"Ti prego, hyung, fammi spiegare" Mingyu era particolarmente pallido.
"Spiegare cosa? Che sei uno stronzo?" Wonwoo era sconvolto.
"Hyung io non ho fatto nulla, te lo giuro. Non ho scritto nessun bigliettino, non sono davvero così cattivo" provò a convincerlo.
"Hai pure la faccia tosta di dirmi che non sei stato tu? E chi sarebbe stato allora? Guarda caso il bigliettino è stato mandato proprio dopo la nostra discussione di ieri. E poi se non fossi stato tu come faresti a sapere del bigliettino che è arrivato? Le uniche persone che ne sono a conoscenza siamo io, la preside, suo figlio e colui che ha mandato il biglietto. Andiamo, Mingyu, non essere ridicolo." Wonwoo aveva tantissime prove contro di lui. Delle lacrime cominciarono a scorrere sulle sue guance mentre parlava."Perché io- ehm, io non lo avrei detto così. Avevo anche una foto, ricordi? Se avessi davvero voluto dire tutto perché non mostrare la foto invece che inviare un misero bigliettino semplice da negare?"
"Ah, mi stai dicendo che sono stato fortunato perché avresti potuto fare di peggio? Beh, grazie allora. Ti ringrazio davvero!"
"N-non è quello che intendevo..." Mingyu non riusciva più a rispondergli.
Wonwoo si asciugò il viso. "Senti, Mingyu. Basta, okay? Non voglio sapere più nulla di te. Io ti ho lasciato entrare in casa mia, ti ho lasciato abbracciarmi, toccarmi le mani, baciarmi. Ho fatto qualsiasi cosa tu mi chiedessi e poi, quando ho trovato il coraggio di ribellarmi perché pensavo che dopo tutto ciò che avevamo fatto insieme avresti avuto pietà, cosa hai fatto? Mi hai tradito comunque."
Mingyu, il quale era seduto su una delle sedie dell'aula, aveva i gomiti poggiati sulle ginocchia, le mani fra i capelli ed il viso basso.
Cominciò a scuotere la testa."Io non ho fatto niente" disse ancora, con voce sottile.
"Quindi non hai neanche intenzione di scusarti?" chiese il maggiore.
"Non ho fatto niente. Allora non capisci?" disse ancora. "Se scusarmi di qualcosa che non ho fatto ti farà sentire meglio allora mi scuserò. Ma sappi che io non ho fatto nulla.""Sei proprio incredibile, Kim Mingyu. Ti sei divertito abbastanza con me, no? O forse non ti basta quello che hai fatto? Volevi di più? Mi dispiace, hai bruciato la tua opportunità. Sei solo uno stronzo che si diverte a giocare con i sentimenti degli altri. E pensare che per un momento ho anche pensato che ti fossi affezionato a me!" Quasi rideva, tra le lacrime. "Che stupido sono stato, vero? Ho davvero pensato che uno come te potesse voler bene a qualcuno" gli disse, prima di afferrare il suo zaino ed andare via.
"Hyung, aspetta!" Gridò, ma ormai era andato. "N-non sono stato io..." continuò a ripetere, mentre piangeva.
Sulla strada del ritorno a casa, Wonwoo si sentì male. Tremava completamente e le gambe cominciarono ad indebolirsi. Quando con difficoltà riuscì ad arrivare a casa, per fortuna sua madre non c'era. Essendo infermiera e vivendo non molto lontano all'ospedale, veniva chiamata spesso per le emergenze.
Si sdraiò sul letto e cominciò a piangere. Era distrutto, stanco, deluso.
All'improvviso il cellulare cominciò a suonare insistentemente: una volta, due volte, tre volte.
Alla quarta volta Wonwoo si alzò, scocciato, e sperò non fosse Mingyu. Appena vide il nome, rispose.
"Hyung?" una voce molto preoccupata lo chiamò.
"S-seokmin... perché chiami?" chiese.
"Ero troppo in pensiero per te, come stai?"
"B-beh... malissimo. Sto malissimo, Seokmin. N-non potresti... venire qui? Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti." gli chiese, singhiozzando.
"Non ripeterlo neanche due volte, hyung. Dimmi dove abiti e arrivo subito da te."
Wonwoo sospirò, era molto grato a Seokmin: non tutti lo avrebbero fatto.Dopo qualche minuto il minore era a casa sua. Wonwoo gli aprì e si gettò a piangere sulla sua spalla. Seokmin battè leggermente e lentamente una mano sulla sua schiena per farlo calmare.
Wonwoo poi lo fece entrare, si sedettero insieme sul divano. Gli raccontò tutto, anche di quando aveva copiato. Sapeva di potersi fidare di lui.
"Mi stai dicendo che ti ha minacciato, poi ti ha costretto a fare cose che non volevi e nonostante tutto l'ha poi detto alla preside?" Seokmin davvero non se lo aspettava. "Senti, hyung... io ti avevo detto che c'era qualcosa che non mi convinceva. Odio dirlo, ma avevo ragione. So che adesso ti senti tradito e vorresti ammazzarlo ma l'importante è che tu sei salvo, no? La preside non sospetta di te."
Wonwoo annuì. "Suo figlio è stato gentile... Non capisco chi possa essere, comunque. Mi conosce? Perché ha detto che non ho copiato?"Seokmin rise. "Non ne ho idea. Comunque... come va con Soonyoung, invece?"
"Ah, stamattina mi ha visto andare in bagno e piangere, mi è stato vicino. Almeno lui è un buon amico" sospirò.
"Amico?" chiese Seokmin.
"Non ho mai pensato a lui come altro" confessò.
"Ne sei sicuro?" gli chiese Seokmin.
"Sicurissimo, perché me lo chiedi? Non è che interessa a te? Sei sempre strano quando parlo di lui" sorrise Wonwoo.Seokmin abbassò la testa, arrossendo. "No, ma che dici."
"Ma allora è vero! Ti piace Soonyoung! Se vuoi te lo presento."
"Ma sei impazzito? Mi prenderebbe per stupido, poi sicuramente non sono il suo tipo."
"E tu che ne sai? Sei così carino e gentile" Wonwoo gli prese il viso tra due mani e cominciò a giocare con le sue guance, ridendo.
"Hyung!" Anche Seokmin cominciò a ridere.
Wonwoo era davvero felice di aver trovato un amico come Seokmin, anche perché grazie a lui era riuscito a distrarsi un po' dai suoi pensieri.
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threatening love ♛ meanie [hiatus]
FanfictionWonwoo farebbe di tutto per evitare che Mingyu rovini la sua reputazione.