Secondo capitolo

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Tre anni prima



La temperatura si sta scaldando e gli uccellini cantano, il messaggio è chiaro: sta tornando l'estate.

Ho sempre amato l'estate, fin da bambina, probabilmente il motivo è legato a mio nonno, il quale d'estate mi portava tra le montagne, tra i boschi per vedere gli animali e andare alla ricerca di fiori.

Quei ricordi si impossessano della mia mente e per un momento mi sembra di sentire ancora quell'odore di pino che proveniva dal bosco vicino alla casetta di legno di mio nonno. Purtroppo però quando lui morì vendemmo la casetta e ora è abbandonata.

"Tesoro, dovresti sbrigarti!" mi richiama mia mamma, "Gli ospiti saranno qui a momenti".

Riemergo dalle vecchie memorie e annuisco sorridente: "Vado subito a farmi la doccia" annuncio.

Mi alzo dai gradini del portico e mi avvio dentro casa, nella quale mi scontro con Freddie, mio fratello minore di otto anni.

"Ahio!" strilla massaggiandosi il naso, dopo lo scontro "Fa' più attenzione, strega".

Sorrido facendo una smorfia, ma non rispondo - anche se la tentazione è forte.

Mostriciattolo, penso.

Salgo le vecchie scale di legno e entro nella mia stanza. Mi muovo velocemente e freneticamente: ho poco tempo. In pochi secondi ho fatto la doccia e sono in accappatoio. Dal bagno arrivo alla camera e mi piazzo davanti all'armadio. Lo apro e comincio a rovistarci dentro per trovare qualcosa di carino da mettere. Come prima cosa trovo una gonna rosa chiaro e un golfino bianco da abbinarci, ma scarto immediatamente l'idea. È troppo elegante. Nel secondo tentativo si tratta di un paio di jeans chiari e una maglia rossa, ma nuovamente non mi piace.

"Sarah!", grida mia mamma dal piano di sotto facendomi sobbalzare.

"Sì?" rispondo gridando a mia volta.

"Sono arrivati i nostri ospiti!" stavolta sento la sua voce un po' meno chiaramente, probabilmente perchè si è spostata in cucina con i Williams.

Sbuffo. Non è che avessi molta voglia di vedere ospiti stasera, ma comunque voglio fare questo sacrificio.

Mamma ha un'impresa immobiliare e a volte capita che non riesca a mettersi d'accordo con i compratori, così li invita a cena a casa nostra. Poi magicamente qualche giorno dopo chiamano mia mamma e la avvisano che accettano l'offerta.

È assurdo come tutto possa cambiare solo grazie a una portata di aragoste cucinate da mia madre. È proprio vero che gli uomini - e non solo - si conquistano attraverso lo stomaco.

Scendo le scale per andare in sala da pranzo, dove c'è la famiglia acquirente. Alzo lo sguardo da terra e i miei occhi incontrano quelli azzurro ghiaccio di un ragazzo. Un bellissimo ragazzo.

Rimango incantata, quasi stregata da quegli occhi.

Per un attimo ho un flashback: rivedo i miei momenti passati con Harry. Rivedo ciò che eravamo, ciò che potevamo essere e ciò che saremmo stati.

Appena realizzo tutto questo una fitta colpisce il mio cuore.

No, ancora lui, no. Basta. È un capitolo chiuso, dico tra me e me per incoraggiarmi.

Torno alla realtà e mi stampo un sorriso in faccia, la mia solita tattica.

"Buona sera", dico "Sono Sarah, la figlia di Emma Straub". Mentre parlo studio in viso tutte le persone presenti.

Mia mamma entra il sala da pranzo con un terrina di cristallo con dentro un altro suo pezzo forte: la pasta alla carbonara, dalla quale è difficile resistere, ma davvero impossibile da digerire.

Guardo orgogliosa mia madre, lei è davvero brava nel suo lavoro. Sa proprio come agganciare la gente.

Lei mi fa un sorriso di intesa e ci fa tutti accomodare a tavola. Ovviamente lei vicino al signore e la signora Williams, mentre io vicino al ragazzo, il quale presumibilmente è loro figlio.

Lui deve avere la mia età quasi, forse è poco più grande. Ha due occhi azzurri splendenti come il riflesso del sole sul ghiaccio e i capelli biondi. Durante la serata cerco di instaurare una conversazione con lui, ma è impossibile. Sembra che non voglia neanche respirare dalla mia parte, poiché si è addossato all'estrema sinistra del tavolo.

Sbuffo anche se so che è poco educato, ma me ne frego. Sono stanca e piuttosto che stare con questo ragazzo, preferirei di gran lunga passare una serata dentro la gabbia della tigre del bengala.

"Mamma," la richiamo gentilmente "scusa ma non mi sento molto bene. Posso andare a letto?".

Lei mi guarda e anche se le dispiace che io me ne vada, dato che è poco educato verso i nostri ospiti, ma alla fine mi lascia andare ugualmente in camera. Ci entro e mi chiudo la porta alle spalle. Comincio a svestirmi e prendo il pigiama da sotto il cuscino. Quando me lo sono infilata decido di rilassarmi un po' guardando la televisione.

Non appena accendo la tv, vedo due occhi famigliari, azzurri come il mare in tempesta. Sento una fitta al cuore e per poco non mi metto a piangere.

Sono quasi tentata di cambiare canale per evitare il dolore, ma la mia curiosità vince e rimango a fissare lo schermo.

Harry è sul palco insieme alla sua band composta da altri quattro ragazzi: Louis, Niall, Liam e Zayn.

Sospiro, rimpiangendo il passato.

La schermata cambia in pochi secondi e compare un'altra foto di Harry insieme ad una ragazza con i capelli rossi.

"Sembra che Harry Styles, il famoso cantante dei One Direction, la più popolare band britannica degli ultimi anni, sia diventato un vero e proprio donnaiolo. Le donne cadono ai suoi piedi per la sua incredibile bellezza e la sua fama. Insomma, noi tutte vorremmo passare una notte con lui, non è vero?"

A quel punto si sentono delle grida di ragazzine, provenienti dallo studio televisivo.

"Abbiamo seguito Styles per vari giorni e abbiamo notato che il signorino cambia ragazza ogni giorno. Non esce mai fuori con la stessa ragazza per due volte! Così, non trovando una valida risposta, l'abbiamo chiesto a lui!"

La schermata cambia ancora e mi trovo faccia a faccia con colui che mi aveva spezzato il cuore due anni prima.

"Perchè non esce mai con la stessa ragazza per due volte consecutive?"

Harry comincia a parlare: "Perchè a me non interessano veramente le ragazze con cui esco, a me interessano solo le mie fans".

Sospiro e spengo la tv, sgridandomi per non averla spenta non appena avevo visto il suo viso.

Ripenso a ciò che ho visto e mi viene in mente solo una cosa: lui è cambiato. Non è più lo stesso ragazzo di cui ero innamorata. È diverso. Lo si può vedere guardandolo in viso.

I suoi occhi non sono più accesi di vita, desiderio, passione, anzi sono spenti. Non brillano più.

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