Sotto i riflettori

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SOTTO I RIFLETTORI


Sto fissando la rivista che tengo in mano.

"Andrea Grassi sta per diventare padre!" annuncia il titolo a caratteri cubitali.

Osservo la foto di lui e Lara mentre camminano lungo la strada, mano nella mano, che domina l'intera pagina.

Apro l'articolo, disgustato.

"Stiamo cercando di farla funzionare. Sono così eccitato all'idea di diventare papà!" la rivista riporta le parole di Andrea, che parla di come non si conoscano da molto tempo e di come stiano cercando di vedere se la loro relazione potrebbe diventare più seria.

Queste ultime settimane sono state orribili. Sono passato da rivista a rivista, tutte uguali a questa, osservandoli camminare dappertutto, abbracciarsi stretti stretti e, a volte, scambiarsi un veloce bacio sulle guance o sulle labbra.

E' esattamente come prima, quando ero geloso, ma è ancora peggio. Anche se questa volta so che non devo essere geloso di loro due, la differenza sta in come tutto il resto del mondo li vede.

Tutti pensano che siano una vera coppia e io non rientro neanche nell'immagine... letteralmente.

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Un giorno io e Andrea programmiamo di andare al cinema. Accade che Leo chiama proprio prima che abbiamo la possibilità di uscire, sfortunatamente.

Chiede semplicemente ad Andrea cosa abbia intenzione di fare e lui, stupidamente, glielo dice. Sento che Leo gli spiega che non possiamo essere da soli perché altrimenti la gente penserebbe che sia un appuntamento.

Sì, è esattamente quello che vorrei che la gente pensasse. E' esattamente ciò che voglio che questa uscita sia, penso tra me e me, il che mi fa iniziare a riflettere sul fatto se questo sia o no un appuntamento.

Poi sento Leo dire ad Andrea:

-Invita Lara, o almeno entra nel cinema con lei... è lì che verranno fatte tutte le foto-

Alzo gli occhi al cielo quando Andrea chiama Lara e le spiega l'intera situazione.

Camminare lungo le strade è davvero umiliante.

C'è la coppia felice e poi eccomi lì dietro, a passeggiare con loro, sono una brutta terza ruota.

Riesco già a vedere i titoli delle riviste: "Il futuro padre, la sua adorabile compagna e un qualche amico sconosciuto"

Ecco come tutti gli altri mi vedono... il terzo incomodo.

Finalmente arriviamo al cinema e ci avviamo all'interno. Lara ci guarda.

-Sapete cosa vi dico? Perché io non vado a guardarmi semplicemente un altro film? Qua dentro non ci sono macchine fotografiche-

Questa è realmente la prima volta in cui io voglia davvero abbracciare Lara.

Grazie a Dio Andrea accetta e, finalmente, siamo lasciati soli in sala. Ora che siamo seduti e che aspettiamo che il film inizi, mi chiedo un'altra volta se questo sia un appuntamento.

Immagino che non dovrebbe importarmi, sono semplicemente felice di essere qui con lui.

Le luci iniziano a spegnersi, ciò vuol dire che il film sta per cominciare.

E' questo il momento in cui sento qualcosa toccare la mia mano, appoggiata al bracciolo.

Andrea ha lasciato la sua mano sulla mia e sta facendo scivolare le dita tra le mie, dolcemente.

Sento un formicolio attraversarmi l'intero corpo e non riesco a non sorridere.

Praticamente questa è l'ora e quaranta più bella che abbia trascorso in un mese intero.

Odio quando finisce, così tanto da lamentarmi quando le luci si riaccendono.

-Ti è piaciuto davvero così tanto?- mi chiede Andrea, basandosi sulla mia reazione.

-Oh, sì... meraviglioso- mormoro e mi alzo velocemente, sentendomi uno stupido.

Lui mi sorride e mi mette una mano sulla schiena, confortandomi, mentre inizio ad avviarmi verso l'atrio del cinema.

Temo ogni singolo passo che faccio, sapendo che ognuno di loro mi avvicina all'incontro con Lara e, ancora peggio, alla nuova sfilata lungo le strade.

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Il nuovo lato positivo di tutta questa situazione giunge quando arriviamo a casa di Andrea. Lara ci saluta e lui mi chiede se ho voglia di rimanere un po' lì.

Rispondo di sì, ovviamente.

-Allora, cosa vorresti fare?- mi chiede quando siamo finalmente soli, senza fare nulla.

Ci sono una paio di cosette che mi appaiono in mente, ma le spingo da parte e metto davanti le mie priorità.

-Parlare-

-Va... bene?- Andrea non è molto sicuro su che cosa sarà questa conversazione. -Spara-

Mi siedo sul divano e lui fa lo stesso.

-Questo era un appuntamento?-

Andrea si limita a fissarmi, forse sta semplicemente decidendo cosa dire.

-Ehm... immagino di non averci pensato-

-Quindi sarebbe un no?-

-No, voglio dire no... non lo è, voglio dire...- le parole di Andrea escono alla rinfusa.

Sospiro esausto e la sua espressione crolla.

-Voglio che lo sia- dice convinto e io rialzo lo sguardo su di lui, con speranza rinnovata.

-Davvero?-

-Sì. Io... vorrei che noi due trascorressimo più tempo insieme. Mi sembra di non riuscire più a vederti-

-Trascorrere del tempo insieme non significa uscire insieme- lo correggo.

-Lo so, volevo dire che io vorrei vederti sempre.- mi dice, guardandomi fisso negli occhi.

-Giovanni, io voglio che tu sia... più di un semplice amico. Voglio qualcosa in più, con te-

Deglutisco, percependo che il mio intero essere si sta riempiendo di entusiasmo.

-Lo vuoi?-

Andrea annuisce.

-E tu lo vuoi?-

-Sì- mi dimeno per il piacere, mentre gli rispondo.

Lentamente Andrea forma un sorriso sul suo viso e io mi sporgo verso di lui. Lascio che le mie labbra si rilassino e si godano le sue.

Poi ricambio felicemente il suo bacio e sento le sue mani muoversi sul mio collo, accarezzandolo, mentre gradualmente scendono verso il basso.

Lascio che Andrea mi porti ovunque lui voglia andare.

Ovviamente tutto questo finisce con il tornare in camera sua, nello stesso letto in cui è accaduto la prima volta, ma, in qualche modo, è ancora più bello di quell'esperienza.

Penso che sia perché questa volta lui è completamente mio... ufficialmente.

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Ciao a tutti, scusate per il capitolo corto, ma prometto che domani mi farò perdonare ;)

Spero lo stesso che vi sia piaciuto, fatemelo sapere con tanti commenti, come sempre!

A domani :)

Mr. Irraggiungibile // CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora