Capitolo 4

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Richie'spov

In poco tempo arrivammo a casa. Eds mi accompagnò al solito modo. Riuscimmo a salire le scale con talmente tanta lentezza che queste sembravano moltiplicarsi ogni volta che appoggiavo il piede su un gradino.

Eds mi portò in camera sua e mi fece sdraiare sul suo letto. Inspirai profondamente appena sentii l'odore delle lenzuola di Eddie. Hanno sempre avuto un odore squisito.

"Tieni." Eddie mi porse il telecomando ed io accesi la televisione che si trovava su un tavolino davanti al letto. Con la coda dell'occhio vidi Eddie abbassarsi la cerniera dei pantaloni.
"Che cazzo fai?!" Domandai distogliendo lo sguardo dalla TV.
"Mi cambio. Devo uscire. Non ricordi?" Disse abbassandosi completamente i pantaloni, rimanendo in mutande. Non Risposi. Distolsi immediatamente lo sguardo. Riuscii a guardarmi in faccia grazie ad uno specchio nella stanza che mi inquadrava perfettamente. Le guance mi si colorarono di una sfumatura di rosso sotto le lentiggini. Mi aggiustai gli occhiali sul naso e smisi di guardarmi allo specchio. Guardai Eddie che si sfilava la maglietta e mi dava le spalle per cercarne un'altra nell'armadio. Stavolta persi il respiro per un secondo.

"Ok. Io vado." Disse Eddie prendendo il suo inalatore.
"Che peccato." Risposi sarcasticamente.
"Lo so, ti mancherò." Rise lui.
"Non fare niente di stupido, non alzarti dal letto, non toccarti le bende e..."
"Ho capito, mamma." Tagliai corto.
"Ok." Mi sorrise.
"Ciao, figliolo." Intonai e rimasi a guardare la TV. Dopo la frase detta da Eddie rimasi completamente paralizzato: dopo aver finito di parlare il mio migliore amico mi stampò un bacio sulla guancia. L'azione emise come uno schiocco.

Eddie uscì dalla stanza ed io rimasi paonazzo ancora sdraiato sul letto tenendomi sui gomiti. Ripensando più e più volte alla scena del bacio inatteso comparve un piccolo sorrisetto sul mio viso. Mi portai la mano sulla guancia continuando a sorridere.

Eddie'spov

"Hey!" Salutai tutti e poggiai la bicicletta per terra. Anche gli altri mi salutarono a modo loro.
"Allora, che facciamo? Qualcuno ha portato una palla?" Alla mia domanda gli altri si scambiarono sguardi neutri e freddi. Bill avanzò verso di me.
"s-s-stiamo a-aspet-tando una p-persona, Eddie." I suoi occhi azzurri mi oltrepassarono per guardare dietro di me. Mi voltai anch'io.

Una figura alta e snella si dirigeva verso di noi in controluce. I suoi capelli rossi e mossi cadevano come cascate sulle spalle. Le labbra rosse quasi quanto i capelli si aprirono in un sorriso smagliante che mostrò la sua dentatura bianca e perfetta. Gli occhi più azzurri del cielo in questo momento erano più sorridenti del sorriso stesso.
"Bev!" Urlarono tutti e la assalirono per abbracciarla. Erano andati tutti lì, tutti eccetto me e Bill. Quando gli altri la lasciarono respirare Bill avanzò verso di lei ed esitò prima di abbracciarla. "B-Ben t-t-tornata, Beverly." Disse staccandosi da lei. I due rimasero a guardarsi per un'istante per poi essere interrotti dal sottoscritto che salutò Beverly con un abbraccio non troppo esagerato come quello degli altri.

Indietreggiai e lasciai spazio a Bill che prese a parlare con Beverly.
"Voi lo sapevate?" Chiesi ai ragazzi. Gli altri fecero di no con la testa.
"Non lo sappiamo perché Bill non lo ha detto a nessuno." Proferì parola Stan.

Non tardò ad arrivare alla rimpatriata il motivo per il quale Bill non ha detto niente a nessuno sul ritorno di Beverly.

"Hey" era la prima volta che vidi timidezza in una voce che è sempre sta dura e arrogante con noi, o almeno con gli altri, perché io non ci facevo molto caso. Guardai alle mie spalle e gli sguardi tra i compagni si fecero più veloci, più preoccupati e presi dal panico.
"Ragazzi, lei è la mia migliore amica, Greta." Annunciò Bev.
"Si, lo sappiamo." Quella che mi parve di sentire era la voce di Stan che borbottava infastidito. Greta era più che imbarazzata.
"I-Io e B-B-Beverly avevamo pe-pensato di a-andare alla ca-cava." Ci informò Billy. Gli altri non parlarono, ma presero solamente le bici e montarono sui sellini.

Arrivammo alla cava in poco tempo e, da quando siamo partiti, la tensione non mancava nell'atmosfera come se Greta parlasse all'improvviso e scoppiasse la terza guerra mondiale.

Nascondemmo le bici sotto una piccola tana fortunatamente disabitata da ogni piccola creatura e ci incamminammo verso il posto in cui passavamo la maggior parte del tempo. Quello in cui chiacchieravamo in continuazione del più e del meno, giocavamo agli sputi, Richie faceva battute e... Richie... mi domandai perchè continuavo a preoccuparmi per cosa starà facendo in casa da solo.

"Eddie..." sentii chiamare alle mie spalle. Io rallentai per lasciarmi raggiungere dalla persona che ha chiamato il mio nome.
"Hai una sigaretta?" Chiese Greta.
"Cos...No! Perchè non lo chiedi a Beverly?" Risposi scioccato. Tutto il mondo sa che sono asmatico e lei più di tutti. Dopotutto era lei che mi prendeva in giro per il mio inalatore a scuola o per quando il mio respiro si faceva più corto quando facevamo gli scatti nell'ora di educazione fisica.
"Hai ragione... scusa." Disse abbassando la testa e sorridendo imbarazzata. Risvegliò in me un briciolo di tenerezza. Risvegliò quella tenerezza che provavo nel guardarla l'anno scorso, ma non avrei mai ammesso di aver avuto una cotta per Greta, nemmeno sotto tortura.
"Come è successo?" Lei alzò di scatto la testa.
"Come siete diventate migliori amiche tu e Beverly intendo." Specificai.
Lei mi raccontò del viaggio-studio che ha fatto in estate a Portland. Hanno passato del tempo insieme e avevano scoperto di avere molte cose in comune.

Alzai dopo minuti lo sguardo dai miei piedi che calciavano un sasso e vidi gli altri continuare a camminare davanti a noi. Bill, accanto a Beverly stava avendo una conversazione con lei, Stan, Mike e Ben si erano accerchiati e bisbigliavano. Non erano tanto contenti di avere Greta qui e adesso che è la migliore amica di Beverly c'è la possibilità che diventi anche un membro del club dei perdenti.




4º capitolo out! Vi informo che se lasciate una stellina avrete un Richie in omaggio direttamente sotto il vostro letto stanotte. XOXO

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