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Fumo, fumo ovunque.
Ma è mai possibile?
Tento di camminare più velocemente possibile per entrare nell'edificio e smettere di respirare quell'aria.
Quando sono dentro lascio un sospiro e vado direttamente in classe, così da stare in pace prima che inizino le lezioni.
È solo la seconda settimana di scuola e io sono già stanco dei miei compagni.
"Ragazzo dai capelli neri!" alzo lo sguardo riconoscendo quella voce e sopratutto quel nomignolo.
"Ciao ragazzo dai capelli co-ei! non hai più i capelli colorati" dico con un sorriso confuso.
Lui si siede vicino a me.
"Ieri non mi hai detto di essere in quarta" svia il discorso.

la sera precedente
"sono io il nuovo studente" sento le mie guance prendere fuoco.
"oh! ehm...c-capisco, bene!" okay mi devo nettamente calmare, penso nella mia testa.
"beh, benvenuto allora, io ora devo davvero andare" lui mi sorride, io esco dal bagno e successivamente dal locale.

"Sì, mi è scappato di mente" rido leggermente.
"Come mai sei già qui?"
"Non mi piace la confusione dei corridoi"
Lui annuisce.
Noto che è senza trucco.
"E tu? perché già in classe?"
"Pensavo di perdermi per i corridoi e quindi ho deciso di arrivare in anticipo" ride alle sue stesse parole ed io non posso fare a meno di guardarlo.
La campanella suona e vedo tutti i miei compagni di classe entrare dalla porta.
Animali.
Alzo gli occhi al cielo nel vederli inciampare su se stessi.
"Non ti piacciono molto le persone non è così?" dice lui appoggiandosi meglio alla sedia.
"Tu dici?" domando ironico.
Non smette di sorridere.
Ma come fa ad essere così solare? È mattino, è il suo primo giorno di scuola, tutto è sbagliato praticamente.
Anche il professore di filosofia entra e tutti ci alziamo.
Lui sorride e ci fa segno con la mano di risederci.
"Prego ragazzi, prendete tutti posto"
Aspetta che quei casinisti in fondo alla classe facciano silenzio, è nuovo, non sa come vanno le cose qui, povero illuso.
"Mi hanno riferito avrete un nuovo compagno di classe"
Il ragazzo al mio fianco alza una mano.
"Eccoti! ti capisco, sono nuovo anch'io" ride leggermente.
"Magnus Bane, l'ho detto bene?"
"Penso si dica Magnus, marcando la lettera g" lo correggo senza nemmeno accorgermene.
Sto per chiedere scusa ma Magnus apre bocca prima di me.
"Hai ragione" dice sorridendomi.
Io arrossisco e torno a guardare il professore.
"Chiedo scusa. In ogni caso, mi hanno riferito che non ci saranno gravi problemi di recupero perché hai frequentato per tre anni questo stesso indirizzo, solo in una città diversa, non è così?"
"Sì, ho solo bisogno di vedere i programmi svolti negli anni precedenti per vedere se coincidono con ciò che ho studiato anch'io" dice cordialmente.
Il professore annuisce e posa lo sguardo su di me.
"Penso che Alexander possa aiutarti in questo, da quanto gli altri professori dicono, sei il migliore della classe".
Ma non può chiamarmi Alec come fanno tutti? Penso.
Arrossisco ancora di più e sento qualcuno da dietro dire "secchione".
Ma quanti anni hanno? nove?
Il professore apre il libro, ci comunica la pagina ed inizia a fare un'introduzione.
"Alexander...ho scoperto il tuo nome" sussurra Magnus avvicinandosi al mio orecchio.
Forse lui può chiamarmi così.
"Ed io ho scoperto il tuo" dico tentando di tenere la voce ferma.

what a beautiful choice | malecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora