Appena suonò la campanella, i ragazzi iniziarono a riporre i libri nello zaino per poi affrettarsi verso l'uscita dell'aula e conseguentemente della scuola.
Jungkook si stava allontanando insieme a dei suoi compagni di classe, se non fosse che venne richiamato indietro dal suo professore di matematica, di nome Park Jimin.
"Jeon Jungkook!" Urlò questi.
Il ragazzo a cui apparteneva quel nome sospirò alzando gli occhi al cielo, e facendo un cenno ai suoi compagni per salutarli tornò in classe.
Quando arrivò alla cattedra, il suo professore gli porse l'ultima verifica corretta, dove spiccavano un sacco di segni rossi che contrassegnavano gli errori.
"Jungkook, anche stavolta il test non è andato molto bene..."
Il ragazzino sbuffò, appoggiando lo zaino a terra.
"Non vorrei che fossi costretto a ripetere l'anno a causa della mia materia...." continuò il professore, seriamente preoccupato.
"CHE COSA?? RIPETERE L'ANNO??" Alzò la voce Jungkook rivolgendosi al suo insegnante "È UNA MINACCIA??".
Il più grande rimase intimorito dal tono di voce usato dallo studente, che tra l'altro era anche piu alto di lui "N-no io non intendevo..." tentò di dire, mordendosi il labbro inferiore.
Jungkook continuò "Mi ascolti bene, io non ho intenzione di ripetere l'anno per questa materia del cazzo, pensi lei a insegnare meglio cosi magari i miei voti miglioreranno". E detto ciò uscì dalla classe senza nemmeno salutare.
Il professore era rimasto immobile senza saper cosa dire, per poi sedersi sulla sedia con la testa tra le mani, mentre delle lacrime combattevano per uscire dai suoi occhi.
Sentì un fruscio davanti a se ed alzò lo sguardo, per incrociare nuovamente quello di Jungkook che era tornato indietro per la seconda volta dato che aveva dimenticato lo zaino ai piedi della cattedra.Quest'ultimo quando vide il viso con gli occhi lucidi del suo professore, venne pervaso da una strana sensazione. Non capiva bene cosa fosse, ma aveva voglia di vederlo piangere ancora.
Si sporse sulla cattedra e disse "Scusi per il mio comportamento di prima, le prometto che mi impegnerò di piu....." si spinse un po più avanti per sussurrare all'orecchio del piu grande "....ma chiederò qualcosa in cambio".
Le ultime parole sussurrate con voce roca fecero si che l'insegnante si tirasse indietro, premendosi una mano sull'orecchio e con un leggero rossore sul viso.
Il ragazzo ridacchiò "Arrivederci Signor Park".
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Quella sera Park Jimin era comodamente sdraiato sul proprio divano, quando sentì un "ding" di una notifica. Afferrò il cellulare e vide una richiesta di un follower su instagram.<<Daddy ha chiesto di seguirti>>
Jimin rimase un attimo confuso, ma non ci pensò piu di tanto e la accettò. Pochi secondi dopo gli arrivò un messaggio in direct.
Daddy:
EhiP.Jimin
?Daddy:
Ti va di giocare con me?P.Jimin
Giocare?? In che senso?? E chi sei?Daddy:
Puoi chiamarmi Daddy, Jimin-----
Ciao a tutti, io sono SoftJGV, è la prima storia che pubblico su wattpad
C'è stato un periodo in cui ho scritto molte fanfiction su personaggi degli anime e manga, ma sono passati più di 4 anni dall'ultima che ho scritto.... ho deciso di ricominciare, e spero di essere all'altezza di ciò che vi aspettate
Fatemi sapere se vorreste che continuassi questa storia, grazie mille!
A presto
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Wanna play? || jikook
Fanfiction"Ehi" "?" "Ti va di giocare con me?" "Giocare??? In che senso? E chi sei?" "Puoi chiamarmi Daddy, Jimin"