Capitolo 30

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Richie's pov

Arricciai le labbra per poi portare la testa all'indietro per caricare e mollare una testata al ragazzo. Dal suo naso cominciò a colare lentamente  un rivolo di sangue rosso vino. Mollò la presa sul cavallo dei miei jeans. Lo presi per il colletto della maglietta prima che potesse accasciarsi per terra. Lo sbattei ancora una volta contro gli armadietti per richiamare la sua attenzione.
"Ci siamo capiti" tagliai corto e mollai la presa per poi dirigermi verso la mia classe.

Finalmente pranzo.
Aspettai Eddie fuori dalla classe come un bravo cane fa con il padrone e, quando lo vidi uscire con un espressione turbata, lo presi sotto braccio e strofinai la mano sulla sua spalla per tranquillizzarlo.
"Che è successo?" domandai.
"Coline non è più tornato in classe" mormorò con tono insospettito.
"Forse lo volevano in segreteria perché aveva bisogno del permesso per andarsene prima" cercai di ipotizzare una motivazione plausibile.
"Da quando ti importa di Coline?" stavolta quello che usava il tono insospettito fui io.
"Non mi importa di lui! Lo trovo solo... strano" mise su un broncio perplesso, guardando il pavimento mentre camminava e lasciandosi guidare da me che lo tenevo ancora sotto la mia stretta affettuosa.
"Pft. Non ci pensare" lo strinsi un po' di più a me e gli stampai un bacio sulla testa.

Quando uscimmo in cortile per consumare il nostro pranzo, prendemmo posto accanto a Stan e Beverly che stavano chiacchierando tra di loro. Greta mangiava e sembrava disinteressata all'argomento, tuttavia fu la prima ad accorgersi del nostro arrivo.
"Cazo, ragazi!" Esclamai facendo una delle mie voci e imitando uno schiavo di colore. sbattei i palmi sul tavolo richiamando la loro attenzione e un'occhiataccia da parte di Stan.
"Io avere molto fame, badrone" poggia una mano sul petto con un'espressione malinconica.
"Dammi un po' dei tuoi noodles, Stanley" sghignazzai per poi tirare un riccio a Stan che mi schiaffeggiò la mano con fare infastidito.
"Ce l'avete fatta" proferì Beverly, accendendo una sigaretta. Lei aveva già finito di mangiare.
"Ma tu esci prima che la campanella suoni?" Domandai ironico.
"Si" rispose semplicemente la rossa, inspirando il fumo e facendone uscire un po' dal naso.
Eddie prese posto accanto a Stanley e si tolse lo zaino dalle spalle per estrarre da questo un panino prosciutto e mozzarella avvolto dalla pellicola trasparente.
Andai dietro il piccolo e poggiai le mani sulle sue spalle, massaggiandogliele. Poi mi chinai su di lui e mormorai al suo orecchio.
"Indovina" mi accorsi che rabbrividì nel sentire il mio respiro così vicino al collo e all'orecchio.
"No, Richie. Non esiste" sbottò irritato il moro, cominciando a togliere via il materiale che conservava il panino.
"Dai! Un morso!" Lo implorai aprendo a chiudendo la bocca per mimare dei morsi affamati.
"La prossima volta ci pensi a portarti il cibo da casa" addentò il panino prendendo un piccolo boccone.
"Okay, allora chiederò alla ragazza del corso di spagnolo che si è dichiarata quest'estate se ha qualcosa da darmi" cantilenai mentre cercai di camuffare un ghigno divertito in attesa della reazione di Eddie. Girai i tacchi e feci per incamminarmi.
"Va bene! Va bene! Tieni!" Esclama frettolosamente il piccolo, dividendo il panino e dandomi metà del suo. Io per ringraziarlo mi chinai e gli diedi un bacio a stampo susseguito da uno sguardo stupito di Stanley, una smorfia infastidita di Greta e un'espressione esaltata di Beverly.

"Hai incontrato Bill?" Domandai con la bocca piena sedendomi accanto a Eddie e portandomi un ginocchio al petto.
"Sfortunatamente si" Sibilò Stan, senza staccare gli occhi dal proprio panino e prendendo quest'ultimo tra le mani.
"Avete parlato?" Si intromise Beverly, gettando la sigaretta e pestandola con la punta del piede.
"Io non volevo, ma lui mi ha fermato nei corridoi mentre passavo e mi ha chiesto se pomeriggio potevamo vederci per parlare da soli" spiegò freddamente.
"Da soli, mh? Osservi gli uccelli anche oggi, Stan?" Sghignazzai e mi beccai un'occhiataccia da parte di Eddie e Stan.
"Mio Dio, Richie, sei così inopportuno" sussurrò Eddie verso di me, coprendosi la bocca con una mano.
"Poggiai una mano sulla coscia del piccolo e questo arrossì sulle gote, ma continuò a fissare il panino.
"Eddie, certe cose non puoi saperle solo tu" mossi la testa a destra e a sinistra mentre azzardai a far salire la mano verso l'interno coscia e un centimetro prima di sfiorare la sua zona intima, la campanella suonò ed Eddie scattò in piedi.
"Devo andare a lezione! Ci vediamo dopo!" Parlò velocemente mentre estrasse il fidato inalatore dalla tasca. Portò il beccuccio alla bocca e spruzzò due volte per poi inspirare profondamente. Nel frattempo allungò il braccio con la mano libera verso lo zaino che afferrò e mise sulle spalle. dopodiché si diresse in corridoio con passo impacciato e frettoloso.

"Tu non entri, giusto?" Domandai a Beverly che ridacchiò.
"Quest'ora si, mi piace arte" si alzò anche lei e scoprii che dietro non c'era neanche Stan che probabilmente si era alzato un minuto prima che importunassi Eddie.

Tutti entrarono nelle rispettive classi. Altre lezioni dove passai tutto il tempo a fare battutine ai professori che ormai si erano abituati, chiedere che ore fossero e sgranocchiare delle patatine in classe stando attento a non farsi beccare dal docente.

Dopo la scuola accompagnai il moro a casa.
"Basta pettinarti i capelli in quel modo. Sembri uno scolaretto" gli scombinai i capelli, ridacchiando.
"Ugh, la smetti? Mi si sporcano facilmente! Non li toccare!" Esclamò irritato cercando di aggiustarsi i ciuffi scompigliati.
"Posso toccare altro o sono inopportuno?" Alzai un sopracciglio e sorrisi divertito.
Mettere a disagio Eddie sarà il mio nuovo Hobbie. Pensai mentre Eds avvampava e guardava altrove per non farlo notare.
"Si, Richie, non sai quanto" rispose solamente dopo qualche secondo.
"Pomeriggio passo?" Mi appoggiai al lato della porta quando arrivammo a casa Kaspbrak e il piccolo aprì la porta.
"Mmh, dovrei studiare o studio stasera, dai" rispose il ragazzo arricciando teneramente il naso.
"Sarebbe meglio se venissi stasera. Tua madre dorme...noi stiamo in stanza...giochiamo un po'!" Proposi, ma l'unica risposta che ricevetti fu uno sguardo ipnotizzato da parte del ragazzo.
Sta pensando a tutto questo
Capii. Dopodiché allungò una mano verso di me.
"Beh..." mi accarezzò il petto e scese man mano più giù.




Beh ragazzi che dire
Com'è andato il primo giorno di scuola?
VI RICORDO CHE HO PUBBLICATO SULLE PREFERENCES E GRADIREI SE DASTE UN'OCCHIATA COSÌ POSSO CONTINUARLE <3

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