c'era un motivo per cui stava andando sulla Terra, a fare visita al suo caro fratellastro.

Thor su Midgard aveva scoperto una cosa che non avrebbe mai immaginato in tutta la sua vita: non era onnipotente,
non era invincibile, era più simile a quei piccoli umani indifesi che lui guardava dall'alto al basso di quanto potesse immaginare. Senza il suo martello e senza una guida, si sentiva completamente perso in un mondo che non lo capiva e che non gli credeva. Una volta localizzato il Mjolnir, raggiunse il luogo dove era precipitato insieme a Jane Foster, ma aveva incontrato una, per così dire, piiiccola resistenza... tutta l'area intorno al Mjolnir era stata circondata dalle forze dello S.H.I.E.L.D, la principale organizzazione terrestre per la sicurezza internazionale. Thor, sbaragliata a mani nude tutta la resistenza che aveva incontrato, era arrivato di fronte al suo prezioso martello, ma non appena provò a sollevarlo, quello rimase irremovibile, immobile, incastonato nella roccia dove era precipitato.