Capitolo 5

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Eddie'spov

Passai un pomeriggio inaspettatamente divertente. Trascorsi il tempo a parlare con Greta del più e del meno e qualche volta risi. Stan continuò a fulminare con lo sguardo Greta, ma lei non se ne accorse.

Guardando nell'orologio di Mike lessi le 20:02. Quello fu l'orario in cui Greta e Beverly se ne andarono. Beverly salutò solamente Bill con un bacio sulla guancia e gli altri, compreso me, con un cenno della mano. Greta rivolse il saluto solamente a me alzando la mano e sorridendomi.

Stan aspettò che Beverly e Greta fossero già sulle bici per parlare.
"Perché non l'hai detto a nessuno?" Domandò fissando Bill freddo.
"Cosa?" Bill ritornò sulla terra.
"Perché non hai detto che Beverly sarebbe tornata e sarebbe venuta con... quella?!"
Bill abbassò lo sguardo e non rispose. Sembrava si stesse prendendo una sgridata da parte di sua madre.
"Rispondi!" Gridò Stan impaziente.
"Perché..." la voce fragile di Bill si sentiva a malapena.
"Perché sennò la tua fidanzatina non poteva venire? Per questo? Non sei da solo nel gruppo e mi pare che nessuno qui ti abbia eletto presidente delle nostre scelte!"
"L'avreste accettata anche se avessi chiesto di farla venire?! L'avresti accettata? Eh, Stan?" Stavolta era Stan che non rispose, ma non abbassò lo sguardo, anzi rispondeva solamente con quello mentre Bill imprecava e si avvicinava di più a Stanley.
"Se la cosa non ti va bene non ti trattiene nessuno! Sei libero di andare a leggere la tua Torah del cazzo!"

Il lessico volgare di Bill, il suo gesticolare mentre discute sono cose che emergono rare volte: solo quando si arrabbia in modo esagerato. Nemmeno le balbuzie si fece sentire più mentre continuava a litigare con Stan. Le balbuzie che si portava dietro da qualche anno perché lui in realtà non è nato con essa. Da piccolo una macchina lo ha investito e sua madre crede sia questo il motivo per il quale lui adesso abbia problemi ad esprimersi, a parole intendo, perché William Denbrough farebbe il massimo per esprimere il suo pensiero e dire la sua senza aver timore del giudizio degli altri.

Stan era un po' il tipo di ragazzo studioso, ordinato, educato e taciturno, ma nella sua mente si comporta mille volte peggio di Richie Tozier e c'è una bella differenza tra i due all'apparenza: Stan è il tipo di ragazzo che va a casa tua, accarezza il tuo cane, beve un caffè con te per parlare del più e del meno, invece Richie sembrerebbe quel tipo di ragazzo che va a casa tua e gli dà fuoco.

"Perfetto allora!" Gridò Stanley per poi andarsene a passo veloce e a pugni stretti. Stan camminava a testa bassa, appoggiava pesantemente i piedi per terra e le sue nocche diventarono bianche.
"P-Perfetto..." Disse Bill, ma Stan, ormai, era incapace di sentirlo. Troppo lontano per sentire il filo di voce che trapassava l'aria.

"Noi dobbiamo andare, ragazzi. Ci vediamo." Proferì parola Mike che, dopo aver salutato Bill con un'espressione di compassione, si avviò con Ben verso la tana in cui avevamo lasciato le bici.

"Bill" lo chiamai. Lui era rimasto a guardare la direzione in cui Stan aveva cominciato a camminare lasciando le sue orme sul terreno fangoso. Appena chiamai Bill questo non si voltò a guardarmi e per un attimo ho dubitato della sua attenzione nei confronti delle parole che mi si bloccarono in gola.
"Io devo andare" ripresi.
"Domani se vuoi uscire chiamami. Non c'è nessun problema per me se c'è anche Greta." Gli sorrisi e gli diedi qualche pacca sulla spalla per poi incamminarmi verso la tana.

Richie'spov

Sbuffai l'ennesima volta quando ritrovai un'altra telenovela spagnola in TV.

Ero fottutamente stanco. Stanco di non fare niente. Mi portai uno dei tanti cuscini di Eddie sul volto scombinando la posizione degli occhiali. Chiusi gli occhi. Inspirai il profumo di Eddie che rimase intrappolato nella fodera del cuscino. Aveva un profumo a dir poco squisito. Il mio accoppiamento con il cuscino di Eddie fu interrotto dal suono della porta che si aprì.

"Hey!" Dissi sfoderando un sorriso a 32 denti e lanciando il cuscino che mi ero messo in faccia al legittimo proprietario.
"Hey" rispose perplesso.
"Che succede?" Chiesi appoggiando la testa sul pugno destro.
"Bill e Stan hanno litigato." Rispose sedendosi sul materasso, difronte a me.
"Perché?" Domandai.

Eddie mi raccontò del conflitto che mi sono perso tra Stan e Bill. Evidentemente, quando ci sono conflitti, c'entra qualcosa Beverly. Come quando abbiamo bisticciato io e Bill. L'unica differenza è che è finita a cazzotti e hanno dovuto dividerci.

"E per quale motivo ti stai preoccupando tu?"
La risposta di Eddie tardò ad arrivare.
"Mi dispiace per loro. Hanno un bel rapporto e sono degli ottimi amici." Eddie continuò a guardare il pavimento della stanza mentre continuava a parlare accompagnando il discorso con qualche gesticolamento. Io continuai a guardarlo.
"Come se litigassi con te, Richie." Sgranai gli occhi e sbattei le palpebre più volte a quella affermazione. Gli occhi di Eddie trapassarono taglienti i miei. Quegli occhi così innocenti e fragili come una sottilissima lastra di ghiaccio mi facevano sentire un vuoto allo stomaco. Rimase quel silenzio imbarazzante che fu occupato dal nostro contatto visivo che non smetteva di progredire e intensificarsi.

"La cena?" Chiesi spezzando il silenzio.
"Non ho fame." Rispose Eddie freddo.
"Neanch'io."
Eddie si sdraiò sul letto accanto a me e cominciò a guardare la TV.
"Hey! Fammi un po' di spazio!" Mi lamentai spingendo la spalla di Eddie con la mia.
"Sh! Stai zitto! C'è il telegiornale." Vidi sul suo sguardo concentrato squadrare la donna che dava delle noiosissime notizie.

Sbuffai e incrociai le braccia. Un sorrisetto comparve sul mio volto appena trovai una pensata per ammazzare il tempo.
"Beep." Affondai il dito sul fianco di Eddie e lui si contorse di scatto.
"Che cazzo fai?! Lo sai che soffro il solletico." Mi sgridò guardandomi contrariato.
"Già." Ancora una volta, il sorrisetto fastidioso invase il mio viso e in ben poco tempo si trasformò in una risata quando Eddie prese il controllo della situazione e cominciò a fare il solletico a me.




Hey hey people! Alloraaaaaaaaaa ho l'impressione che questa storia durerà veramente un bel pò :) viva la Reddie

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