Sto bene per convenzione

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-ciao come va?
-bene, tu?

No. Nonono. Il 99% delle volte la seconda frase è falsa. Un po' perché è quasi una convenzione ormai rispondere "bene" a "come stai". Perché "come stai" è una frase detta per convenzione, non perché a qualcuno gliene frega davvero qualcosa.

Diciamo che va tutto bene mentre pensiamo al suicidio, dopo una giornata di merda, quando stiamo male. E per male non intendo un raffreddore. Là non stai male, sei malato. C'è differenza. Stai male quando la persona per cui vivi ti ignora, stai male quando vedi le persone a cui tieni soffrire, stai male quando ti rendi conto che il mondo è una merda, la gente è una merda, la tua vita è una merda.

Troppa gente sta male. Troppa gente soffre. Troppi fingono di soffrire perché fa figo, perché è alla moda, perché è Tumblr. Troppi scrivono canzoni rap dove si lamentano, quando invece sono pieni di soldi, amici, sono gli idoli di qualcuno; troppi dicono di stare male quando c'hanno 10 persone dietro che gli vogliono bene e che li sostengono. Troppi pensano che la vita sia un gioco. Una sfida. Troppi prendono tutto alla leggera, troppi dicono ti amo alla cazzo, e troppi ignoreranno le mie parole.

Sono diventato così quando ho saputo che la persona a cui tengo di più nell'universo, nella mia vita e anche dopo, dice ad altri ciò che diceva a me.
Ma io non voglio la vostra pietà, non voglio la vostra compassione. Io voglio urlare quello che sento. Potete anche non ascoltarmi, non me ne fotte un cazzo.

Avete presente quella cosa che avete dentro, che quando piangi o soffri ti fa male, come dei crampi nel petto, nello stomaco? Avete presente quella cosa che quando urli la senti vibrare, piena di sentimenti e passione? Non so se avete presente.
Alcuni lo chiamano cuore, ma io non sono d'accordo, il cuore è un muscolo involontario, che serve solo da pompa per il sangue. È indispensabile nella vita almeno quanto i polmoni.
Alcuni la chiamano anima, ma non so se è una giusta descrizione o meno. Non so cosa sia un anima io, non saprei descriverla.
Qualunque cosa sia quella cosa che sentì dentro, che non è neanche facile da descrivere. È una sorta di corda vocale delle emozioni. Meglio non so dire, scusate.

Scusate i ragionamenti contorti e senza un filo logico che sono in sto coso, ma questa non è una storia, questi sono pensieri, e come nella mia mente, i pensieri non sono in ordine. Li trascrivo come mi vengono, mano mano che li penso.

Ciao a tutti, spero che qualcuno mi abbia ascoltato.

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