we're just LOVERS ||REDDIE||

Capitolo 19

Richie'spov

  La signora K mi porse un tovagliolo e appoggiò qualche pacca sulla mia schiena.
Mi ripresi.
Nel frattempo Eddie sedette difronte a me e si mise composto con i gomiti sul tavolo.
Il piatto arrivò pure per il castano che sorseggiò tranquillamente il brodo di pollo.
"Allora, che avete fatto?" Domandò la signora Kaspbrak tagliando accuratamente il filone di pane.
Eddie alzò lo sguardo e questo si incrociò con il mio. Rimanemmo a guardarci. E nel suo sguardo mi persi.
"Ho studiato" rispose Eddie calando nuovamente il capo sul suo piatto.
"Stessa cosa" Risposi dopo una breve esitazione.

La cena fu silenziosa e l'atmosfera terribilmente tesa. Troppo per quella piccola stanza.
Non parlai per non dare inizio ad un argomento che mi avrebbe distratto dall'osservare furtivamente le lentiggini sul naso di Eddie e i suoi occhioni castani che riuscivano a sciogliermi il cuore.

Terminata la propria cena, Eddie si diresse al piano di sopra.
"Era buonissimo, signora K" mi congratulai alzandomi.

Udii il ticchettio dei piatti che si toccavano per essere messi in pila nel lavandino. Salii cautamente le scale. Mi fermai davanti alla porta chiusa della stanza di Eddie.
Mi dondolai sulle punte.
Non bussai. Aprii a rilento la porta vedendolo sotto le coperte e con il volto verso il muro.

Mi spogliai con calma per evitare di svegliare Eddie. Rimasi in boxer.

Eddie'spov

Appena ultimai la cena, salii al piano superiore, chiudendomi in camera mia.
È tornato davvero
Continuai a ripetermi senza crederci.

Mi spogliai e indossai il pigiama. Mi introdussi sotto le coperte e mi voltai verso il muro.

Ero stanco, ma non mi addormentai.

Il pensiero di Richie di nuovo in casa mia mi fece perdere il sonno.
È tornato sul serio
Continuai a ripetermi.

La porta si aprì ed io feci finta di dormire. Pensai fosse mia madre che si assicurasse che la stanza fosse in ordine, ma il successivo contatto con un corpo caldo alle mie spalle modificò la mia ipotesi.

Riconobbi il suo respiro che premeva sulla mia nuca. Il suo corpo aderì al mio per entrare nel letto singolo.
Ci d'un un momento di silenzio assoluto dove non sentii neanche il respiro di Richie.

Avvertii delle dita affusolate accarezzarmi delicatamente i capelli.

Con così tanta delicatezza che sembrava temesse di rompermi.

Chiusi più forte gli occhi per non versare lacrime che cominciarono a foggiarsi rapidamente.
"Buonanotte, Eds"
A quelle parole mi trattenni con tutte le mie forze per non scoppiare a piangere e assalirlo per abbracciarlo.

Un lato della mia bocca si allargò formando un picccolo sorriso e gli occhi umidi erano maledettamente nostalgici.

Richie poggiò la mano sulla mia spalla e affondò il viso su questa per poi addormentarsi.

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La mattina mi svegliai più presto del solito per un motivo a me ignoto.

Mi misi seduto sul materasso scombinando le coperte e strofinai gli occhi con le mani.

Le 06:30 a.m. lessi, socchiudendo gli occhi, nella mia sveglia impostata solitamente per le 07:00 a.m.

Come mi aspettavo, non trovai Richie accanto a me.
Questa volta non è stato un sogno
Mi convinsi.

Mi alzai dal letto e scesi le scale. Mi bloccai sulle scale rivelando la figura di Richie che si infilò goffamente le sneakers. Introdusse i lacci dentro le scarpe e prese la giacca uscendo di casa con passi felpato.