5 | you're so beautiful

1K 76 72
                                    

"Alexander svegliati" sento qualcuno poggiare la mano sulla mia schiena.
Controvoglia apro gli occhi e noto la poca luce che filtra nella stanza.
"Ma che ore sono?"
"Sono le sette"
"Ma è domenica!" dico frustrato, mettendo la testa sotto il cuscino.
"Alexander ma hai capito chi sono vero?"
Il mio cervello inizia ad elaborare e spalanco gli occhi.
Il mio corpo si fa rigido al pensiero della sua mano sulla mia schiena scoperta.
"M-Magnus" dico facendo uscire la testa da quel nascondiglio improvvisato.
Lui mi guarda con un sorriso dolce.
Mi siedo sul letto di scatto.
"Che ci fai qui?" il tempo di finire la domanda che una fitta alla testa mi provoca un capogiro. Poso la mano su una tempia e chiudo gli occhi per il fastidio.
"Ti fa male?" non risponde alla domanda e porta la mano sopra la mia.
Apro gli occhi e provo ad alzarmi, così da mettere un po' di distanza.
"Mags che ci fai qui?" dico più gentilmente.
"Ieri Izzy mi ha detto di rimanere quando l'ho aiutata a trascinarti a casa"
"Trascinarmi?"
"Non reggi molto bene l'alcol, fiorellino" ammicca.
"Fiorellino?"
"Ma quante domande già di prima mattina!" ride piano, probabilmente per non svegliare mia sorella nell'altra stanza.
"Izzy sta bene?"
Lui mi guarda e sorride.
"Che c'è?" continuo.
"Ti preoccupi per tua sorella, è una cosa bellissima"
Le mie guance si scaldano ed io mi giro per cercare una maglietta.
"Uh ma non devi coprirti per me"
Faccio finta di niente e mi metto la maglia
"Va bene, ma mi piaceva ciò che vedevo" soffia dalle sue labbra sottili.
Deglutisco rumorosamente.
"Ti sei svegliato così presto perché?" chiedo girandomi quando mi sono ripreso leggermente dai suoi complimenti.
"Voglio andare a fare la mia corsetta della domenica mattina!"
"Corri anche tu?" chiedo felice di avere una cosa in comune con lui.
"In realtà no, però Isabelle, che tra l'altro sta bene, non ti preoccupare, mi ha detto che tu lo fai, quindi, oggi sarò il tuo compagno di corsa"
"Non voglio obbligarti a fare qualcosa che non ti piace" mi passo una mano tra i capelli.
"Fidati, io faccio sempre e solo ciò che mi piace, in tutti i contesti"
Alza un sopracciglio e passa lo sguardo sulla mia figura.
Il riferimento sessuale mi colpisce in pieno stomaco e inizio a sentirmi strano.
"Okay, i-io vado al bagno, mi cambio e andiamo"
Lui sorride vittorioso.
"Va bene Alexander, hai un abbigliamento adatto anche per me?"
Inizio a pensare ad una maglietta termica sul petto muscoloso del ragazzo e i ricordi della sera precedente riaffiorano.
Le mie mani sul suo corpo, le sue sul mio, i movimenti lenti e sensuali...dannato alcol.
"Alec?" Magnus mi richiama.
"Oh si, si scusa" mi muovo velocemente verso l'armadio e gli porgo l'occorrente.

**

"Alexander" sento la voce strozzata di Magnus dietro di me.
Rallento la corsa e saltello sul posto aspettandolo.
"Non dirmi che sei già stanco" roteo gli occhi al cielo.
"Io? Assolutamente no"
"Quindi possiamo aumentare la velocità?" tento di nascondere una risata mentre lui sbianca.
"So che stai per ridere fiorellino, fallo pure, mi piace il suono della tua risata"
La risata si trasforma in un sorriso per l'ultima frase detta dal ragazzo di fronte a me.
"Scusami ma come fai ad avere i muscoli se non corri?" rido leggermente.
"Esiste la palestra, ho allenato la parte superiore del mio corpo"

fidati lo vedo.

Agito leggermente il capo con la paura di aver detto quelle parole ad alta voce.
"Perché fai segno di no con la testa?" Magnus mi guarda ridendo.
"I-io ho visto una nostra compagna di classe che si sta avvicinando"
Dico, ringraziando mentalmente che la ragazza sia davvero lí.
Lui si gira, vede la nostra coetanea e poi si rigira.
"E quale sarebbe il problema?" chiede confuso.
"Sono anni che ci prova con me"
Nel mentre la ragazza arriva allungando le falcate.
"Alec!"
Alzo una mano in segno di saluto.
"Ehm...Magnus?" dice cercando di ricordarsi il suo nome.
"In persona"
Lei sorride sollevata dal non aver sbagliato.
È gentile, per quanto appiccicosa.
"Volevo chiederti se ti andasse di aiutarmi in scienze la settimana prossima" mi guarda supplicante.
"Oh...Io-"
"Alec deve aiutare me con i programmi, sai...il cambio della scuola" mi interrompe vedendomi in difficoltà.
"Oh...capisco, non importa, beh buona giornata" si gira e se ne va subito dopo i nostri saluti.
Quando è abbastanza lontana butto fuori l'aria.
"Grazie, te ne sono debitore" mi giro verso Magnus.
"Fidati avrai tutto il tempo per ripagare il favore" si inumidisce le labbra e riprende a correre.
Per un momento sto fermo, frastornato, poi riprendo a correre e lo raggiungo.

**

Ci fermiamo in un parco e ci sediamo su una panchina.
Stiamo riprendendo fiato mentre beviamo dalle borracce.
"Bene, inizia il tuo tour della città" annuncio io ad un tratto.
"Cosa?"
"Me l'hai chiesto tu no? Questo è il mio parco preferito, in città c'è ne sono altri 3"
"Perché questo è il tuo preferito?" Mi alzo per fare qualche esercizio di stretching.
"Quando i miei litigavano io portavo Izzy qui e davamo da mangiare agli scoiattoli che si nascondevano sugli alberi, gli anni sono passati e così continuavano i litigi tra mamma e papà. Due anni fa hanno deciso di divorziare, quel giorno sono tornato qui, quella volta da solo, pensavo di piangere, o starci male, ma non è stato così. Mi è bastato vedere uno scoiattolo che scendeva da un albero in attesa che io gli dessi del cibo e mi è venuta in mente mia sorella. Ho pensato a quanto stesse male e mi sono detto che non avrei mai permesso che mi vedesse piangere, mi vedesse debole"
Lascio un sospiro mentre tiro una gamba al petto.
"Alexander..."
"No ti prego, non dire cose come "mi dispiace" sto benissimo, davvero" sorrido in modo sincero.
"Okay...sei un bravo fratello Alexander" mi sorride.
Incrociamo lo sguardo mentre finisco gli esercizi.
Non mi stacca gli occhi di dosso.
"Che c'è?" chiedo passandomi una mano tra i capelli umidi.
"Sei bellissimo Alexander, davvero bellissimo"
Sorrido e abbasso la testa imbarazzato.
Sento lui ridacchiare e gli lancio un'occhiataccia.
"Sei sexy quando fingi di essere arrabbiato" aumenta la dose d'imbarazzo.
"Finiscila"
"Perché? Non ti piace la verità?"
Mi avvicino a lui e gli tiro un pugno sul braccio.
"Ei! Questo per cos'era?" chiede tenendosi la mano sul punto colpito.
"Mi andava" alzo le spalle e vedo Magnus fare un'espressione contrariata.
Poi cambia la luce nei suoi occhi e si morde l'interno guancia.
"Cos'è quella faccia ora?" chiedo sentendo le gambe tremare un poco.
"Devi ripagare un debito, no?"
Io lo guardo e annuisco confuso.
"Bene, sta sera usciamo"
"No, basta feste, almeno per un mese"
"Non ho parlato di una festa. Usciamo noi due. Da soli."

**
Sono molto indecisa su questa storia...vi sta piacendo?

what a beautiful choice | malecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora